A Montalbano chi inquina non paga grazie ad una delibera di giunta. E’ quanto dichiara in una nota il Movimento 5 Stelle di Montalbano. Il nuovo appalto per la gestione dei rifiuti solidi urbani di Montalbano Jonico aumenta in sostanza di circa 30 mila euro. Da 719 mila, passa a 749 mila euro più iva, più indicizzazioni annuali da calcolare per 7 anni.
La Tari, la tassa cittadina, relativa alla gestione dei rifiuti solidi urbani, grazie a una delibera del sindaco uscente, vergognosamente varata ad appena 1 settimana dal voto per le municipali, diventa, quindi, ancora più costosa per i cittadini che già dovranno sborsare, in 7 anni, un crescendo di spesa che, mediamente, andrà dalle 350 euro ad utenza, per il 2015, alle circa 800 euro a utenza, nel 2022. Per i commercianti, il salasso sarà doppio: perché non solo pagheranno di più grazie a questo appalto e a questa nuova delibera, ma molti commercianti continueranno a pagare anche ciò che non producono, in quanto, a seconda della categoria, c’è chi produce umido, ma non indifferenziato, chi produce carta e plastica, ma né umido e né indifferenziato, e così via.
Questo accade perché ai nostri amministratori, di maggioranza e di opposizione, non interessa fare la raccolta differenziata, ma interessa unicamente affidare il servizio a una società esterna. Ricordiamo, infatti, che il Comune, nonostante sia stato proprietario dei mezzi per la raccolta dell’immondizia, ha sempre fatto ricorso a una ditta esterna. La ditta esterna deve ovviamente avere un ritorno economico, calcolabile intorno a circa il 30% dell’importo, che come abbiamo visto, andrà da 749 mila euro e arriverà, con le indicizzazioni, a superare il milione e mezzo di euro. Dunque, più o meno, queste società di gestione dei rifiuti incassano intorno alle 300 mila euro all’anno per gestire semplicemente ciò che i cittadini separano e ciò che i netturbini spazzano.
Il M5S si chiede: non poteva il Comune, sostituirsi economicamente alle società esterne, visto che era appunto proprietario dei mezzi? Magari ricorrendo all’istituzione di una “Azienda speciale”, che è a costo zero per l’ente pubblico (è una società interna al Comune)? Abbattendo immediatamente di un 30% circa i costi della Tari ai cittadini montalbanesi che sono già vessati dall’addizionale Irpef allo 0,8 per mille, dal 10,60 per mille per i fabbricati e per le seconde case e dal 7,60 per mille che passerà al 10,60 per mille sui terreni agricoli?
Ricordiamo, tra l’altro, che questo appalto non produce premialità ai cittadini che fanno bene la raccolta differenziata né consente il recupero immediato con un ticket di alcune merci riciclabili, come le lattine e la plastica, né consente a chi smaltisce autonomamente l’umido in campagna, di essere scorporato dai costi della Tari, dato che la Tari stessa è una patrimoniale a tutti gli effetti, in quanto è calcolata sui metri quadrati delle abitazioni possedute e non sulla spazzatura prodotta.
Il nuovo aumento di 30 mila euro, deciso con delibera di giunta dall’esecutivo uscente, è al limite del voto di scambio. Servirà infatti a bonificare le discariche abusive sparse lungo il territorio municipale, ma è condizionato all’assunzione a tempo determinato di circa 7 persone. È inevitabile pensare a un’operazione al confine col voto di scambio per incrementare alla lista del sindaco uscente una manciata di voti in più per il 31 maggio. Ma la cosa più sconcertante, che per il Movimento cinque Stelle di Montalbano spera si traduca in un boomerang, è che con questa delibera, di fatto, il sindaco Enzo Devincenzis, non solo tassa ulteriormente i cittadini, ma fa pagare a tutti i montalbanesi l’inquinamento del territorio fatto da pochi maleducati.
Chi inquina, dunque, a Montalbano non paga e dopo questa delibera, sarà un invito a incrementare, anche da fuori paese, chi si vuole sbarazzare illegalmente dei rifiuti: tanto paga il sindaco di Montalbano coi soldi dei contribuenti.
Il Movimento 5 Stelle di Montalbano, fa infine notare ai cittadini che per l’ennesima volta, in tema di rifiuti e di relative tasse, è il M5S che informa i montalbanesi, mentre l’opposizione del Pd e della Sel continua il proprio inciucio amministrativo sulla gestione Rsu. Ricordiamo infatti, che il nuovo appalto dei rifiuti solidi urbani, aggiudicato alla Teknoservice un paio di mesi fa, è uguale uguale al precedente approvato nel 2010. Per scrivere il nuovo capitolato e appaltare la nuova gara, la Commissione ambiente, costituita anche dall’opposizione, ha impiegato ben 8 mesi (OTTO MESI). Un lungo periodo che ci è costato:
1. i gettoni di presenza ai componenti la Commissione ogni volta che si è riunita in 8 mesi;
2. circa 700 mila euro alla società Avvenire fuori contratto e ancora da pagare;
3. il silenzio di tutto il Consiglio comunale fino all’espletamento della gara;
4. un contratto costosissimo anche per via della lunghezza del periodo calcolato di 7 anni. Più è lungo il periodo dell’appalto, più le indicizzazioni fanno lievitare la spesa a beneficio solo della società aggiudicatrice della gara.
A bando espletato e a contratto firmato, ovvero, a buoi scappati dalla stalla, abbiamo visto il banchetto Pd/Sel raccogliere le firme per contestare i costi della nuova Tari, quando il M5S aveva chiesto a dicembre del 2013 – alla maggioranza e all’opposizione, con una lettera firmata da 200 cittadini – di discutere in un Consiglio comunale aperto gli estremi del nuovo bando per la gestione dei rifiuti. Questa richiesta non è stata considerata né dalla maggioranza né dall’opposizione perché avevano già un disegno comune e costoso sulla gestione dei rifiuti urbani.
Votate per la Lobby dei cittadini e non per chi ha una visione personale del bilancio comunale e della trasparenza delle proprie azioni.