Si chiama “Dirty Soccer'” la nuova inchiesta di calcioscommesse che travolge il calcio italiano: coinvolte in particolare Lega Pro, Serie D e qualche club di serie B: la Polizia ha eseguito all’alba una cinquantina di arresti in tutta Italia nei confronti di calciatori, dirigenti e presidenti di club. L’inchiesta è coordinata dalla Direzione distrettuale antimafia di Catanzaro. L’accusa è associazione a delinquere finalizzata alla frode sportiva e con l’aggravante di avere favorito organizzazioni mafiose (ndrangheta in particolare). 50 le persone arrestate, 77 gli indagati, 30 le squadre coinvolte. Perquisizioni sono tutt’ora in corso nelle sedi di diverse squadre.
Gli arresti sono stati eseguiti nelle province di Catanzaro, Cosenza, Reggio Calabria, Bari, Napoli, Milano, Salerno, Avellino, Benevento, L’Aquila, Ascoli, Monza, Vicenza, Rimini, Forlì, Ravenna, Cesena, Livorno, Pisa, Genova e Savona. Fra i personaggi coinvolti nell’indagine, Pietro Iannazzo, presunto appartenente alla cosca Iannazzo, potente clan della ’Ndrangheta operante nella provincia di Lamezia Terme, e un poliziotto.
Oltre trenta le squadre coinvolte tra cui San Severo, Andria, Neapolis, Cremonese, Puteolana, Savona, Akragas, Brindisi, L’Aquila, Torres, Santarcangelo, Juve Stabia, Pro Patria, Monza, Barletta, Vigor Lamezia, Sorrento, Montalto, Pisa ed altre squadre, anche di serie B.
L’inchiesta coinvolge presidenti, allenatori, manager, calciatori, imprenditori italiani ed esteri ed anche “magazzinieri” delle società calcistiche dalla B alla D passando per la Lega Pro.
Tra i fermati c’è anche un cittadino albanese accusato anche di sequestro di persona. L’uomo avrebbe sequestrato un manager sportivo dopo che il risultato di una partita sulla quale aveva scommesso aveva avuto un esito diverso rispetto a quello concordato.
E’ quanto dichiarato dal procuratore capo Vincenzo Antonio Lombardo a Sky Tg24,
“Ci sono state grosse liti tra finanziatori e dirigenti di società perché – ha detto Lombardo – capitava che le partite non andavano per come concordato e gli investitori volevano rientrare nei soldi spesi male. In un caso abbiamo registrato scommesse su una partita per 68mila euro. Si tratta, comunque, di uno spaccato nazionale e internazionale”.
Coinvolti circa 50 “insospettabili”. “Erano loro a decidere chi perdeva e chi vinceva le partite. I tifosi andavano allo stadio ignari di tutto ed invece era tutto truccato per consentire agli stessi calciatori, presidenti, allenatori e scommettitori di guadagnare milioni e milioni di euro corrompendo tutti”. E’ quanto emerge dall’inchiesta della Procura della Repubblica di Catanzaro diretta dal Procuratore Antonino Lombardi e dagli uomini dello Sco (Servizio Centrale Operativo della Polizia ) coordinati da Renato Cortese, che hanno individuato ed in parte arrestato i protagonisti di questa vicenda che non rende certamente onore al calcio italiano. In manette oltre 15 calciatori, 6 presidenti di società sportive, 8 dirigenti sportivi, allenatori, direttori generali, 10 “finanziatori” (scommettitori italiani, maltesi, del Kazakistan, della Russia, Cinesi e Serbi).
L’indagine è partita da Pietro Iannazzo, “capo bastone della ‘Nrangheta” che aveva interessi sulla squadra di calcio Neapolis e proprio seguendo i suoi movimenti gli investigatori dello Sco e della squadra mobile di Catanzaro hanno scoperto questo nuovo giro di scommesse clandestine e milionarie. Uno dei personaggi chiave di questa inchiesta secondo gli inquirenti Fabio Di Lauro, considerato “il rappresentante unico in Italia” dei “signori delle scommesse” nazionali ed internazionali, che investivano ed incassavano milioni di euro grazie alle partite truccate. Il danaro, secondo quando si apprende, viaggiava “on line” attraverso banche turche, serbe, cinesi ed italiane.
I particolari sull’inchiesta sono stati illustrati nella conferenza stampa prevista alle ore 11 presso la Questura di Catanzaro.
All’incontro hanno partecipato il procuratore capo di Catanzaro Vincenzo Lombardo, il procuratore aggiunto Giovanni Bombardieri, il questore Racca, il direttore dello Sco Renato Cortese, il dirigente della squadra mobile di Catanzaro Rodolfo Ruperti e il dirigente della prima Divisione dello Sco Andrea Grassi.
