Il candidato sindaco del centrosinistra, Salvatore Adduce è stato ospite a pranzo in una delle famiglie che ha ospitato la giuria di Matera2019. Di seguito le sue considerazioni a margine dell’incontro.
Oggi sono stato invitato a pranzo da una famiglia allargata, la stessa che ha accolto uno dei commissari europei venuto a Matera per valutare la nostra città.
Parlando di inclusione e accessibilità, della voglia di tutti i cittadini di dare una mano ed essere coinvolti, ad un certo punto mi è stato chiesto: “Lei ha fatto il sindaco cinque anni. Cosa la spinge ancora a mettersi ancora in gioco?”
La risposta è facile: dobbiamo assicurare che il risultato, la nostra vittoria,sia mantenuto per garantire alla comunità quello che è stato fatto. Quello che è successo l’abbiamo fatto succedere noi, in un clima di condivisione e di grande partecipazione. Siamo stati una guida appropriata, abbiamo evitato i tanti trabocchetti disseminati per la strada. Abbiamo tenuto insieme le parti. Abbiamo costruito un programma e prodotto esempi notevoli. Abbiamo lavorato moltissimo.
Una signora ha aggiunto: “Da materana nata nei Sassi devo dire che solo con il processo di Matera 2019 ho potuto capire il valore e l’importanza del nostro patrimonio”.
E’ vero. E’ sentire comune, e voglio mantenere questo senso così importante di identità, di comunità e di partecipazione. Siamo usciti di strada quando abbiamo cominciato a parlare di soldi. Non vogliamo più assistenzialismo. Altri sì, perché pensano di ricavare molti soldi da gestire.
Ma non si fanno queste operazioni per soldi, ma per costruire insieme il nostro destino.