Casa Netural di Matera è una delle otto storie finaliste di Nati per Proteggere, il concorso promosso da AXA Italia per sostenere con un premio del valore di 50.000 euro il progetto di protezione più significativo.
“L’associazione Casa Netural nasce a Matera nel 2012 su iniziativa di un architetto biellese esperto in spazi di co-working e di una materana, appassionata di sviluppo territoriale e di processi partecipativi. Casa Netural è un co-working rurale, un luogo di incontro e scambio per dar vita a progetti imprenditoriali innovativi anche nelle città di piccole dimensioni e nei centri rurali. A Casa Netural si sperimenta un nuovo modello di incubatore: non di impresa, bensì di Sogni Professionali che sottintendono una passione, una carica emotiva ed energetica dirompenti. L’incubatore di sogni segue il sognatore dalla condivisione dell’idea, alla ricerca del team di lavoro, fino alla stesura di un progetto economicamente sostenibile e alla realizzazione del prototipo di impresa. Quella che prima era solo una passione professionale in Casa Netural può prendere la forma di un lavoro vero e proprio che viene sostenuto nel tempo grazie al servizio di consulenza tecnica e specialistica. In soli tre anni, Casa Netural è diventata un punto di riferimento sul territorio capace di colmare la distanza tra chi ha dei sogni professionali nel cassetto e il mondo degli incubatori di impresa e delle startup. Questo progetto ha anche un impatto sociale elevato poiché promuove lo sviluppo del territorio, stimola al cambiamento e rappresenta un incentivo concreto per creare nuove professionalità e nuove economie”.
Lanciato all’inizio di maggio, la seconda edizione di Nati per Proteggere ha invitato il pubblico a segnalare entro il 16 giugno una storia di protezione, sia personale sia compiuta da altri individui o da associazioni/enti/organizzazioni.
Sono state ben 351 le storie pervenute e pubblicate sul sito www.natiperproteggere.it, il 45% in più rispetto all’edizione passata: una partecipazione viva e sentita che ha permesso di delineare un quadro significativo dell’Italia che protegge.
Nati per Proteggere riflette, quindi, come in Italia esista un impegno costante ed attivo – spesso poco noto – verso le più variegate iniziative di protezione: storie di forza e determinazione, di sostegno, cura e attenzione: un tracciato assolutamente multiforme, ma che mostra un punto comune: la necessità di un sostegno concreto. E per una delle otto storie finaliste, la possibilità di ottenerlo.
Le otto storie finaliste
Da Matera a Milano, passando per Scampia, Roma, Bologna, Parma, Verbania e Torino, le storie selezionate parlano di bambini e adulti di ogni ceto e provenienza, raccontano di co-working innovativi e terre speciali da coltivare, di progetti educativi, di formazione e di inclusione, fino a promuovere mostre di sensibilizzazione, biblioteche itineranti per salvaguardare il patrimonio culturale e boutique solidali.
Storie speciali di un’Italia che sostiene, vive e si reinventa ogni giorno, verso il futuro.
La seconda fase del concorso: la parola al pubblico
Adesso Nati per Proteggere entra nella sua seconda fase: una troupe di filmmaker professionisti scenderà in campo per riprendere le storie finaliste e dare voce e volto ai protagonisti e ai loro progetti. Le video-storie saranno quindi caricate su natiperproteggere.it e il pubblico online potrà votare la sua preferita dal 5 ottobre al 13 novembre.
Una fase che richiede il sostegno di ogni utente e che si apre alla condivisione sui social, per sostenere le storie e alimentare la loro possibilità di realizzare il proprio progetto.
Sarà infatti il voto del pubblico, incrociato a quello della giuria tecnica a decretare l’assegnatario del premio del valore di 50.000 euro che potrà essere investito in borse di studio, corsi di formazione, fornitura di attrezzature tecnologiche o altri strumenti utili al progetto.
Un premio importante, concreto, per sostenere chi fa della protezione il suo impegno quotidiano.
A seguire, i titoli e i protagonisti delle altre sette storie finaliste scelte dalla giuria tecnica formata da Riccardo Bonacina di Vita, Antonella Di Leo di WiseSociety, Valentina Parenti di Gamma Donna, Guido Talarico di Adnkronos Culturalia oltre a tre membri interni di AXA.
