Riorganizzazione dei laboratori analisi di Tricarico: “Primi provvidementi dei direttori generali”.
L’Assessore Franconi: “Razionalizzazione imposta dalle norme, che non intaccherà qualità e ruolo dei presidi ospedalieri distrettuali”.
L’Assessore regionale alla Sanità Flavia Franconi ed il Direttore Generale della Asm, dott. Pietro Quinto, comunicano che l’Azienda ha oggi con apposito provvedimento dato mandato al Direttore dei Laboratori Analisi della Asm, dott. Eustachio Vitullo, di procedere alla riorganizzazione della rete laboratoristica aziendale a decorrere dal 1.7.2015.
La riorganizzazione è imposta dall’articolo 15 comma 1 della legge regionale n. 5 del 27.1.2015, a mente della quale Asm e Asp “…hanno l’obbligo di razionalizzare la propria rete delle strutture di laboratorio accorpando quelle strutture che, nell’anno 2014, hanno erogato complessivamente meno di 200.000 esami di laboratorio e hanno l’obbligo di riorganizzare la rete dei punti prelievo per garantire sul territorio l’equo accesso alle prestazioni”.
L’Assessore Franconi ed il Direttore della Asm precisano che la riorganizzazione non inficerà né il ruolo né l’efficienza dei presidi distrettuali di Stigliano e Tricarico, entrambi interessati all’accorpamento, poiché la nuova rete dei punti prelievo consentirà al cittadino di poter continuare a fruire dei servizi nella stessa maniera e con le identiche modalità già in uso.
“E’ bene ricordare –dichiara l’Assessore Franconi- che i direttori generali di Asm e Asp hanno l’obbligo di dare attuazione ad una prescrizione cogente della Regione Basilicata e che, la mancata attuazione di quanto previsto in sede di accordo tra Governo Regioni e Province autonome in merito all’accorpamento dei laboratori che nel 2014 hanno erogato un numero inferiore a 200 mila prestazioni, comporterebbe per la Basilicata una riduzione del fondo sanitario nazionale di 25
milioni di euro, oltre al non conseguimento, sullo stesso fondo, della premialità annua di ulteriori 40 milioni di euro”.
“Al dott. Eustachio Vitullo –dichiarano Franconi e Quinto- spetterà il compito trovare le modalità attuative più efficienti ed efficaci, nel prioritario interesse degli utenti, non potendosi procrastinare la applicazione di una norma la cui violazione determinerebbe, da un lato, un evidente danno erariale, dall’altro, l’ancor più preoccupante e significativa riduzione del fondo sanitario nazionale in favore della Basilicata, così da mettere in serissimo rischio la garanzia di continuare ad erogare in sicurezza i livelli essenziali di assistenza”.
L’Assessore Franconi annuncia, infine, che analogo provvedimento è stato adottato in queste ore dal Direttore Generale della Asp Gianni Bochicchio.
Il Presidente della Regione Marcello Pittella ha convocato un incontro di natura tecnica per lunedì 11 maggio dalle 16 alla presenza, tra gli altri, del sindaco di Tricarico, per ricercare ulteriori soluzioni a rafforzamento dei servizi sa
itari presenti nell’ospedale distrettuale, connessi alla sua funzione di presidio deputato alla cura delle cronicità e alle attività riabilitative.
Laboratori Ospedale di Tricarico, salvaguardati utenza e posti di lavoro.
L’accorpamento con Matera risponde a un obbligo di legge e alle valutazioni del Tavolo Lea, pena decurtamenti dal Fondo sanitario.
In relazione alla riorganizzazione dei laboratori pubblici e, in particolare, di quello operante presso l’Ospedale distrettuale di Tricarico, il Dipartimento regionale Politiche della Persona precisa quanto segue.
La legge regionale n. 5 del 2015 ha disposto da quest’anno la chiusura dei laboratori pubblici che eseguono meno di duecento mila prestazioni all’anno, recependo un obbligo previsto a livello nazionale già dal 2010.
