La segreteria territoriale della Federazione Italiana Sindacati Intercategoriali in una nota denuncia che “i dirigenti veterinari ricevono trattamenti contrattuali differenziati in base all’Azienda Sanitaria regionale per la quale lavorano”. Di seguito la nota integrale inviata dal segretario provinciale Antonio Fedele.
Infatti mentre l’Azienda Sanitaria Locale di Potenza organizza turni di pronta disponibilità in conformità all’art. 17 – comma 3 – del CCNL della dirigenza medico/veterinaria, l’Azienda Sanitaria Locale di Matera costringe i dirigenti veterinari a dover espletare turni di servizio in pronta disponibilità in discipline non di propria assegnazione.
La suddetta norma contrattuale nazionale prescrive che il servizio di pronta disponibilità deve essere “organizzato utilizzando dirigenti appartenenti alla medesima disciplina”.
In aderenza a tale regola contrattuale l’ASP di Potenza organizza turni di pronta disponibilità distinti per le tre Aree veterinarie: Area “A” (Sanità Animale) , Area “B” (Igiene della Produzione, trasformazione, commercializzazione conservazione e trasporto degli alimenti di origine animale e loro derivati, Area “C” (Igiene degli allevamenti delle produzioni zootecniche).
Presso l’Azienda Sanitaria Locale di Matera, invece, i veterinari debbono svolgere attività di pronta disponibilità indipendentemente dall’Area di assegnazione.
In tal modo viene meno il principio dell’attività di servizio a seconda delle competenze specifiche, distinte per singola area.
La contrattazione collettiva aziendale non può derogare le norme di rango superiore come quelle previste dal Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro.
Ma nell’Azienda Sanitaria materana tutto è possibile.
Gli usuali annunci roboanti dell’attuale direzione dell’Azienda pubblica materana hanno enfatizzato la firma del contratto collettivo aziendale della dirigenza medico/veterinaria.
La scrivente organizzazione sindacale ritiene, invece, che serve maggior rispetto dei diritti dei lavoratori che pretendono di poter svolgere la propria attività pubblica con professionalità e competenza che, invece, viene svilita dai fautori del fare che chiedono di essere lasciati liberi di agire, avanti tutta, con il turbo.
Ma la nostra Federazione non si rassegna e, pertanto, presenterà le proprie ragioni tese ad evidenziare la nullità delle norme contrattuali della contrattazione decentrata in questione agli organi di rango superiore (A.R.A.N. , Assessore alla Salute, Presidente della Giunta Regionale di Basilicata ) sperando di trovare ascolto.
La vicenda della firma del contratto decentrato della dirigenza medico/veterinaria, con norme che mortificano i diritti dei dirigenti veterinari, è indicativa delle qualità delle relazioni sindacali nell’Azienda Sanitaria Locale di Matera.
Infatti, è divenuta consuetudine assistere durante le riunioni sindacali, con il vertici dell’Azienda Sanitaria Locale, alle autocelebrazioni del “capo” senza che vi sia la giusta attenzione sulle legittime richieste dei lavoratori.
La scrivente organizzazione sindacale non accetta che nella regione Basilicata vi siano figli e figliastri a seconda dell’Azienda Sanitaria per cui sono chiamati a svolgere la loro attività di pronta disponibilità.
A nulla sono serviti, e serviranno per il futuro, i tentativi di “collettivizzazione” e/o “normalizzazione” dell’Azienda Sanitaria Locale di Matera tesi ad annullare i principi della difesa dei diritti individuali della persona, fra cui quelli del lavoro, previsti dalla nostra carta costituzionale.
Infatti, siamo convinti che nel nostro stato di diritto, che caratterizza anche le relazioni sindacali, ci sarà sempre un’autorità che farà valere le legittime aspettative dei lavoratori.
VETERINARI ASM: RISPETTATO IL CONTRATTO SOTTOSCRITTO CON QUASI TUTTI I SINDACATI
Il Direttore Sanitario Andrea Sacco: “Increduli: abbiamo anche reso noto il parere dell’Aran”.
E’ pur vero che ognuno è libero di poter dire qualunque cosa, e che questo diritto alla libera espressione di idee, e spesso di sentimenti, deve essere difesa con ogni mezzo, ma anche questa volta è necessaria una precisazione. Solo per ristabilire un minimo di completezza di informazione.
Secondo un esponente sindacale, la cui dichiarazione è stata ripresa oggi da alcuni organi di informazione locale, i veterinari della Asm sarebbero sul piede di guerra perché è stata prevista la reperibilità di un veterinario su tre aree aziendali in cui si articola il servizio (area A, B e C). E ciò contrariamente a quanto avverrebbe all’Asp di Potenza ed in applicazione di un contratto collettivo integrativo che violerebbe il contratto nazionale.
