Il Presidente dell’Ente Parco Murgia Materana Pierfrancesco Pellecchia in una nota annuncia di essere assolutamente contrario all’ipotesi di un sito unico di scorie nucleari sulla Murgia materana. Di seguito la note integrale.
Non possiamo rimanere indifferenti, anche davanti a notizie provenienti da fonti non ufficiali. La sola ipotesi di un’eventuale allocazione del sito unico di scorie nucleari sulla Murgia, ci inorridisce.
Il territorio non ha voce? Ha voce, invece, e ci chiede con forza di parlare, a sua e a nostra difesa, per salvaguardare gli ecosistemi e gli equilibri naturali e tutelare la salubrità dei luoghi e il benessere ambientale. Bisogna rispondere prontamente a questa richiesta d’aiuto.
Come Istituzione, e come comune cittadino, sento il dovere e la necessità di gridare il più deciso NO all’ennesimo attacco contro il nostro territorio, la sua bellezza, il suo valore culturale.
Ci attiveremo con tutte le nostre energie per difendere il patrimonio in pericolo, la salute dell’ambiente e il nostro benessere individuale e collettivo.
sorie nucleari nella Murgia: Gravina dice no.
Il sindaco Valente esprime la ferma opposizione dell’amministrazione comunale. Il presidente del consiglio Lupoli pronto a convocare una seduta pubblica monotematica
No ai veleni. Il grido di battaglia che si leva dalla città di Gravina in Puglia fa vibrare le corde della protesta: se l’Ispra ed il Governo dovessero indicare il territorio murgiano come sede del deposito nazionale di scorie nucleari, incontreranno una fortissima opposizione a livello istituzionale, politico e popolare.
La linea della fermezza è stata tracciata nel corso di un colloquio tra il primo cittadino Alesio Valente ed il presidente dell’assemblea consiliare Giacinto Lupoli, anche alla luce delle istanze in tal senso provenienti da partiti e gruppi consiliari. E le dure critiche già lanciate nei giorni scorsi a mezzo stampa dal primo cittadino diventano ora la traccia di una mobilitazione che muove sul piano istituzionale i suoi primi passi. «Al momento – precisa Valente – non abbiamo ricevuto comunicazioni di alcun tipo, né in via ufficiale né in maniera
ufficiosa. Ci auguriamo pertanto che le indiscrezioni riportate dai media possano essere presto smentite dai fatti. Di certo v’è che non consentiremo si possa far scempio della Murgia, del suo patrimonio
ambientale ed archeologico. Siamo da anni in attesa di bonifiche ambientali mai eseguite: se qualcuno dovesse provare a trasformarci in serbatoio nucleare, lo scontro sarà aspro ed inevitabile». Posizione che, come conferma il presidente dell’assemblea consiliare, si tradurrà a breve in una serie di iniziative, tra le quali un consiglio
monotematico che, dice Lupoli, «abbiamo intenzione di svolgere in seduta pubblica ed aprire alla partecipazione dei Comuni del territorio, in primis Altamura e Matera, ed agli enti ed ai soggetti, come ad esempio
il Parco, protagonisti della vita murgiana». Un’opera di coinvolgimento che interesserà anche la Città metropolitana, le Regioni Puglia e Basilicata ed i parlamentari pugliesi e lucani. «È importante sin da
subito affrontare tutti insieme una questione di interesse collettivo – sottolinea Lupoli – andando oltre divisioni e campanilismi che in passato non hanno fatto altro che penalizzare questo lembo di Puglia: un lusso che non ci si può più permettere, in nome del futuro della Murgia».Stretti i tempi. Del resto, entro la prima decade di luglio l’Ispra
completerà le verifiche sull’idoneità dei potenziali siti individuati dalla Sogin. E sarà già tempo di scelte. Per tutti.