Un’interrogazione al Ministro dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo è stata presentata dall’on. Cosimo Latronico (FI) in merito “al comportamento del direttore del polo museale della Basilicata, Marta Ragozzino, e alle sue dichiarazioni rese pubbliche tramite il social network facebook”. Il deputato lucano evidenzia come “la Ragozzino, nei giorni scorsi abbia, infatti, lamentato a Matera la collocazione temporanea davanti al palazzo del Museo del ‘Camion di De Ruggeri’, candidato sindaco che si oppone all’uscente, Salvatore Adduce”. “La Ragozzino ha agito a difesa di una determinata parte politica – scrive Latronico – mostrando una grave mancanza di indipendenza a fronte del ruolo ricoperto”. Il parlamentare ritiene che “la partecipazione del direttore del polo museale della Basilicata alla campagna del candidato sindaco uscente Adduce sia concreta, evidente ed assolutamente incompatibile con il ruolo ricoperto”. Alla luce di tutto ciò il deputato lucano chiede al Ministro “se intenda intervenire stigmatizzando quanto accaduto, ed adoperarsi attraverso specifici provvedimenti di propria competenza, che includano anche l’immediata rimozione dall’incarico di direttore del polo museale della Basilicata, in modo da difendere il prestigio dell’istituzione ed evitare ingerenze nella vita democratica della città, nonché salvaguardare l’importante principio costituzionalmente sancito dell’imparzialità della pubblica amministrazione”.
Analoga interrogazione è stata presentata dal senatore Tito Di Maggio di Popolari per l’Italia. Di seguito la nota del senatore materano d’adozione Di Maggio.
Una campagna elettorale e’ una campagna elettorale e la polemica dura, cruda e pungente ci sta e ci può stare; se qualcuno di quelli che vi partecipano se ne scandalizzasse sarebbe ingenuo e inadeguato alla tenzone.
Il problema, invece, arriva quando a muovere le corde della polemica sono persone esterne alla contesa e, ancor peggio, quando queste persone rivestono ruoli istituzionali di rilievo.
Va da se’ che sto parlando dello “scivolone” commesso dalla Direttrice del Polo Museale di Matera, Marta Ragozzino, che commette l’errore di rendere pubblico quello che i bene informati sanno già (sono parole sue) cioè, la sua partecipazione in questa campagna elettorale in favore del Sindaco uscente Salvatore Adduce, al quale la attrae una sorta di ‘idem sentire’.
La questione è di per se rilevante e scandalosa, ma vorrei che non venisse ritenuta una eccezione. Sono molti infatti, quanti, pur rivestendo incarichi istituzionali giocano in modo sfacciato la partita militando in una squadra, quasi sempre quella di governo, pronti a difendere le loro prerogative e i loro ruoli, quasi sempre conquistati più per appartenenza che per meriti propri. Lo scenario e’ ampio, dal sistema sanitario, alle municipalizzate, financo agli asili nido.
Ecco, di tutto questo mefitico ciarpame, la dottoressa Marta Ragozzino ha voluto rappresentare l’epigono per arroganza, sfacciataggine e, permettetemi, per miserevole volgarità.
Infine, io per esaudirne anche le aspettative, così come paventate nel suo scellerato post, ho inoltrato una interrogazione parlamentare al Ministro Competente, al fine di valutare una futura incompatibilità ambientale con tutti i vecchietti che reggeranno le sorti del comune di Matera a partire dal prossimo giugno.
Vedremo.
Questa storia mi lascia un po` perplesso, a prescindere dalla deprecabilità del gesto, che rimane tuttavia una figuraccia e niente di piú. Certo elevato alla massima potenza come i social impongono, ma pur sempre una figuraccia. Ancor piú mi lascia perplesso l`abitudine tutta politica di strumentalizzare ogni accadimento cercando di sfruttarlo al massimo secondo quelli che sono gli interessi propri o della parte politica che si rappresenta.
Non sono granchè estimatore dei due parlamentari (anzi), pero’ questa cosa andava fatta perchè secondo il mio modesto parere in questa vicenda la Dottoressa ha mostrato scarso rispetto dell’Istituzione (alta, secondo me) che rappresenta, utilizzandola per scopi di parte politica. Sinceramente io al suo posto avrei rassegnato le dimissioni, credo che siano l’unica scusa che potrebbe compensare quello che secondo me è stato un grave scivolone. Altro che le scuse su facebook che tanto scuse alla fine non sono, anzi sono semplicemente un tentativo di giustificarsi mettendo in mezzo l’amore per il museo. Onestamente, anche se la Dottoressa pare abbia fatto buone cose per la Città, in questo caso le ha mancato gravemente di rispetto. Lei lì è la Direttrice per tutti, non per una parte. Non è mica la sua azienda, il museo!
mah… per il ruolo che ricopre era giusto e sacrosanto esprimere disappunto per il posizionamento del palco, tanto più in occasione di un bell’evento culturale come quello della notte dei musei. Stiamo tanto a parlare di capitale europea della cultura e poi non riteniamo giusto che una che gestisce la cultura in città difenda il museo dall’arroganza dei politici in campagna elettorale che tutto possono? Ivi compresi manifesti e palchi?
Se ha fatto il bene per la nostra città ha fatto egregiamente il suo dovere ed è quello che conta a mio parere, che abbia chiamato “vecchietto” un candidato sindaco poco mi interessa.
Mancanza di rispetto? Forse. Insulto, calunnia? Assolutamente no, quindi sta bene dove sta.
Guardando le cose con un certo distacco, in realtà sembrerebbe dai tweet testuali che hanno riportato gli organi locali che fosse non solo e non tanto preoccupata per il museo, ma che in qualche modo concordasse anche con “Salvatore” come mettere in cattiva luce il concorrente principale. E beh, se è così, come sembra (anche le interrogazioni parlamentari e la lettera di DeRuggieri così dicono), non ètanto bello, per me. Un funzionario statale importante deve essere sopra le parti. Questo lo dico senza alcun tifo politico, assolutamente, ma da cittadino che vuole rendersi conto. Dovrebbe essere riservato come un magistrato per quello che ha a che fare con la politica e limitarsi a difendere l’istituzione, in questo caso il museo.