Le altre 7 storie finaliste del concorso Nati per Proteggere
GLI ORTI DI ITACA – FORNOVO DI TARO (PARMA)
Questa è la storia di P., arrivato a Lampedusa nel 2011 all’età di 17 anni e trasferito prima in un centro di accoglienza per adulti e, dopo qualche mese, da noi: una comunità per minori a Fornovo di Taro (PR) aperta da poco. P. è stato il primo ragazzo che abbiamo accolto: all’inizio le barriere linguistiche, la diversità culturale e la sua diffidenza sembravano insormontabili ma poi, pian piano, abbiamo scoperto la sua storia e il suo mondo. Scappato dal Ghana dopo aver perso entrambi i genitori, P. aveva attraversato a piedi il Togo e il deserto della Libia con un amico. Lì aveva lavorato qualche mese come muratore finché era stato imbarcato con destinazione Lampedusa. P. si fidava poco di noi educatori, era impaurito. Ha cominciato la scuola e lì sono emerse le sue difficoltà nell’apprendimento. Un giorno però si è presentato con zappa e vanga davanti la porta della comunità: lo abbiamo lasciato fare e nel giro di qualche tempo era pronto un piccolo orto. L’anno scorso P. ha compiuto 18 anni: avremmo dovuto dimetterlo dalla comunità ma abbiamo deciso di puntare sulle sue potenzialità e così è nato il progetto Gli Orti di Itaca, un terreno di 500 mq. che P. coltiva con passione e dedizione. Oggi gli Orti sono pronti ad accogliere altri neomaggiorenni in difficoltà, ragazzi non ancora pienamente autonomi che escono dalle comunità, giovani per tirocini formativi o semplicemente volontari. Vorremmo poter offrire questa opportunità al maggior numero di ragazzi possibile e per fare ciò abbiamo bisogno di ingrandire il progetto, in modo che arrivi ad autosostenersi. Potete aiutarci?
I RAGAZZI DI SCAMPIA – NAPOLI
Scampia è un quartiere della periferia di Napoli: poco più di quattro chilometri quadrati, popolati da circa settantamila persone. Un ghetto nelle mani della criminalità organizzata che ne ha fatto, con la complicità della popolazione bisognosa e soggiogata dal potere criminale, il più grande centro europeo del malaffare. Sono tante le associazioni che in questo contesto sociale hanno iniziato a lavorare per portare uno sguardo nuovo, tra queste il “Progetto Scampia” diretto da Padre Fabrizio Valletti.
Nel tempo, il lavoro costante dei padri gesuiti ha portato alla nascita del Centro Hurtado, luogo di formazione culturale e professionale. Il progetto che vorrei sostenere si riferisce alle realtà nate all’interno del centro, tra cui la cooperativa sociale La roccia, che produce lavori sartoriali e progetti educativi e culturali indirizzati ai bambini e ai ragazzi del quartiere che hanno voglia di riscatto, anche imparando un lavoro onesto; la biblioteca le Nuvole diventata un importante aggregante soprattutto per i bambini e gli adolescenti che qui possono imboccare percorsi di crescita alternativi e infine la formazione degli educatori, che sono al fianco dei giovani e sostengono laureati e laureandi a non abbandonare il quartiere, ma ad impiegare le loro forze e conoscenze a favore dei meno fortunati. Il progetto del Centro Hurtado ha innescato negli anni un importante processo di crescita e riscatto sociale che ha bisogno di essere continuamente alimentato
IL DIRITTO AL GIOCO – MILANO
Sono Socia fondatrice di Fondazione MUBA che, dopo 20 anni di lavoro, ha inaugurato nel gennaio 2014 il Museo dei bambini di Milano, con la sua sede permanente alla Rotonda di via Besana. La nostra mission è di proteggere il diritto al gioco e all’educazione non formale, proponendo mostre gioco, laboratori, campus, esperienze culturali ed educative. Ci rivolgiamo alle scuole dell’infanzia e primarie, ai bambini da 0 a 11 anni e alle loro famiglie. Con la somma messa in palio da Nati per Proteggere sosterremmo il progetto di Educazione civica rivolta ai bambini “Alla ricerca del cittadino perduto”, un percorso che intende promuovere nei bambini una coscienza civica, affrontando i concetti di Costituzione, diritti e doveri, tutela dei diritti, democrazia attraverso un approccio ludico e pluridisciplinare che si avvale di metodologie consolidate. La sperimentazione potrà essere svolta presso MUBA e, in casi particolari come per le scuole disagiate, direttamente presso la struttura stessa.
