Con il decreto ministeriale n.1566/2015 del 12 maggio, firmato dal Ministro delle Politiche Agricole Maurizio Martina che formalizza l’intesa Stato Regioni della scorsa settimana, si è finalmente corretta la contestata esclusione dal premio accoppiato che penalizzava fortemente una larga parte degli allevatori che non avevano i capi iscritti ai libri genealogici. Di questa inaccettabile esclusione si erano fatti interpreti i vertici di Confagricoltura che erano intervenuti prontamente nelle sedi opportune in quanto, di fatto, si escludeva dalla possibilità di accesso al premio una rilevante numero degli allevamenti e, in ogni caso, rendeva obbligatoria l’adesione al sistema AIA – APA.
Su questa questione la Confagricoltura era intervenuta interessando tutte le istituzioni nazionali e regionali, sul Commissario europeo Hogan e aveva presentato ricorso al TAR del Lazio per l’annullamento del provvedimento contestato. Su questa posizione compatta anche AGRINSIEME che unisce, oltre alla Confagricoltura, la CIA, e il mondo della Cooperazione italiana.
Per i vertici di Confagricoltura Basilicata, il nuovo intervento normativo va finalmente a correggere un’inaccettabile discriminazione fra allevatori -discriminazione che era sorta da spinte e interessi sindacali di una Organizzazione agricola- che ci ha sempre visti contrari e che aveva diviso ancor più l’associazionismo allevatoriale.
Con l’art 5 del nuovo provvedimento – spiegano da Confagricoltura Basilicata – si fissano nuovi criteri per la corresponsione dei pagamenti accoppiati per il latte bovino. Mentre precedentemente si prevedeva che i premi spettassero alle vacche da latte iscritte ai Libri genealogici e Registri anagrafici degli allevamenti soggetti ai controlli funzionali, ora il premio spetta alle vacche che hanno partorito nell’anno della domanda e appartenenti ad allevamenti che rispettano alcuni requisiti qualitativi e igienico sanitari per il latte prodotto.
Vengono ripristinati i requisiti d’accesso già in vigore nella precedente programmazione, vincolati al rispetto di specifici valori sogliarelativi al contenuto proteico e al tenore di cellule somatiche e di cellule batteriche.
Confagricoltura Basilicata si augura che chi ha effettivamente a cuore la sopravvivenza e il futuro degli allevatori, pensi prima che all’interesse meramente sindacale e organizzativo di parte, alla tutela della zootecnia e soprattutto all’unione del mondo allevatoriale.