Maria Murante, coordinatrice regionale SeL Basilicata in una nota invita la Regione Basilicata ad imitare il Friuli Venezia Giulia approvando una legge regionale che istituisce il reddito minimo di inserimento.
Esistono luoghi in cui la politica riprende la parola per tornare a rappresentare gli interessi di quante e quanti, a causa dell’incedere di una crisi dai caratteri epocali e della inaccessibilità ad un reddito, perdono anche la dignità.
E’ il caso del Friuli Venezia Giulia che, con coraggio, ha approvato una legge regionale che istituisce un Reddito Minimo in grado di ridare voce a quante e quanti un lavoro non lo hanno mai avuto, o lo hanno perso, o che lo hanno in forma precaria, oppure infine che, nonostante il lavoro ce l’abbiano, continuano a rimanere ancorati alla povertà, a causa della inadeguatezza dei salari.
Una legge di civiltà della cui necessità oramai si rende conto anche l’Unione Europea, e che solo le sciocchezze della propaganda neoliberista si ostina a definire un costo improduttivo, non cogliendo il suo portato di investimento.
Torniamo a chiedere lo stesso coraggio alla politica lucana, che non dovrebbe fare nemmeno lo sforzo di partire da zero, vista la presenza ‘nelle sue stesse stanze’ di una proposta di legge su cui sono già state raccolte oltre duemila firme.
Maria Murante, coordinatrice regionale SeL Basilica