L’associazione Turismo & Pesca Magna Magna Grecia parteciperà il 15 luglio 2015 alla manifestazione prevista a Policoro contro le trivelle sullo Jonio con la propria imbarcazione “Bacicin III”, che raggiungerà il Lido di Policoro partendo dal Porto degli Argonauti di Marina di Pisticci.
L’associazione turistica Magna Magna Grecia, sponsorizzata direttamente dal Comitato Cittadiniattivi di Bernalda e Metaponto, ha appena avviato un progetto di turismo sociale finalizzato alla conoscenza e fruizione delle enormi risorse naturalistiche della costa jonica, e la difenderà con ogni mezzo dagli attacchi di petrolieri senza scrupoli unitamente all’azione saccheggiatrice di un Governo nazionale arrogante e al tempo stesso privo dei più elementari presupposti democratici.
Le Segreterie Provinciali di CGIL CISL UIL Matera rappresentate dai segretari Taratufolo Amatulli e Coppola aderiscono e sostengono la manifestazione del 15 Luglio in Policoro contro le trivellazioni nel Mar Jonio.
IL territorio del Metapontino è vocato in maniera naturale al turismo e all’agricoltura: questi sono i settori strategici che possono, e devono, rappresentare il vero volano di ripresa in quell’area per la ns. economia.
Se solo ci si concentrasse maggiormente sulle potenzialità insite in tali settori, ma finora non valorizzate nella giusta misura, si avrebbero certamente riscontri positivi in termini di occupazione, crescita, innovazione, rilancio.
CGIL CISL UIL Matera saranno presenti alla manifestazione del 15 luglio p.v. proprio per affermare convintamente il NO alle trivellazioni nel Mar Jonio e per confermare che il preservare l’ambiente e il puntare su agricoltura e turismo possono rappresentare vera occasione, in quella area, per sviluppo e crescita della ns. economia.
Roberto Cifarelli (Consigliere regionale PD): “No ad altre trivelle in mare e in terraferma”. Il sostegno del capogruppo Pd alle iniziative di questi giorni: “Con la forza delle idee e del confronto fra di noi e con gli altri la battaglia per il futuro della Basilicata si rafforza e ci mette in sintonia con le aspettative dei giovani e dei cittadini”
“Un sostegno convinto alla manifestazione del 15 luglio a Policoro contro le trivellazioni di petrolio in mare, così come all’iniziativa dei sindaci della provincia di Matera, che hanno deciso di tenere una riunione di tutti i Consigli comunali il giorno 14 sull’argomento, e dei circoli del Pd del metapontino che sono impegnati nella battaglia per la tutela del nostro mare”: lo esprime il capogruppo del Pd in Consiglio regionale, Roberto Cifarelli, che coglie l’occasione “per ribadire il no fermo alle ricerche di idrocarburi in mare, ma anche il limite invalicabile stabilito per le estrazioni petrolifere in terraferma dagli accordi del 1998 e del 2006. Il che significa, come ribadito più volte dagli stessi pronunciamenti del Consiglio e della Giunta regionale, che anche in terraferma non deve essere autorizzata nessuna nuova attività di ricerca, prospezione e coltivazione degli idrocarburi”.
“E’ positivo che sulla questione delle trivelle in mare si sia espresso un vasto schieramento di forze politiche, movimenti e associazioni”, aggiunge Cifarelli che esprime “apprezzamento per l’adesione alla manifestazione di Policoro del presidente della Regione Pittella”, al quale ricorda “che ogni sua iniziativa è stata supportata, qualche volta anche in modo critico ma sempre in maniera solidale, dalla maggioranza di centrosinistra a cominciare dal gruppo consiliare del PD. Ed è con questo spirito, con la forza delle idee e del confronto fra di noi e con gli altri che la battaglia per il futuro della Basilicata si rafforza e ci mette in sintonia con le aspettative dei giovani e dei cittadini”.
Dichiarazione del presidente della Regione Basilicata Marcello Pittella sulla manifestazione del 15 luglio contro le trivelle nel Mar Jonio.
“Sento di aver agito in assoluta coerenza rispetto a quanto ho sempre sostenuto, e cioè che l’ipotesi di estrazioni di idrocarburi nel Mar Jonio sarebbe una scelta sbagliata del Governo nazionale.
Ecco perché, il 15 luglio, sarò in prima linea con i cittadini, insieme al Sindaco di Policoro, Rocco Leone, e ai Governatori di Puglia e Calabria, Emiliano e Oliverio e ai tanti sindaci che parteciperanno alla manifestazione programmata proprio per ribadire con fermezza il nostro no unanime alle trivelle nel mare che rappresenta la nostra storia e che è porta di accesso di una geografia nuova, strategica dal punto di vista sociale e culturale.
E con altrettanta lealtà torno a ribadire che la decisione del governo regionale di non impugnare il decreto Sblocca Italia sia stata una scelta premiante. Come lo è stato prediligere il dialogo costruttivo con i Ministeri.
Abbiamo difeso il futuro della Basilicata e continuiamo a farlo. Abbiamo preteso ed ottenuto numerosi passi indietro del governo centrale per venire incontro alle nostre richieste. E il pressing costante, mio e dei parlamentari lucani, ci ha portato a conseguire obiettivi importanti.
La diversificazione dell’utilizzo di una parte del Fondo del 3%, da risorse per la Card benzina a risorse per la Social card e per azioni di sviluppo e coesione; il recupero delle annualità 2011 e 2012 che rischiavano di andare perdute; il recupero del tesoretto lucano che sarebbe andato a beneficio di altre regioni.
