Adesso è ufficiale. La conferenza stampa convocata in mattinata nel foyer del teatro Duni ha sancito la notizia che circolava già nelle scorse settimane. Teatro Duni chiuso per debiti. Al tavolo si sono ritrovati i soci della società che gestisce uno dei patrimoni culturali della città di Matera, il teatro Duni. In liquidazione dal mese di aprile 2011, la società Egidio Romualdo Duni srl è stata rappresentata dal liquidatore Carmelino Scalise e da quattro soci: Nicola Duni e tre nipoti del fondatore Antonio Padula, l’attore e regista Antonio Andrisani, Giovanni Carnovale e Antonio Padula, nato qualche mese dopo l’avvio dei lavori per il primo teatro a Matera.
Antonio Andrisani: “Sono felice perchè finalmente la famiglia è tornata a riunirsi per affrontare una questione che a mio avviso non riguarda solo un patrimonio privato ma coinvolge tutta la città di Matera. Ho notato con piacere che si è scatenato un ampio dibattito sul futuro del teatro Duni, a mio avviso doveva accadere già venti anni fa ma purtroppo come spesso accade i problemi si affrontano solo quando la situazione è diventata ormai insostenibile come nel nostro caso”.
Antonio Padula, nipote dell’omonimo fondatore: “Ricordo che il Teatro Duni come il Palazzo dell’Annunziata sono il frutto di un grande lavoro svolto negli anni passati a Matera dagli imprenditori che hanno investito in agricoltura. Mio nonno è l’imprenditore che ha creduto nell’industria molitoria e della panificazione, un industria che purtroppo Matera ha perso progressivamente. Il teatro Duni per me è come un fratello, visto che i lavori di costruzione sono cominciati qualche mese prima di me. Dal 1993 al 2000 ho svolto anche il ruolo di amministratore di questo teatro e quindi conosco bene i problemi di ordine finanziario e le grandi difficoltà riscontrate nella gestione. Più volte abbiamo chiesto al Comune di Matera di darci una mano per la manuntezione ordinaria e straordinaria della struttura ma non abbiamo mai avuto risposte in tal senso. Le difficoltà sono state aggravate dalle mutate condizioni del mercato cinematografico e teatrale. Con mio fratello Gregorio abbiamo anche pensato di trasformare il teatro in una multisala ma ci siamo resi conto che non era un percorso proponibile. Purtroppo nella nostra città non ci sono le condizioni per avviare questo progetto. In altre città la situazione è completamente diversa perchè i gestori di un teatro guadagnano anche il 30% del fatturato che si ricava dagli spettacoli. Eppure ci sono norme che prevedono l’accesso a fondi nazionali per la gestione e il restauro dei teatri italiani ma il nostro non rispetta alcuni parametri previsti dalla legge e quindi la situazione finanziaria si è ulteriormente aggravata a tal punto da decidere con i soci di sospendere l’attività del cineteatro Duni”.
Cosa accadra nei prossimi mesi? Giovanni Carnovale precisa: “Ci vorrebbero due milioni di euro per ristrutturare il palcoscenico e la sala. Abbiamo bisogno della disponibilità del Comune di Matera per avviare un tavolo tecnico e per questa ragione oggi sono presenti i sei candidati sindaci in corsa per le elezioni del 31 maggio”.
Salvatore Adduce, nel doppio ruolo di sindaco e candidato sindaco, Angelo Tortorelli, Raffaello De Ruggieri, Antonio Cappiello, Antonio Materdomini e Franco Vespe hanno espresso ampia disponibilità ad avviare un confronto con la proprietà. Ciascuno secondo la sua visione.
“Il Comune di Matera – ha ricordato Adduce – è disponibile ad un confronto ma occorre verificare qual’è la somma che arriverà dai privati interessati all’investimento per il rilancio del teatro Duni”.
