L’operazione della Guardia di Finanza che ha sequestrato e/o oscurato 410 siti Internet perche’ dediti alla vendita di prodotti contraffatti ai danni delle piu’ importanti griffe di moda-abbigliamento “made in Italy” è un primo colpo alla contraffazione che solo per la moda in Italia ha un giro d’affari illeciti per oltre 1 miliardo di euro l’anno. A sottolinearlo in una nota congiunta sono Confcommercio Imprese Italia Potenza e Federmoda.
Secondo gli ultimi dati elaborati da Federmoda nazionale, in Basilicata, il valore stimato della merce sequestrata tra il 2008-2013 è pari a 1,5-2 milioni di euro, per circa 200-250mila “capi” e oltre un migliaio di operazioni che hanno impegnato non solo la Gdf, tutti gli altri organi di Polizia compreso quella locale.
Non è casuale – commenta il presidente di Confcommercio Potenza Fausto De Mare – che il dato dell’indagine Confcommercio- Gfk Eurisko sui fenomeni criminali in Basilicata, presentata in occasione della Giornata della Legalità 2014, vede al primo posto tra i commercianti lucani la contraffazione con il 67% che considera in aumento il fenomeno nel periodo 2008-2013, a fronte di un dato nazionale del 52%. Subito dopo c’è la presenza di venditori abusivi che rappresenta una delle più gravi problematiche di illegalità sul nostro territorio per il 46% dei nostri titolari di esercizi commerciali.
L’operazione “stop falso on line” inoltre è significativa perché negli ultimi anni l’uso di Internet a fini commerciali, ha avuto una crescita esponenziale. Purtroppo gli stessi tratti del web che favoriscono il commercio legittimo, finiscono per essere preziosi anche alla filiera della contraffazione. Gli elementi maggiormente responsabili del suo uso distorto sono l’anonimità dell’offerta o la facilità di simularne l’autenticità, la possibilità di scegliere tra un’amplissima tipologia di punti vendita virtuali, la sicurezza delle transazioni sia sul lato economico, sia su quello distributivo-logistico; infatti le maglie della rete sono, di solito, sufficientemente larghe da lasciar passare le piccole spedizioni che interessano i consumatori finali. Segnano un +55% i sequestri di spedizioni postali. Nate oltre 10 anni fa in uno scenario completamente diverso, le norme in vigore nell’Unione Europea non hanno né considerato di particolare gravità né previsto il particolare rilievo che avrebbe potuto assumere l’incremento della contraffazione.
Quello della contraffazione – sottolinea Rocco Furone delegato Confcommercio di Potenza e dirigente Federmoda – è un danno enorme alle nostre imprese del dettaglio di abbigliamento, pelletterie e calzature. Una piaga sulla quale non dobbiamo mai abbassare la guardia, perché va ad erodere quote di fatturato alle aziende oneste e ad alimentare un mercato parallelo fatto anche di criminalità organizzata e lavoratori fuori da qualsiasi sistema di tutela e garanzia. Serve, pertanto, mantenere al massimo livello l’attenzione a questo problema, perché solo attraverso una forte azione di repressione si riescono a dare quei segnali di serietà, di ordine e di giustizia di cui imprenditori e consumatori hanno bisogno”.
Federmoda ha diffuso Il Vademecum sulla lotta alla contraffazione dal titolo “Compri falso ? Ma lo sai che…”, Federazione si pone l’obiettivo di aiutare i consumatori nell’acquisto di prodotti sicuri e legali e di consigliare di acquistare nei negozi plurimarca di qualità di fiducia. Si tratta di 10 consigli per evitare di cadere nella rete dei prodotti falsi. A partire dai rischi per la salute in quanto molti prodotti contengono agenti chimici e solventi cancerogeni; per arrivare alle sanzioni anche per chi acquista prodotti falsi con multe da 100 euro fino a 7000 euro. E poi, ci sono ragioni di civiltà, come la lotta alla concorrenza sleale, contro il lavoro minorile, la scarsa qualità dei prodotti contraffatti.
E per difendere il “made in Italy” dopo gli eventi dell’estate 2014 “Moda sotto le stelle” a Villa d’Agri e “Marateamoda” (d’intesa con la Pro Loco), Confcommercio, Federmoda con la collaborazione di Fipe (federazione pubblici esercizi) sta lavorando per un evento entro il mese di luglio a Potenza. Un evento di moda e sapori – spiegano De Mare e Furone – che punta al rilancio di un settore che sta vivendo un momento decisamente critico: i consumi in questo settore registrano un progressivo calo dal 2008, accentuato da un carico fiscale e da spese fisse di gestione in continua crescita. Alla luce della crisi e dei mutati scenari legati ai consumi e alla distribuzione, gli obiettivi che ci prefiggiamo sono il sostegno alla lotta all’abusivismo e alla contraffazione nel quadro della protezione del Made in Italy, la costituzione di un tavolo permanente a livello regionale sulle problematiche del settore, iniziative di rilancio dei centri storici anche attraverso progetti di rete tra imprese, tra pubblico e privato, e un più equilibrato rapporto tra produzione e distribuzione. Quando si parla di valorizzazione del Made in Italy si pensa quasi esclusivamente all’aspetto della produzione e della promozione del marchio a livello internazionale, dimenticandosi dell’eccezionale opportunità di trasmettere emozioni e far vivere l’esperienza di acquisto di un prodotto di eccellenza e di qualità nei nostri negozi. In proposito, i negozi di vicinato, che hanno sempre rappresentato un elemento caratterizzante delle città, stanno via via scomparendo. La concorrenza delle grandi catene e degli outlet, ma anche il costo degli affitti e l’eccessiva tassazione delle nostre imprese ne stanno decretando la fine, con conseguenze pesanti anche sul piano occupazionale. In questa veloce trasformazione del mercato siamo anche convinti – concludono De Mare e Furone – che i nostri imprenditori debbano riappropriarsi di quel ruolo di consulenza personalizzata e su misura che è nel DNA della categoria.