Ma al netto di queste conquiste che io continuo a considerare “storiche”, visto che negli anni passati nessun altro Governo nazionale aveva accolto le nostre richieste, voglio chiarire che la scelta di impugnare o meno, mesi fa, lo Sblocca Italia, per nulla avrebbe inciso sulla decisione del Ministero dell’Ambiente di dare il via libera alla valutazione di impatto ambientale al permesso di ricerca nel mare Ionio, avanzato dalla società Enel Longanesi Developments Srl. Ci siamo posti in una linea di continuità con una posizione chiara e coerente contro le trivellazioni in mare e contro altre estrazioni in aree sensibili della nostra regione che non rientrano negli accordi del 1998 e del 2006.
E diverse e significative azioni a salvaguardia dell’ambiente e della salute umana sono state messe in atto dalla Giunta regionale da inizio legislatura.
Su questo, pertanto,non accetto mistificazioni e strumentalizzazioni.
Ho sempre rispettato diversità e dissenso ma mi piacerebbe che il dibattito sul tema fosse animato da onestà intellettuale e sincerità. Quella sincerità e lealtà che negli ultimi mesi non sempre ho registrato anche nel mio partito. Più pronto, invece, a richiamarmi a ritualità di circostanza che non mi appartengono e ad alimentare polemiche.
Ho deciso di incontrare il sindaco Leone, qualche giorno fa, come pure la stampa aveva riportato, assolutamente convinto che la battaglia in difesa del nostro ambiente non possa essere discriminata da differenti appartenenze politiche. L’ho fatto da presidente, da cittadino, da medico. L’ho fatto perché ci sono momenti in cui occorre fare fronte comune, al di là della tessera che si ha in tasca. E questo è uno di quelli. L’ho fatto convinto che il mio partito fosse con me.
Ma se la volontà di alcuni è di boicottare la mia azione politica e di quanti la pensano come me, ed in questo caso di istituzioni che lavorano in sinergia a tutela del popolo lucano, lo si dica. Quella non è, di sicuro, la mia battaglia”.
L’arroganza politica del Presidente della Regione Basilicata è sconfinata e non conosce pudore.
Dopo aver consegnato la nostra Regione nelle mani dei petrolieri, dopo essersi inchinato al Presidente del Consiglio per meri interessi personali e di partito, dopo aver rifiutato di ascoltare la voce del popolo lucano, oggi, costui ha ancora il coraggio di parlare e di mostrarsi paladino della giustizia.
Certe cose possono accadere purtroppo solo in Italia. In altre nazioni gente come Pittella e come Renzi sarebbero stati cacciati da tempo. Da noi invece sono ancora questi giullari di professione a decidere del nostro futuro.
Il maggiore promotore di una politica energetica basata sull’utilizzo dei fossili e sullo sfruttamento del petrolio della Basilicata, oggi si propone come capo popolo, come difensore degli interessi della Regione, come uomo della protesta contro le trivelle nel mar Ionio.
Peccato che si tratta di annunci vuoti, privi di valore, perché sconfessati dall’agire concreto della Giunta regionale e del PD di Basilicata.
Peccato, che nei momenti importanti, quanto occorre assumere decisioni realmente importanti e di contrasto alla petrolizzazione della nostra terra, Pittella sia sempre dall’altra parte, dalla parte delle multinazionali, dalla parte del saltimbanco di Firenze, dalla parte insomma degli interessi economici.
E’ stato così, il 4 dicembre 2014 quando si doveva impugnare il decreto Sblocca Italia, è stato così all’inizio di giugno quando si parlava del decreto attuativo emanato dal MISE, è così ogni qual volta si devono assumere provvedimenti reali e concreti contro il centro Oli di Viggiano, contro ARPAB che non svolge i debiti controlli, contro le multinazionali che inquinano le falde della nostra Regione, quando si deve assumere una posizione chiara rispetto all’inquinamento delle acque del Pertusillo.
Se a tutto questo, aggiungiamo la scandalosa opera di disinformazione portata avanti nei mesi scorsi dal “gladiatore incatenato”, o certi libri e certi giornalini che vengono distribuiti nelle scuole della nostra regione e nei comuni, beh, allora il quadro dello squallore di questa politica è completo.
E’ chiaro allora che le parole di Pittella sono inaccettabili e destano indignazione e rabbia. Da consigliere regionale sono stanco di assistere a questo gioco delle parti messo in piedi per narcotizzare la massa critica in questa Regione e permettere alle compagnie petrolifere di agire indisturbate nell’opera di colonizzazione e distruzione.
Basta.
I cittadini hanno il dovere di svegliarsi, di aprire gli occhi. Spero che nessun credito venga concesso al Presidente Pittella poiché la sua azione politica è falsa, ingannevole, immorale. Spero che nessun credito politico venga inoltre dato a tutti quei politici che si prestano a questo gioco, inscenando false proteste e false azioni contro il petrolio, per poi scomparire nel momento in cui si rende necessario intraprendere azioni vere, dure, concrete.
Ho già avuto modo di dirlo rivolgendomi ai sindaci del Vulture – Alto Bradano, basta documenti e proteste di facciata, è tempo di scendere in campo veramente con azioni anche istituzionalmente estreme. E’ tempo di proteste che blocchino l’azione amministrativa e che si facciano sentire fino a Roma dove oggi chi comanda sghignazza alle nostre spalle perché ha ottenuto tutto quello che voleva ai danni del nostro popolo.