Sabato 16 agosto Albertino ritorna al Nafoura e il "peter pan" della musica dance regala ai "fanatici del ballo" una notte indimenticabile. Dopo il ritorno al pomeriggio del Deejay Time "perchè è tornata la commerciale" il deejay che ha trasferito negli anni 90 la discoteca in radio e che da sette anni conduce anche "Dance Revolution" un altro programma specializzato in musica da ballare mixato dall'inseparabile amico e dj Mario Fargetta, è ritornato con piacere nella sua Puglia per un dj set memorabile. Nato a Paderno Dugnano, Albertino che di cognome fa di Molfetta e di secondo nome Sabino non ha mai nascosto le sue origini pugliesi (suo padre è nato a Canosa). "Alba" e suo fratello Linus (Pasquale Di Molfetta) hanno ereditato nel 1995 da Claudio Cecchetto la direzione artistica e creativa di Radio Deejay e dal 1999 non hanno mai perso la vetta degli ascolti secondo i dati Audiradio. Albertino per oltre dieci anni è stato considerato il personaggio di riferimento per i giovani che andavano a ballare in discoteca ma anche per quelli che restavano il pomeriggio a casa per ascoltare il Deejay Time, un "mondo fantastico" dove personaggi come la Bambina nel tombino (che in realtà era la nipote di Albertino) ed effetti come il mitico Piach sono diventati un linguaggio codificato per tutti i fans del programma. Albertino ha venduto migliaia di compilation con i successi del Deejay Time e Deejay Parade ma in questi ultimi anni ha scelto anche un'altra strada artistica, quella che lo ha portato prima sul palco di Zelig con Marco Ranzani e quindi dietro le quinte di Quelli che il Calcio con la parodia della voce che conduce Lucignolo su Italia Uno. Dopo tanti anni al fianco di Fiorello, Marco Baldini, Amadeus e Luca Laurenti in programmi cult come Viva Radio Deejay, Baldini ama Laurenti, Ciao Belli e Sciambola Albertino ha deciso di stupire anche lontano dalle discoteche. E' arrivato così in libreria prima Il Testicolo, scritto con la collaborazione del dj Giuseppe (ora a Radio 105), poi "Vaaabene" e "Oooookey" nei quali vengono raccontate le storie del mobiliere di Cantù, Marco Ranzani, personaggio di fantasia ideato dalla mente geniale di Dj Angelo. Ma torniamo al suo primo amore, la musica. "In radio è semplicemente il migliore". E se lo dice suo fratello Linus nessuno può contraddirlo. Adesso che non fa più duecento serate all'anno si può permettere il lusso di restare in consolle per oltre due ore, mentre in passato mixava solamente per sessanta minuti. Lo abbiamo notato al Nafoura, dopo aver seguito per tanti anni i suoi spettacoli. Ha portato i capelli lunghi sino al 1998, perchè Albertino era un dj che metteva musica rock al Rolling Stone di Milano. Poi è arrivata Radio Deejay dal 1984 e dopo 24 anni Albertino è ancora il numero uno e tutti lo stimano, come recita uno degli ultimi tormentoni lanciati dal nuovo Deejay Time. Che tornerà a settembre nel nuovo palinsesto per la stagione 2008-2009. Ad anticiparlo è proprio Albertino, che ci concede una breve intervista prima di cominciare il suo dj set al Nafoura. "Sono molto felice di essere ritornato al Nafoura perchè in questi anni mi sono sempre divertito. Per quanto riguarda il Deejay Time abbiamo deciso di riproporlo perchè alla fine sono gli ascoltatori a decidere quello che dobbiamo fare e in tanti ci hanno chiesto di tornare al programma storico del pomeriggio di Radio Deejay. Lo abbiamo testato in estate e i riscontri sono stati molto positivi. Ora ripartiremo a settembre." Albertino fuori dalla radio è anche un artista di Zelig. Ci sarai anche il prossimo anno? "Certamente. Tornerà Marco Ranzani mentre ho deciso di smettere con Lucignolo a Quelli che il calcio". Il dj set di Albertino al Nafoura è stato semplicemente strepitoso. Anche lui ha mollato i giradischi e adesso mixa con i cd. Ma la musica di Albertino è inconfondibile. Dalle 3 alle 5 di notte una selezione tutta ispirata a Dance Revolution. Perchè avrà pure quasi cinquant'anni ma Albertino…continua a divertirsi. Ed è questo lo spirito con il quale continua a girare di notte le discoteche di tutta Italia.
Michele Capolupo