Pio Abiusi (Associazione Ambiente e Legalità) esprime alcune valutazioni alla vigilia dell’inaugurazione della “via ferrata”.
Abiusi: “Misure di tutela e conservazione ed attrattori turistici”.
L’attenzione per la tutela ambientale è andata via via aumentando grazie ad una azione costante della commissione europea che negli anni ha investito risorse significative nei Paesi Membri. La Regione Basilicata, nel suo piccolo, è stata molto efficiente tanto è che nel settembre del 2013 individuò 20 ZSC -zone a speciale conservazione- degli habitat naturali. La Basilicata fu la seconda regione italiana dopo la Val d’Aosta. Per quelle 20 aree furono individuate le misure di tutela e conservazione ed i piani di gestione. Altre aree si andranno ad aggiungere mano che le misure di tutela ed i piani di gestione si andranno a completare. Ricordiamo che in Basilicata esistono 58 aree protette di cui 17 ZPS -Zone di Protezione Speciale-, il totale delle aree protette è pari al 17% della superficie regionale. Ultimo in termini temporali è stato l’approvazione del piano di gestione per la costa Jonica lucana e che riguarda ben 5 siti di Rete Natura 2000 posti alla foce dei 5 fiumi lucani.
Tutto quanto descritto non ha escluso l’attività antropica nei siti anche perchè la presenza regolamentata dell’uomo garantisce la loro integrità ed i luoghi stessi. Una delle 20 aree sono le Dolomiti di Pietrapertosa -IT 9210105- nel cui territorio insiste da anni la struttura denominata “Volo dell’Angelo” ed è operativa dall’11 Luglio la “Via Ferrata”; con delibera di Giunta regionale l’ente affidatario della gestione dell’area è stato individuato nell’Ente Parco Gallipoli Cognato -Piccole Dolomiti Lucane. Il quadro si sta conformando al rispetto delle regole dettate dalle misure di tutela e conservazione adottate. Chi non ricorda i colpi di fioretto scambiati circa il periodo di utilizzo del “Volo dell’Angelo”? Le misure di tutela e conservazione prevedono, infatti, che la struttura possa essere operativa solo dal 1 Giugno e negli anni precedenti il vincolo è stato disatteso creando tensioni fino a determinare la chiusura della struttura che non era autorizzata ad operare. Dallo scorso anno fu previsto la istituzione di un comitato scientifico composto da professionisti designati da vari enti tra cui l’ISPRA, questo comitato ha proceduto a nominare con regolare iter coordinato dall’Ente Parco due esperti ornitologi che unitamente al veterinario del Parco avrebbero monitorato per 3 anni le aperture anticipate rispetto alla data del 1 Giugno per poi arrivare ad una valutazione definitiva; le attività di Maggio 2015 ma anche quelle dei prossimi due anni sono subordinate alle indicazioni derivanti dal monitoraggio ornitologico da parte di detto comitato scientifico, dopo, lo stesso trarrà le considerazioni finali e ci permetterà di conoscere se la struttura potrà divenire operativa dal 1° Maggio o meno. Regole di utilizzo esistono anche per la Via Ferrata. Il periodo in cui la Via Ferrata non potrà utilizzarsi va dal 1 Febbraio al 31 Maggio di ogni anno ed in questo periodo è escluso anche qualsiasi intervento di manutenzione. L’Ente Parco ha adottato apposito regolamento per l’accesso e le attività della “Via Ferrata” che prevede, tra l’altro, la partecipazione preventiva ad apposito breifing tenuto da operatori autorizzati e nel corso dello stesso verranno illustrate la caratteristica ambientali del sito e le specie selvatiche rupicole presenti, raccomandazioni esistono circa l’abbigliamento ed il comportamento da mantenere evitando rumori e schiamazzi. L’Ente Parco sovraintende all’attività di controllo avvalendosi della collaborazione delle forze di polizia che operano sul territorio. Il numero dei fruitori è limitato a 10 ogni ora.
Pio Abiusi (Associazione Ambiente e Legalità)