Individuati i tre responsabili delle rapine messe a segno a Matera e Marconia dal 28 aprile al 28 maggio. I particolari delle operazioni di Polizia giudiziaria sono stati illustrati nel corso di una conferenza stampa promossa in mattinata nella sala Palatucci della Questura di Matera, con la presenza del Questore Stanislao Schimera e dei dirigenti delle Squadre Mobili di Matera e Pisticci, Nicola Fucarino e Gianni Albano.
La prima rapina è avvenuta all’interno della Banca Apulia di Marconia il 4 maggio scorso. Fondamentale in questo caso l’intervento della Volante della Squadra Mobile di Pisticci per la cristallizzazione dello stato dei luoghi con la visione dei filmati registrati dalle telecamere di sorveglianza, la testimonianza del cassiere al quale è stata puntata la pistola per chiedere il denaro e di un altro dipendente della banca, il confronto delle persone coinvolte con le foto dei rispettivi profili facebook e lo studio delle celle telefoniche relative all’arco di tempo in cui i due malviventi hanno messo a segno il colpo, dalle 15,40 alle 16 circa. Grazie al lavoro investigativo condotto in prima battuta dagli uomini di Polizia giudiziaria i Pisticci e nella seconda fase in sinergia con la terza sezione della Squadra Mobile della Questura di Matera sono stati individuati e arrestati nella giornata di martedì 7 luglio i due responsabili della rapina: Piervito D’Antona, classe 79, di Carosino, centro in provincia di Taranto, elettricista e dipendente dell’Ilva di Taranto e il disoccupato Andrea Venneri, classe ’94, di San Giorgio Jonico, centro in provincia di Taranto. In questo caso il bottino è stato piuttosto magro: 156 euro e alcuni assegni. I due soggetti hanno agito in questa occasione con due pistole. Gli arresti sono stati eseguiti dopo il lavoro svolto dal PM Rosanna Defraia e dal Gip Rosa Nettis.
Il 28 aprile si registra un’altra rapina, questa volta a Matera, nell’agenzia di via La Martella della Banca Popolare di Bari. Il bottino in questo caso è di 25 mila euro. Anche in questo caso l’irruzione avviene con una pistola. In questo caso è stato fondamentale l’intuizione del Maggiore dei Carabinieri Giuseppe Prudente, già in servizio nel Comando Stazione di Tricarico e ora al lavoro nel nucleo investigativo di Taranto. Tra i “clienti” del Tarantino noti alle forze dell’ordine per precedenti specifici c’è un soggetto che ha un tatuaggio particolare, un pugnale. Il tatuaggio non è permanente ma anche in questo caso grazie alle immagini della telecamera di sorveglianza e al confronto con le foto segnaletiche del soggetto segnalato da Prudente comincia il lavoro investigativo promosso in sinergia con gli uomini del Commissariato di Cerignola, diretto da Loretta Colasuonno. Nel giro di 40 minuti il responsabile della rapina alla Banca Popolare di Bari è già stato individuato. Si tratta di Valerio Brenvaldi, classe 92 di Cerignola. L’uomo non risulta mai a casa ma gli agenti dopo aver provato più volte a cercarlo nella sua abitazione nella giornata di mercoledì 7 luglio decidono di entrare comunque nel suo appartamento. Nella sua stanza si trova sua sorella disabile. La curiosità diventa a questo punto decisiva per concludere le indagini. Uno dei agenti della Mobile chiede alla mamma di trasferire il letto dove sta dormendo la figlia e in quel momento si scopre che il malvivente stava tranquillamente riposando in un letto occultato dal letto della sorella. Con un letto a castello mascerato da un cassettone Valerio Brenvaldi aveva sempre eluso i controlli della Polizia ma il suo rifugio è stato finalmente scoperto. Anche Brenvaldi è stato arrestato e trasferito nel carcere di Matera. Al lavoro in questo caso il pm Ventricelli e il gip Nettis.
La terza rapina avviene nell’ufficio postale di via Liguria a Matera lo scorso 28 maggio. Ancora una volta sono due le persone a fare irruzione, questa volta con un taglierino. Uno dei due si avvicina al cassiere e chiede di “dare soldi”, di “avere bisogno di soldi”. Portano via 3 mila euro. Il sospetto è che si tratta di un colpo messo a segno da extracomunitari e le forze dell’ordine si dirigono subito presso il centro Caritas presso la Chiesa di Piccianello. Ma in realtà quella frase è stata pronunciata solo per fuorviare le indagini degli investigatori. Dopo aver attentamente osservato anche in questo caso le immagini della telecamera di sorveglianza ecco l’intuizione giusta: uno dei due malviventi ha la barbetta. Anche nella rapina messa a segno a Marconia uno dei due aveva la barbetta. Scattano le indagini: si controlla la targa di uno dei due rapinatori utilizzata per la rapina e le generalità corrispondono a Piervito D’Antona, che lavora all’Ilva ma quando decide di fare una rapina si prende un permesso. Si controllano le celle telefoni, si sottopongono le foto dei due rapinatori ai testimoni presenti all’interno dell’ufficio postale e si scopre che gli autori sono gli stessi della rapina alla Banca Apulia di Marconia. Anche in questo caso gli arresti sono eseguiti dopo il lavoro svolto dal Pm Defraia e dal gip Nettis.
Michele Capolupo
La fotogallery della conferenza stampa per gli arresti delle rapine (foto www.SassiLive.it)