IL TALENTO OLTRE LE BARRIERE – ROMA
Sono Daniela e voglio raccontarvi di “L’arte nel cuore Onlus”, prima Accademia al mondo di formazione artistica per diversamente abili e normo-dotati, costituita nel 2005. L’Associazione, con sede a Roma, svolge attività formative per i ragazzi diversamente abili finalizzate alla loro integrazione nella vita sociale, consentendo loro di esprimersi attraverso discipline artistiche come danza, musica, recitazione, canto, regia, scenografia e scrittura creativa. L’Accademia, in questi dieci anni, ha regalato a moltissimi ragazzi disabili momenti di soddisfazione e realizzazione umana e professionale, garantendo a tutti un miglioramento della qualità della vita, sfruttando la passione per l’Arte come linguaggio universale privo di barriere architettoniche e mentali. Il progetto di protezione che vogliamo proporre è “Il talento oltre le barriere”: un laboratorio teatrale da realizzare in collaborazione con alcune scuole primarie statali della città di Roma, per offrire l’opportunità di affiancare i ragazzi/attori agli alunni, mettendo in comune l’esperienza e le professionalità artistiche per aiutare i bambini nel percorso di crescita.
ROTELLANDO – VILLADOSSOLA (VB)
Mi chiamo Fabrizio, meglio conosciuto come Rotex. Sono in carrozzina per una malattia ossea, ma ho una patologia ancora più grave: la “viaggite”, da anni racconto i miei viaggi sul web e dal 2012 ho un blog sul sito di Vanity Fair. Dopo un viaggio che ho documentato in ogni suo aspetto è nato il progetto “Rotellando” con lo scopo di sensibilizzare l’opinione pubblica sul tema dell’abbattimento delle barriere architettoniche e culturali e far conoscere itinerari accessibili, stimolando tutti coloro che hanno problemi di mobilità a viaggiare e muoversi. Oggi l’idea iniziale è diventata un’associazione di promozione sociale, che si occupa anche di progetti di sensibilizzazione per promuovere l’accessibilità, organizza eventi legati al turismo accessibile e alla diversità. Vorremmo proporre a questo punto un progetto innovativo: “Roteando – La mostra interattiva”. Il punto di partenza sono le fotografie e i video. L’allestimento favorirà chi sarà seduto su una sedia a rotelle. Il percorso sarà composto anche da barriere che possono essere superate semplicemente dandone una visione differente. Una mostra che ha come obiettivo quello di far sentire il visitatore “normale” in una situazione a cui non è abituato, senza per questo sentirsi invalidato ma solamente diverso.
UN TESORO CULTURALE – TORINO
A Torino c’è un luogo che custodisce un tesoro prezioso: è la Fondazione Alberto Colonnetti, istituto nazionale di riferimento per la letteratura giovanile. Onlus dal 2005, promuove e realizza attività sul territorio allo scopo di accendere nei giovani l’interesse e l’amore per la lettura e la letteratura. A tale fine, particolare impegno viene posto nell’organizzare occasioni di incontro e formazione. Il patrimonio librario di cui dispone consta in circa 15.000 volumi in diverse lingue, di narrativa, poesia, musica, teatro, saggistica e scolastica. Accanto a queste attività, la Fondazione eroga un servizio di Biblioteche Ospedaliere per bambini e adulti che opera in numerosi ospedali di Torino e provincia; il prestito ai degenti è effettuato da volontari che offrono il loro servizio a titolo gratuito, una volta alla settimana. Per garantire l’organizzazione dei tanti impegni e servizi offerti è necessario un sostegno economico che permetta di implementare e far crescere il lavoro che ogni giorno i volontari dedicano nel preservare questo importante patrimonio culturale.
UNA BOUTIQUE SPECIALE – BOLOGNA
Il look è quello di una boutique del centro: ci sono le pareti dipinte di fucsia acceso, i camerini prova con le tende bianche, i cestini di vimini come contenitori, gli abiti e gli oggetti ordinatamente riposti sugli scaffali. Ma non è un negozio per tutti. L’associazione Re-Use With Love lo ha aperto per aiutare chi è in difficoltà, si rivolge alle famiglie bisognose residenti nella città di Bologna (segnalate da servizi sociali, ospedali o centri di accoglienza) che possono visitare la boutique e fare acquisti senza pagare nulla. L’arredamento è in stile vintage, chi entra ha la sensazione di fare shopping e non di ricevere beneficenza, affinché venga rispettata la dignità di ognuno. L’associazione è formata da più di 50 volontarie, è nata nel 2010 allo scopo di sostenere progetti, differenti di anno in anno, rivolti ai bambini e alle loro famiglie. Il nostro progetto è quello di ampliare la Boutique Solidale Re-Use for Good in una o più sedi, anche in altre città.