Ampia disponibilità a sostenere il teatro Duni è arrivata anche da Antonio Cappiello, Antonio Materdomini, Franco Vespe e Angelo Tortorelli. L’esponente della lista “Noi con Salvini” ha precisato che non serve un nuovo teatro e che gli sforzi dovranno concentrarsi sulla ristrutturazione del teatro Duni, Materdomini ha ricordato l’impegno del Movimento 5 Stelle a livello nazionale per i contenitori culturali, Franco Vespe ha richiamato la necessità di salvare il Duni in ogni caso, “perchè il teatro sarebbe stato un patrimonio della città anche se Matera non fosse diventata capitale europea della cultura nel 2019″. Angelo Tortorelli ha ribadito l’opportunità di favorire un accordo pubblico-privato perchè ci sono tanti imprenditori pronti ad investire in cultura grazie al successo di Matera 2019. Raffaello De Ruggieri ha ricordato quella che rappresenta l’unica soluzione praticabile per far ripartire l’attività del teatro Duni: la costituzione di una Fondazione in grado di intercettare capitali privati e dialogare in maniera proficua con le istituzioni”. Ampia disponibilità in ogni caso dalle forze politiche ed in particolare dai sei candidati sindaci. Ma in campagna elettorale è giusto che sia così. Intanto per il momento il teatro Duni chiude. Riaprirà a settembre per offrire al pubblico un’altra stagione teatrale oltre alla programmazione cinematografica? Allo stato attuale sembra azzardato essere ottimisti ma una città che può fregiarsi del titolo di capitale europea della cultura non può certamente accontentarsi del teatro Comunale, che può ospitare appena 500 persone. Matera merita di più. Tocca adesso alla politica, d’intesa con potenziali imprenditori, fare le scelte giuste per far ripartire il teatro Duni e pensare anche alla costruzione di un nuovo teatro.
Michele Capolupo
“TEATRO DUNI: UNA RISORSA PER MATERA. ACCOGLIERE LE RICHIESTE DELLA PROPRIETA’ E STRUTTURARE UNA SINERGIA PUBBLICO-PRIVATO”
“La vicenda del Teatro Duni di Matera va gestita con lucidità e realismo, creando le condizioni per giungere ad un obiettivo condiviso che tenga conto dei diversi interessi in campo. Una cosa, però, è certa: il Teatro Duni è un patrimonio, una risorsa, una opportunità che appartiene alla città e ai materani”.
È quanto ha dichiarato Angelo Tortorelli, candidato sindaco della coalizione civica Osiamo, nel corso dell’incontro indetto dai proprietari del Teatro Duni con i candidati alla carica di Sindaco di Matera.
“Condividiamo l’idea di aprire un “tavolo tecnico” per la gestione della vicenda, ma occorre che gli attuali proprietari chiariscano le loro pretese economiche, in modo da poter avviare una trattativa concreta che possa portare ad una acquisizione del Teatro con una sinergia tra pubblico e privato. Personalmente ho contatti concreti con forze imprenditoriali che operano a livello nazionale ed internazionale che hanno espresso un interesse sul tema, alla luce delle dinamiche culturali legate a Matera 2019 che porteranno nella città dei sassi non solo un numero crescente di turisti, ma anche un incremento di eventi convegnistici che potrebbero essere accolti proprio presso il Teatro Duni. Il “pubblico” – ha precisato Tortorelli – dovrà svolgere un necessario ruolo di garanzia perchè la destinazione d’uso dell’immobile sia consono rispetto alle funzioni proprie. Il “privato” potrà valorizzare le potenzialità culturali connesse all’utilizzo del Duni, senza sottovalutare – come detto – una funzione convegnistica supportata da adeguati servizi, capaci di generare un ulteriore indotto economico per la città”.
La fotogallery relativa alla conferenza stampa per la chiusura del teatro Duni (foto www.SassiLive.it)
Il teatro Duni è stato un punto di riferimento allo stesso modo di come lo è il Cinema Comunale o di come e stato il cinema Quinto. Perchè oggi il privato chiede l’intervento pubblico? Quando ha organizzato eventi o proiezioni di pellicole importanti, non penso che abbia diviso l’incasso con il Comune o comunque con qualche Ente Pubblico. La feccenda è privata e tale deve rimanere. Se questi signori politici che sostengono l’indispensabilità di questo Teatro, possono mettere mano al proprio portafoglio e pagare i debiti che l’attuale proprietà ha generato. E’ comodo scaricare sul pubblico i debiti fatti dai privati. Dalle cifre che si dicono, altro che Teatro si può costruire.!!!!
Io sono dell’avviso che se proprio è “necessario” mantenere attivo il teatro Duni lo acquistassero quei politici, privatamente, ed il Pubblico si occupasse per lo stesso importo di questioni più importanti che interessano la collettività e non il privato. Io non ho visto, per esempio, da parte di questi personaggi l’interesse per altri siti della Città o per sostenere il Matera che sta tentando una scalata nello Sport con i soldi di un privato. L’amministrazione E’ intervenuta per aprire la “CURVA SUD” non per acquistare il Matera.
Nino Silecchia