Antonio Fedele, segretario provinciale della Federazione italiana sindacati intercategoriali in una nota denuncia le difficoltà di diversi lavoratori e svariate lavoratrici che non ricevono il pagamento del lavoro straordinario prestato. Di seguito la nota integrale.
Svariate lavoratrici e diversi lavoratori hanno chiesto all’Azienda Sanitaria Locale di Matera il pagamento del lavoro straordinario prestato, che risulta certificato dai propri cartellini orologio.
La risposta dell’Azienda Sanitaria materana è stata sostanzialmente questa: “non ti pago”.
La celebre commedia di Eduardo De Filippo dallo stesso titolo suscita buon umore fra il pubblico che assiste alla rappresentazione teatrale.
La risposta dell’Ente pubblico, invece, genera sconforto e malumore fra le lavoratrici e i lavoratori del comparto sanità che chiedono semplicemente il riconoscimento dei propri diritti.
Infatti, le/i dipendenti pubblici in questione prestano il proprio lavoro con grande senso di abnegazione, sopperendo, fra l’altro, alla cronica carenza di personale che si aggrava sempre di più a causa della mancata sostituzione del personale che viene collocato in pensione.
Le lavoratrici e i lavoratori comunque non si perdono d’animo poiché sono consapevoli che nel nostro stato di diritto l’esercizio di un potere è sempre sottoposto al controllo di altri poteri.
Nel caso di specie sarà l’Ispettorato del Lavoro e/o il Giudice del Lavoro ad accertare il diritto delle lavoratrici e dei lavoratori a percepire gli emolumenti per lavoro straordinario prestato.
Occorre, comunque, riflettere sui costi sociali che la pubblica amministrazione deve sopportare per le inadempienze dell’Ente pubblico materano.
Chi pagherà le spese di giudizio o le sanzioni amministrative che le inadempienze contrattuali dell’Azienda Sanitaria Locale determineranno?
Nel passato, per identiche problematiche, la pubblica amministrazione in questione è stata condannata, in via definitiva, dal Giudice del Lavoro di Matera.
Inoltre, gli Ispettori del Lavoro si sono prodigati per una soluzione conciliativa delle controversie prospettate, evitando, in tal modo, all’Azienda pubblica materana il pagamento di sanzioni pecuniarie.
Nonostante ciò l’Azienda sanitaria persevera in un atteggiamento che definire incivile sembra un eufemismo.
A questo punto bisogna svolgere un’ulteriore riflessione che è la seguente: gli imprenditori privati che non rispettano le normative contrattuali vengono fortemente penalizzati dal legislatore.
Infatti, essi non possono contrattare con la pubblica amministrazione né riscuotere crediti vantati nei confronti degli enti pubblici.
Com’è possibile che i privati debbano subire così gravi conseguenze per le inadempienze contrattuali mentre per i pubblici amministratori non è prevista alcuna sanzione?
Per tentare di sanare l’ingiusto trattamento di favore che gli amministratori pubblici inadempienti, nella materia in esame, ricevono rispetto ai privati, la scrivente organizzazione sindacale prospetterà il caso del “non ti pago” dell’Azienda Sanitaria Locale di Matera all’attenzione dei massimi livelli nazionali e regionali di governo della sanità pubblica sperando di trovare ascolto.
Questo perché non ci sembra giusto che i deliri di onnipotenza di politici, travestiti da manager della sanità pubblica, siano liquidati con i soldi dei contribuenti lucani i quali hanno tutto diritto di dire non vi paghiamo la vostra arroganza.