La Basilicata è entrata a far parte della via Francigena italiana. A dare l’annuncio a Expo 2015 è stato Francesco Ferrari, vicepresidente dell’associazione europea Vie Francigene, con sede a Fidenza.
L’itinerario culturale riconosciuto dal Consiglio d’Europa, fu percorso dal vescovo Sigerico nel Medioevo, da Canterbury a Roma (andata e ritorno, attraversando la Francia), in 39 tappe, per ricevere il pallium (mantello liturgico); le varie soste furono segnate su un diario, e nacque un percorso storico.
“La politica europea – ha dichiarato Ferrari – intende ricostruire un dialogo tra tutti gli stati con itinerari importanti. Siamo il secondo percorso dopo Santiago di Compostela, però la via Francigena, nata dieci anni più tardi, sta registrando cifre importanti. Nel 2014, i pellegrini sono stati 30mila, dati che riscontravamo nel 2004 a Santiago. E’ la dimostrazione che il percorso sta avendo successo e l’associazione lavorerà per renderlo uno dei più importanti itinerari del Consiglio d’Europa”.
Al padiglione lucano anche l’esperienza portata da Ramona Bavassano, originaria della Liguria, ma “abitante culturale”, per sua scelta, della Basilicata.
“Una regione che mi piace molto – ha detto – l’unico luogo dove c’è il vero stile italiano”.
Per motivi di lavoro, per passione, e attività di volontariato e di sviluppo sostenibile, di cui è consulente internazionale, Ramona Bavassano ha pensato a modalità diverse per far conoscere l’Italia e due anni fa ha dato vita a “Brasilicata tour”, un esperimento di innovazione sociale.
“Grazie alla partnership con un festival brasiliano che esporta la contemporaneità della cultura locale – ha concluso la consulente internazionale -, invitiamo artisti, non remunerati, che vengono a condividere scambi di vita in Basilicata. Giovani che si occupano di musica, pittura, teatro si incontrano, e affiorano ogni volta tante similitudini, anche tra paesi apparentemente così diversi, come Brasile e Basilicata”.
Mag 22