Turi Simeti ritorna a Matera a distanza di 28 anni per inaugurare nella galleria Albanese Arte in via XX Settembre 25 all’interno di Palazzo Caropreso la mostra personale “Segnando lo spazio”.
“Sono molto felice di aver accettato l’invito di Angelo Albanese. Ricordo di aver visitato i Sassi di Matera con mia moglie nel 1987. Ero partito in macchina da Milano o dovevo raggiungere la mia Alcamo. Abbiamo deciso di fare una sosta a Matera per visitare la mostra di Melotti nei Sassi e sono rimasto molto impressionato dalla bellezza con cui quelle opere erano collocate all’interno delle chiese rupestri e all’esterno. Oggi ritorno in questa città dove per la prima volta presento una mostra di carte”.
Quando sono nati gli ovali? “Gli ovali sono nati sessantanni fa. Del resto ho mosso i primi passi nel mondo dell’arte proprio con la carta bruciacchiata e i cartoncini. Con gli ovali è stato subito amore e questo innamoramento continua ancora oggi.
Quali sono stati gli artisti di riferimento nel campo dell’arte? “Senza dubbio Alberto Burri e Lucio Fontana. Con Burri ho avuto la fortuna di frequentare il suo studio, ricordo che mi faceva vedere i suoi quadri e io restavo affascinato dal suo talento artistico. Anche Fontana è importante per me. Ricordo che una volta ho partecipato ad una mostra collettiva europea con il “Gruppo zero” e lui ha comprato il mio quadro”.
La mostra “Segnando lo spazio” ripercorre con un’accurata selezione di opere su carta, realizzate dagli anni ’60 ad oggi, il percorso artistico di Turi Simeti.
Le opere su carta presentate riassumono e racchiudono tutto il percorso dell’artista. Osservandole con attenzione risulta impossibile impedire al nostro occhio di cogliere una simmetria derivante dalla collocazione degli ovali nello spazio, i quali, nonostante siano dello stesso materiale cartaceo del supporto che li genera, si distaccano ritagliandosi una propria dimensione, come accade per i piccoli ovali che formano le note musicali sul pentagramma, le quali a loro volta prendono “vita” durante la
lettura che si trasmuta in suono. Allo stesso modo gli ovali di Simeti possono trasmettere un suono, una melodia astratta che prende essa stessa coscienza. Un suono pulito, puro, quasi silenzioso che trova eco nello spazio, lo stesso spazio fondamentale per la composizione delle sue opere, come dichiara l’artista
stesso: “lo spazio, anzi il silenzio dello spazio proposto, è un’ipotesi di perfezione proiettata al di là dell’opera”.
Turi Simeti nasce ad Alcamo, in provincia di Trapani nel 1929. Si trasferisce a Roma nel 1958 dove avvia i primi contatti col mondo dell’arte. Negli sessanta si trasferisce a Milano dove Lucio Fontana lo invita a partecipare al movimento da lui teorizzato: il gruppo Zero Avantgarde. Attualmente vive e lavora a Milano.
La mostra “Segnando lo spazio” di Turi Simeti resterà aperta dal 5 giugno al 5 settembre 2015 dal lunedì al sabato dalle 10 alle 13 e dalle 16.30 alle 20.30.
A Matera per la mostra di Turi Simeti anche l’attore Francesco Paolantoni, che in questo periodo riesce a coniugare il suo impegno professionale nei teatri con la sua passione per l’arte figurativa. E una mostra con le opere di Francesco Paolantoni potrebbero arrivare molto presto anche nella galleria Albanese Arte. “Sono qui perchè mi ha invitato il mio amico Angelo Albanese e sono curioso di osservare da vicino le opere di un grande artista come Turi Simeti”.
Dal teatro alla tv con il successo di Mai dire gol per ritornare poi al teatro. Come è cambiato il suo lavoro negli ultimi anni? “La crisi si fa sentire e anche il teatro paga queste difficoltà. Anche per quanto riguarda i programmi comici in tv credo che i nuovi format Made in Sud e Colorado siano un disastro perchè non ci sono giovani interessanti. Quando ho cominciato io c’erano Albanese, Guzzanti, gente preparata che aveva fatto gavetta nei teatri. Oggi si fanno trasmissioni con giovani presi dal nulla e piazzati davanti alle telecamere…”
Michele Capolupo
La fotogallery dell’inaugurazione della mostra di Turi Simeti nella galleria Albanese Arte (foto www.SassiLive.it)