“Le piccole imprese, che non sono figlie di un dio minore, non possono accettare che la delega conferita al Governo dal Parlamento in materia fiscale venga lasciata cadere senza intervenire nel riordino dei regimi fiscali con l’introduzione del criterio di cassa per la determinazione dei redditi delle imprese in contabilità semplificata, con l’introduzione dell’IRI, con la definizione del regime forfetario, con la definizione dell’autonoma organizzazione ai fini IRAP”. Lo dichiara il Presidente di Rete Imprese Italia Potenza Antonio Miele (Confartigianato) rilanciando la “vertenza fisco”.
Secondo l’Osservatorio di Rete Imprese (Cna, Confartigianato, Confcommercio, Confesercenti, Casartigiani), nel 2015 il peso complessivo del fisco (Total Tax Rate) si profila un calo dell’1,7%, passando dal 63,9% del 2014 al 62,2%. Il calo del 2015 va attribuito all’abolizione della componente lavoro dell’Irap. Un beneficio che poteva essere ben più corposo, se non fosse stato dimezzato dal maggior prelievo dell’Irpef e dei contributi previdenziali degli imprenditori (Ivs). Tuttavia se nel 2015 la media nazionale del peso fiscale complessivo sulle piccole imprese si attesterà al 62,2%, in leggerissimo miglioramento rispetto al 2014 guardando più da vicino le 113 città italiane radiografate dall’Osservatorio Cna, le sorprese non mancano. La chiave delle forti differenze sta nella elevata variabilità dei valori catastali degli immobili di impresa, su cui vengono calcolate Imu e Tasi, e dalle forti differenze della tassazione sui rifiuti solidi urbani, la Tari: Potenza è 68esima (su 115 capoluoghi di provincia) nella classifica 2015 per fiscalità; il Total Tax Rate tocca il 60,5% (valore medio 62,2%), che significa -0,9 rispetto al 2014 (valore medio -1,7%) ma +2,5 per cento sul 2011 (valore medio +3,0%). Sempre a Potenza le piccole imprese lavoreranno per il fisco sino all’8 agosto (3 giorni in meno rispetto al 2014 ma 9 giorni in più sul 2011) e dopo aver pagato tutto quello che c’è da pagare al fisco, su un reddito imponibile 2015 di 19.756 euro, “risparmieranno” 466 euro rispetto al 2014 ma pagheranno più 1.249 euro rispetto al 2011.
“Ci sono valide ragioni – dice ancora Miele – per chiedere al Presidente del Consiglio Renzi di non operare una inspiegabile esclusione selettiva a danno delle Pmi tra i decreti di attuazione della delega fiscale che domani il Governo di accinge ad approvare”.
Confartigianato inoltre informa che è stata costituita ‘FidinRete Confartigianato’, la rete nazionale dei Consorzi di garanzia fidi appartenenti al sistema Confartigianato. L’iniziativa nasce dall’esigenza di offrire una struttura coordinata ed integrata ai Confidi, cercando di rafforzarne e valorizzarne le caratteristiche fondamentali che da sempre hanno costituito il punto di forza della “garanzia mutualistica”: stretto rapporto con il sistema associativo, radicamento nel territorio e capacità di fornire un servizio ‘su misura’ per le piccole imprese. FidinRete Confartigianato, cui ad oggi aderiscono 17 Confidi, si pone i seguenti obbiettivi: promuovere azioni comuni per potenziare l’attività dei singoli Confidi attraverso la valorizzazione del brand Confartigianato, condividere competenze e capacità dei Consorzi per renderli sempre più efficaci nel favorire l’accesso al credito da parte delle piccole imprese anche con strumenti integrativi rispetto alla garanzia, qualificare l’attività di consulenza finanziaria nei confronti degli imprenditori.