Non si tratta di una previsione normativa priva di conseguenze ma di una delle condizioni necessarie richieste dal Tavolo nazionale Lea (Livelli essenziali di assistenza). Il mancato superamento delle verifiche in questione comporta per le Regioni una penalità finanziaria pari al 2,5 per cento del Fondo sanitario. Per la Basilicata significherebbe la perdita di 25 milioni di euro.
In questi anni la Regione si è fortemente spesa perché il vincolo imposto a livello nazionale potesse essere derogato, soprattutto in considerazione della specificità del suo territorio che si caratterizza per la complessità orografica.
Le motivazioni della Basilicata, però, non sono state positivamente accolte, pertanto la Regione ha dovuto adeguarsi agli obblighi imposti dalla norma nazionale.
In particolare, per quanto riguarda il laboratorio pubblico di Tricarico, che ha registrato nel 2014 un numero di prestazioni inferiori alla soglia indicata, l’Azienda sanitaria sta attivando le procedure di accorpamento con quello di Matera.
Ciò avverrà senza disagi per l’utenza che continuerà a far riferimento, nelle stesse attuali modalità, al presidio ospedaliero di Tricarico.
L’accorpamento, infine, non comporterà la perdita di posti di lavoro ma solo azioni di razionalizzazione e miglioramento dell’offerta sanitaria per i cittadini.
Il presidente della Provincia di Matera, Dott. Francesco De Giacomo, in qualità di rappresentante di tutte le comunità locali del territorio materano, esprime la sua solidarietà e vicinanza al sindaco di Tricarico Dott.ssa Angela Marchisella, che da giorni sta portando avanti la battaglia di una comunità intera, volta ad evitare l’impoverimento della struttura ospedaliera del Comune di Tricarico.
Anche in un piano di ridefinizione degli assetti ospedalieri, non bisogna sottovalutare l’importanza che il presidio distrettuale di Tricarico riveste in termini di integrazione sanità/territorio, nell’ottica di una politica di inclusione tra i grossi centri e i territori più periferici della Provincia.
Il presidente si augura che al più presto si riesca a trovare una giusta soluzione a questa delicata problematica.
Laboratori Ospedale di Tricarico, solidarietà della Segretaria Generale FP Cgil Matera Giulia Adduce e del Segretario generale Cgil Matera Manuela Taratufolo.
La CGIL e la FP CGIL di Matera esprimono solidarietà al Sindaco di Tricarico, dott.ssa Angela Marchisella, che, attraverso lo sciopero della fame e della sete, ha inteso porre in essere un’azione forte per protestare contro la decisione di chiudere il Laboratorio di analisi dell’Ospedale Distrettuale di Tricarico, a decorrere dal 1° luglio 2015.
La protesta del Sindaco – al di là della questione specifica rappresentata dalla necessità di accorpare i laboratori che eseguono meno di 200.000 esami di laboratori all’anno e che è determinata da norme e intese cogenti nazionali – porta all’attenzione generale la necessità di interrogarsi e trovare soluzioni che contemperino le esigenze del mantenimento della sostenibilità economica finanziaria del Sistema Sanitario Regionale con le esigenze legittime dei territori di veder assicurate le prestazioni sanitarie LEA in una condizione di pari opportunità di accesso da parte di tutti i cittadini della Basilicata, indipendentemente dal luogo di residenza.
La CGIL e la FP CGIL di Matera auspicano che, nell’incontro tecnico previsto per lunedì 11 maggio p.v. in Regione, si riescano a trovare le giuste e opportune intese e soluzioni per rafforzare i servizi sanitari presenti nell’Ospedale Distrettuale di Tricarico e a valorizzarne sempre più il ruolo di presidio sanitario deputato alle attività riabilitative e alla cura delle cronicità.
Laboratori Ospedale di Tricarico, solidarietà del PD di Grassano al sindaco di Tricarico Lina Marchisella.
