Sul concorso per infermieri l’Asm replica alla nota inviata dal consigliere regionale del Movimento 5 Stelle Gianni Perrino: “E’ inutile continuare con le mistificazioni.
Bando legittimo. La revoca frutto di un capillare lavoro di appropriatezza”.
Prima o poi anche le più pervicaci e perdenti dietrologie dovranno arrendersi all’evidenza. Fatta di concorsi indetti alla luce del sole ed altrettanto cristallinamente revocati dopo un efficientemento che ha reso inutile l’assunzione di ulteriore personale.
È’ stato sostenuto nelle scorse settimane che l’ulteriore concorso a 20 punti posti di infermiere bandito dalla Asm, sarebbe stato uno specchietto per le allodole lanciato a poche settimane dal voto amministrativo di domenica prossima. Ora che l’Azienda ha revocato la seconda selezione (la prima per 37 posti proseguirà il suo corso nelle prossime settimane), si diffondono nuove affermazioni totalmente destituite di fondamento ma che meritano, si spera per un ultima volta, alcune precisazioni:
1) non corrisponde al vero che la procedura ora revocata fosse illegittima. Prova ne è che nei 60 giorni previsti, da nessuno dei 324 candidati della prima selezione è arrivato uno che fosse un ricorso o intimazione;
2) non è vero che i 324 candidati che hanno superato la preselezione della prima selezione, avrebbero dovuto sostenerla nuovamente. I posti messi a concorso prima della revoca erano quasi il doppio dei precedenti; dunque ognuno dei candidati avrebbe avuto molte più chance di aggiudicarsi uno dei posti disponibili;
3) la nuova procedura a 20 posti e’ stata revocata a seguito della riorganizzazione del personale infermieristico, che sta determinando la ottimizzazione e la collocazione appropriata di queste figure professionali, tale da non rendere al momento più opportuno un ulteriore incremento di posti, oltre agli originari 37. La seconda selezione è stata perciò immediatamente revocata non appena il Direttore Sanitario ha comunicato il venir meno del fabbisogno assunzionale;
4) la tempestività e soprattutto il momento della revoca, 10 giorni prima del voto, smentiscono in modo tranchant quanti hanno sostenuto che la seconda selezione fosse solo una manovra elettorale.
La revoca a pochissimi giorni dal voto dimostra che dietrologia e mistificazioni devono arrendersi, l’azione amministrativa dell’azienda sanitaria viaggia svincolata da logiche che non siano quelle del rispetto delle norme e dell’interesse supremo della buona e rigorosa amministrazione in favore dei cittadini.