Una giornata di rime al padiglione Basilicata dell’Expo.
Dopo gli scrittori, è la volta dei poeti. Una giornata di rime al padiglione Basilicata dell’Expo, il cibo servito in versi, interpretati dal poeta Roberto Linzalone e dall’attore e regista teatrale Ulderico Pesce. ” Io leggo la storia in un pezzo di pane” è la poesia breve che Linzalone ha recitato “A pane ed acqua “, lo spettacolo teatrale messo in scena all’esposizione universale, che è anche il nome della sua ultima raccolta di poesie.
Il pane, con le sue forme, le sue consistenze, i suoi profumi e le occasioni sociali che crea, ha ispirato i versi di molti autori, come Rocco Scotellaro: “Sradicarmi, sradicarmi, sradicarmi? La terra mi tiene, e la tempesta se viene mi trova pronto”, rime interpretate da Pesce davanti a centinaia di visitatori, per spiegare “che il nostro popolo ha radici profonde e non si sradica con alcuna tempesta, così come la terra lucana è forte e generosa di cibi buoni e giusti”. La Lucania narra quotidianamente la sua storia di amore per il grano duro: salato, croccante, bruno e giallo, porta con sé la terra, il lavoro, il sole, l’acqua, il lievito madre, il fuoco, la pietra. A Matera il pane si mangia e si guarda: ricorda i Sassi con i suoi buchi dalle mille forme e il suo forte valore evocativo lo ha reso un mezzo per parlare di emozioni, situazioni, suggestioni e stati d’animo. Un appuntamento, quello di oggi, che ha voluto dare importanza all’espressione poetica, allargata alle varie forme di creatività, e al suo ruolo nella promozione del dialogo e della comprensione tra culture. “Brindo e voglio bere i fiumi nel bicchiere – ha declamato Linzalone -, Bradano le dita ti cadano, lamento Basento, Cavone cafone, Agri agrumoso, Siri sassoso, terra lucana avita ai confini della morte con la vita”.
Mag 16