Venerdì 26 giugno 2015 dalle ore 15 presso l’hotel Le Monacelle in via Riscatto 9 a Matera è in programma il convegno sul tema “Lieviti Indigeni per la DOC Matera, PIF-Vini di Lucania: Progetto LIELUC”
Rendere unici, per qualità organolettiche e legandoli sempre più al territorio, i vini della DOC Matera.
E’ questa la scommessa su cui ha puntato la Scuola di Scienze Agrarie, Forestali, Alimentari ed Ambientali (SAFE) dell’Università degli Studi della Basilicata con il progetto LIELUC Lieviti Indigeni per Vini Lucani, che mira a migliorare alcune fasi del processo di vinificazione, fornendo alle aziende beneficiarie utili indicazioni innovative e facilmente applicabili nel contesto produttivo.
I risultati del progetto, che ha visto la partecipazione delle aziende agricole di Francesco Paolo Battifarano, Francesco Marino e Vincenzo Petito, saranno illustrati nel corso del convegno Lieviti indigeni per la Doc Matera, Pif-Vini di Lucania: progetto Lieluc.
Al convegno, dopo i saluti di Vittorio Restaino responsabile della Misura 124 per la Regione Basilicata, della Rettrice dell’Università della Basilicata Aurelia Sole, di Filippo Corbo del Dipartimento Agricoltura della Regione Basilicata e dei presidenti dell’Ordine dei dottori Agronomi e Forestali della provincia di Matera Carmine Cocca e dei Tecnologi Alimentari di Basilicata e Calabria Nicola Condelli, interverranno: Lisa Granchi, dell’Università degli Studi di Firenze, il presidente del Consorzio di Tutela Vini “Matera Doc”, Francesco Battifarano, Patrizia Romano e Angela Capece, dell’Università degli Studi della Basilicata, il sommelier Peppino Baldassarre e il direttore della Scuola di Scienze Agrarie, Severino Romano.
Al termine del convegno è prevista poi una degustazione guidata dei vini ottenuti con lieviti selezionati durante il progetto Lieluc.
“L’obiettivo principale del progetto – spiega la Prof.ssa Patrizia Romano – è stato quello di selezionare ceppi indigeni da impiegare come starter specifici partendo da lieviti isolati dalle uve delle aziende coinvolte nel progetto. La vigna è l’habitat in cui si trovano i lieviti dell’areale, che posseggono caratteristiche specifiche, naturalmente selezionate in quell’habitat e spesso correlabili con un determinato vitigno. L’uso di lieviti starter indigeni selezionati per uno specifico vitigno rappresenta una tecnologia innovativa che conferisce a questi vini un carattere distintivo, nel rispetto delle caratteristiche qualitative del prodotto”.
Questo progetto dedicato alle produzioni vitivinicole a Denominazione di Origine, tutelate dal consorzio DOC Matera, è stato finanziato con il Bando Misura 124 “Cooperazione per lo sviluppo di nuovi prodotti, processi, tecnologie, nel settore agricolo e forestale”. Un intervento che prevede investimenti connessi con la protezione di suolo, aria e acqua, salvaguardia della biodiversità, per favorire processi di innovazione e sviluppo tecnologico. E rientra nei Progetti Integrati di Filiera (PIF), nati per favorire sul territorio nuove condizioni culturali e organizzative tramite azioni di valorizzazione delle specificità, tracciabilità e rintracciabilità del prodotto, e per offrire sbocchi di mercato anche ai piccoli produttori, migliorando le opportunità di trasferimento delle innovazioni di prodotto, di processo e organizzative.