Di sicuro sono coinvolti club dei tre gironi di Lega Pro, A, B e C. Alcuni di essi sarebbero addirittura impegnati nei playoff per la promozione in serie B e nei playout per rimanere nella categoria anche il prossimo anno; sarebbero coinvolti anche club prestigiosi che attualmente si ritrovano in Lega Pro.
DIRTY SOCCER, TUTTI I PROTAGONISTI DELL’INCHIESTA
I CALCIATORI COINVOLTI
Astarita Salvatore, ex calciatore dell’Akragas
Pignatta Luciano Ariel, calciatore del Sorrento
Carotenuto William, calciatore del San Severo
Izzo Pasquale, calciatore della Puteolana
Marzocci Emanuele, calciatore della Puteolana
Ridolfi Giacomo, calciatore del Santarcangelo Calcio
Di Lauro Fabio, ex calciatore
Garaffoni Mirko, calciatore del Maceratese
Giampà Domenico, calciatore del Catanzaro
ALLENATORI
Costantino Francesco Massimo, ex allenatore della Torres
Di Napoli Arturo, allenatore del Vittoriosa Stars (Malta) ex Savona calcio
Tosi Marco, ex allenatore del Pro Patria
Solidoro Massimiliano, ex collaboratore tecnico del Savona
Corda Ninni, allenatore del Baretta
I DIRIGENTI SPORTIVI COINVOLTI
Moxedano Mario, presidente del Neapolis
Ciccarone Antonio, direttore sportivo del Neapolis
Capitani Domenico, presidente della Torres
Nucifora Vincenzo, ex direttore sportivo della Torres
Flora Antonio, presidente del Brindisi
Morisco Vito, direttore generale del Brindisi
Daleno Savino, dirigente del Brindisi
Di Nicola Ercole, direttore sportivo de L’Aquila
Molino Francesco, direttore sportivo del Comprensorio Montalto Uffugo
Palermo Antonio, dirigente del Comprensorio Montalto Uffugo
Somma Paolo, direttore sportivo del Sorrento calcio
Pagniello Maurizio Antonio, ex calciatore ed ex presidente del Trento
Bingham Dennis Patrick, imprenditore inglese, amministratore unico e legale rappresentante del Monza
Califano Gianni, direttore sportivo del Monza
Ulizio Mauro, ex direttore sportivo del Monza
Arpaia Claudio presidente del Vigor Lamezia
Maglia Fabrizio, d.s. del Vigor Lamezia
Bellini Felice, responsabile marketing Vigor Lamezia
Ortoli Armando, d.s. del Catanzaro
Iannazzo Pietro, ex d.s. del Sambiase
PROCURATORI SPORTIVI
Ruga Mauro
Piraino Daniele
Sampino Giuseppe
Ascari Eugenio – Procuratore e agente FIFA
ALTRI INDAGATI
Moxedano Raffaele, fratello di Mario
Ciccarone Vinicio, fratello di Antonio
Ciardi Daniele, magazziniere del Santarcangelo
Aruci Erikson, amico di Fabio di Lauro
Benini Stefano, uomo di fiducia di Carluccio
Solazzo MArcello, uomo di fiducia di Carluccio
De Palma Diego, uomo di fiducia di Fabio Di Lauro
Dan Ioana Delia, interprete legata a Ulizzio
Pietanza Raffaele, uomo di fiducia di Carluccio e Slazzo
Annis Gimmi, uomo di fiducia Carluccio e Solazzo
Caliufano Bruno, padre del d.s. del Monza Gianni
Cenni Massimo, coinvolto sequestro per estorsione
La Ferla Sebastiano, uomo di fiducia di Bellini Felice
Poggi Raffaele, uomo di fiducia di Malisi
Scarnà Alberto, sovrintendente della Polizia di Stato in servizio presso la Questura di Ravenna
Che schifo, sono nauseato…..noi ci esaltiamo, litighiamo, facciamo sacrifici per sostenere la squadra, anche in trasferta rinunciando a cose più utili ed ecco la bomba, società che alterano i risultati per i propri tornaconto e dei suoi affiliati, compresi le associazioni mafiose nazionali ed internazionali….andate a quel paese luridi e schifosi, avete rovinate lo sport più bello del mondo dove la gente nel seguirlo, si rilassava, sognava e non pensava ai propri problemi…ci avete tolto anche questo, MORTACCI VOSTRI…..IL DENARO….male del secolo.
Cercavano la ricotta da noi e il caseificio era in casa loro.
Azzeccatissimo Curva Nord…. non aggiungo altro……