La Riforma del Terzo Settore è stato il tema dell’incontro-dibattito organizzato sabato 20 giugno presso la Casa del Volontariato di Potenza.
All’incontro hanno partecipato circa 50 organizzazioni di volontariato e alcuni rappresentanti istituzionali tra cui i Deputati Antonio Placido e Roberto Speranza e i senatori Giovanni Barozzino e Salvatore Margiotta.
I presenti hanno discusso di alcune necessità di rivisitazione della riforma, alla luce delle non poche preoccupazioni in merito al nuovo ruolo e alla nuova identità delle associazioni di volontariato e al futuro sistema dei Centri di Servizio.
“Il Disegno di legge – dichiara Leonardo Vita, Presidente CSV Basilicata – sembra non valorizzare il volontariato organizzato, non facendo cenno a strumenti di tutela negli organismi di rappresentanza, di proposta e di consultazione del volontariato a livello nazionale e locale, né sul valore del lavoro volontario organizzato e non è chiaro sul principio della gratuità dell’impegno, della solidarietà esterna, della prevalenza della dimensione politica (lotta alle cause del disagio e delle disuguaglianze ecc.).
Il far riferimento alla specificità e alle tutele del solo status di “volontario” (art. 5, comma b, comma c.) ci sembra privilegiare un’interpretazione verticale del principio della sussidiarietà sancito dall’art. 118 della Costituzione, ci sembra privilegiare la scelta personale e caritatevole del “dono” e non, invece, la scelta orizzontale della solidarietà esterna, come dimensione politica di lotta alle cause del disagio e delle disuguaglianze.
Se si vuole che il Volontariato contribuisca a costruire un Paese diverso, moderno e più giusto, il processo di riforma del terzo settore deve affermare chiaramente l’esigenza di rimettere al centro di quel processo di rinnovamento l’azione civica, responsabile e volontaria, dei milioni di cittadini che non solo si impegnano quotidianamente per la comunità che vivono, condividendo valori, preoccupazioni, proposte, ma lottano anche per “dare voce” alle persone ai margini della società e per rendere esigibili i loro diritti. In questo senso va ribadita l’assoluta gratuità dell’impegno volontario insieme al principio della responsabilità per offrire coscienza, forza a scelte credibili per il cambiamento.”