La sezione del PD di Grassano, dopo aver discusso e sentito tutto il direttivo, sostiene a pieno titolo le azioni messe in campo dall’Amministrazione Comunale di Tricarico, dal sindaco dottoressa Lina Marchisella e dalla sua Giunta sul tema “ Chiusura Ospedale e mancata operatività di alcuni reparti ospedalieri, in quanto la stessa popolazione di Grassano ne usufruisce per le prestazioni specialistiche e ambulatoriali, per la vicinanza a Tricarico.
CHIUSURA LABORATORIO TRICARICO: ANISAP, TUTTO PREVISTO, AVEVAMO MESSO IN GUARDIA PRESIDENTE ED ASSESSORE
Con il “taglio” del laboratorio di analisi dell’ospedale di Tricarico sta accadendo esattamente quello che, purtroppo, l’Anisap Basilicata aveva ampiamente previsto mettendo in guardia il Presidente e l’Assessore alla Salute a non percorrere, troppo frettolosamente, la strada della chiusura dei laboratori sotto le 200mila prestazioni facendo prevalere, invece, le proprie prerogative autonomistiche e accogliendo la nostra proposta di realizzazione di una rete regionale pubblico-privata di laboratori per ridurre i costi e servire l’utenza del territorio. E’ il commento del Presidente dell’Anisap Basilicata Antonio Flovilla aggiungendo che l’accelerazione impressa dalla Regione in attuazione di quanto previsto nella Legge di Stabilità 2015 per ora nel settore pubblico lascia pensare che si intende fare altrettanto in materia di aggregazione “forzata” dei laboratori di analisi delle strutture private accreditate. Rinnoviamo pertanto la richiesta di audizione urgente in Quarta Commissione per esporre una serie di questioni e di criticità relative alle strutture private accreditate ex art. 25 ed ex art. 26 (LN 833/78), proseguendo la fase di audizioni già avviata in Commissione. Come testimoniano le proteste in atto a Tricarico con in prima fila il sindaco al quale vanno la nostra solidarietà e il nostro sostegno – continua la nota – non si possono scaricare gli effetti negativi sull’utenza e quindi su territori che scontano già il pesante handicap dei collegamenti viari e di trasporto. Secondo il mandato ricevuto dalla manifestazione che abbiamo tenuto a Potenza il 16 aprile scorso – dice ancora Flovilla – vogliamo aiutare la Regione ad uscire dall’ “angolo” in cui si è ricacciata nell’erogazione di prestazioni per la salute in nome dei tagli che colpiscono esclusivamente e pesantemente la sanità privata accreditata e per favorire l’integrazione pubblico-privato nell’interesse, principalmente, dell’utenza. Anisap contesta le scelte in materia di diagnostica strumentale e di laboratorio, per una presunta economia di circa 1,5 milioni di euro, annullando provvedimenti regionali in materia di tariffe, già adottati circa un anno fa. Tale misura, la cui obbligatorietà è tutta da verificare, di fatto ingerisce gravemente nelle scelte imprenditoriali delle strutture, vanifica il lavoro svolto dalla Commissione Tecnica composta da rappresentanti del pubblico e del privato e mette a rischio l’esistenza stessa delle piccole strutture, che svolgono una importante funzione in realtà territoriali fortemente disagiate. Inoltre, il provvedimento recepisce le linee guida per la realizzazione di una rete dei laboratori, in maniera acritica, senza alcun confronto e senza alcuna valutazione ex ante sulle concrete possibilità di attuazione e sulle ricadute organizzative ed occupazionali che un siffatto sistema determinerebbe. E’ evidente che con i tagli imposti sarà difficile creare una rete di laboratori di analisi, come è previsto nella Legge di Stabilità, se non a costo di compromettere l’esistenza stessa di numerose strutture e, di conseguenza, un considerevole numero di posti di lavoro. La “marcia indietro” fatta dalla Giunta regionale dopo gli ingiustificati tagli ai contributi economici a favore degli emodializzati lucani – continua la nota –dovrebbe servire da lezione a non intestardirsi in scelte di tagli indiscriminati. Riorganizzare è programmare, tenendo conto delle esigenze del territorio! E questo compito spetta alle Regioni, nella loro autonomia!