A maggio, il mese piu’ cassaintegrato dei primi 5 mesi del 2015, sono state autorizzate in Basilicata 1 milione 480 mila ore di cassa integrazione (quasi interamente assorbite dalla straordinaria, 1 milione 234 mila ore), che hanno interessato complessivamente 8.709 operai (più 3.218 unità rispetto ad aprile). In raffronto con aprile l’aumento regionale di ore erogate è del 58,6% con la provincia di Potenza che schizza a più 523,3% e quella di Matera che segna invece meno 82,5%. E’ quanto emerge dal Rapporto della Uil che rileva un aumento medio nazionale del 7,4% rispetto al mese precedente ad indicare un fabbisogno crescente di questo strumento da parte delle imprese. E la crescita sarebbe stata inconfutabilmente maggiore, spiega Guglielmo Loy, Segretario confederale Uil, se non si assistesse alla continua diminuzione della cassa in deroga (-5,6% tra aprile e maggio) dovuta all’ormai strutturale “fermo” amministrativo degli stanziamenti.
In Basilicata nei primi cinque mesi 2015 il monte ore di cig sfonda il tetto di 3 milioni 700 mila, di cui oltre 3 milioni di ore riguardano la straordinaria e 640 mila l’ordinaria.
“Per questo lo sblocco e l’implementazione delle risorse della deroga per il 2015 – continua Loy – resta la principale richiesta che facciamo al Governo”. Un allarme viene anche dalla crescita delle domande di disoccupazione (aspi) di aprile “con il possibile travaso – afferma Loy – verso l’inoccupazione di lavoratori di imprese che non possono piu’ utilizzare la cassa in deroga. Non meno preoccupante l’incremento, tra aprile e maggio, di nuove richieste di cassa integrazione ordinaria e straordinaria , sintomatiche, rispettivamente, dell’affacciarsi di ulteriori aziende ad uno stato di sofferenza e della ormai lunga permanenza in stato di crisi di altre”. “Evidentemente – afferma il dirigente Uil – il precario aumento del Pil non si riflette ancora positivamente sul sistema produttivo anche per la ormai cronica mancanza di politiche per la crescita”.
L’aumento del ricorso alla cassa integrazione è il migliore termometro del disagio sociale “palpabile” da tempo in Basilicata, ma questo strumento – è il commento della Uil lucana – continua anche a essere l’unico baluardo per la tenuta di precari equilibri sociali. Lo stato di crisi prosegue senza battute d’arresto e la ripresa resta di là da venire. Se invece di deregolamentare il lavoro che c’è, il Governo si preoccupasse di creare nuovo lavoro, facendo investimenti e accrescendo il potere d’acquisto di lavoratori e pensionati, si farebbe davvero cambiare verso all’economia. E se la giunta regionale – conclude la nota Uil – accelerasse i progetti e programmi di spesa dei fondi europei del sessennio 2007-2013, prima di pensare al nuovo sessennio, qualche segno più nella forza lavoro si registrerebbe. Aspettiamo idee dalla sessione comunitaria a breve del Consiglio Regionale.