Orbene:
1) la Asm ha dato applicazione all’accordo decentrato sottoscritto con i sindacati della dirigenza Medica e Veterinaria. Il contratto integrativo è stato approvato da pressoché tutti i sindacati maggiormente rappresentativi a livello aziendale;
2) il contratto è stato sottoposto al Collegio Sindacale che non ha mosso rilievi
3) lo stesso contratto è stato poi inviato all’Aran (Agenzia per la rappresentanza negoziale delle Pubbliche Amministrazioni) per il previsto controllo sulle clausole contrattuali e sui costi. Anche dall’Aran, che è bene ricordare, è deputata per legge a fornire orientamenti sull’applicazione dei contratti collettivi nazionali di lavoro, non è arrivato alcun rilievo;
4) non soddisfatta, l’Azienda ha chiesto all’Aran di pronunciarsi specificamente sulla clausola contrattuale di che trattasi. La risposta è stata un lapidario riferimento alla norma del contratto collettivo nazionale, l’art. 17 del contratto del 3.11.2005, in base al quale il servizio di pronta disponibilità è organizzato con i dirigenti della “…medesima disciplina…”. In altri termini è la disciplina (cioè l’essere in possesso della laurea in veterinaria) e non l’area di assegnazione a stabilire se un dirigente può o meno essere impiegato nel servizio di reperibilità di altre aree. D’altra parte, la quasi totalità delle specializzazioni, equipollenze ed affinità dei veterinari, prevede la possibilità di partecipare a tutti i concorsi, siano essi di area A, B o C.
Né, di contro, può valere il richiamo ad altre prassi aziendali, per l’ovvia evidenza che l’istituto va organizzato secondo le rispettive esigenze e che, ad ogni modo, la programmazione delle risorse non deve tener conto dei desiderata di qualcuno ma dell’imperativa esigenza di utilizzare al meglio i soldi pubblici.
“Siamo increduli” ha dichiarato il Direttore Sanitario dell’Asm Andrea Sacco, precisando che “abbiamo anche reso noto il parere dell’Aran che confermava l’accordo sottoscritto dall’Azienda con i sindacati. I quali rappresentato la quasi totalità dei dirigenti medici e veterinari presenti in Azienda. Increduli perché appare davvero incomprensibile continuare ad insistere su una misura di efficienza organizzativa che toglie forse qualche euro a qualcuno ma ci permette di adoperare risorse per salvare la vita di tante persone. Si pensi alla possibilità, grazie ad una delibera aziendale, che oggi tanti pazienti affetti da epatite C hanno di accedere a cure costosissime ed efficaci come i farmaci antiepatite. Se possiamo riorganizzare, senza ridurre i servizi, la spesa, siamo lieti di indirizzarla verso chi ne ha davvero bisogno”.
Replica della segreteria territoriale della Federazione Italiana Sindacati Intercategoriali alle dichiarazioni diffuse dall’Asm. Di seguito la nota integrale inviata dal segretario provinciale Antonio Fedele.
L’Azienda Sanitaria Locale di Matera pubblicava sul proprio sito istituzionale un comunicato stampa riguardante il servizio di pronta disponibilità della dirigenza veterinaria.
In merito la scrivente organizzazione sindacale ritiene di svolgere le seguenti precisazioni.
Sia la normativa contrattuale che l’ARAN prevedono che il servizio di pronta disponibilità deve essere “organizzato utilizzando dirigenti appartenenti alla medesima disciplina”.
Infatti, basta controllore sul sito istituzionale della stessa Azienda Sanitaria materana per rendersi conto che il Dipartimento di Prevenzione della Sanità e Benessere Animale è organizzato in tre aree distinte e separate: Area “A” (Sanità Animale) , Area “B” (Igiene della Produzione, trasformazione, commercializzazione conservazione e trasporto degli alimenti di origine animale e loro derivati, Area “C” (Igiene degli allevamenti delle produzioni zootecniche).
Pertanto, nelle attività ordinarie d’istituto le competenze specifiche di un Dirigente Veterinario, appartenente ad una specifica area (leggasi disciplina), non possono essere svolte da un Dirigente assegnato ad altra area.
La netta separazione di competenze fra le tre aree veterinarie si accentua maggiormente nell’istituto della pronta disponibilità.
Infatti, esso ha lo scopo di garantire la qualità del servizio utilizzando al meglio le professionalità e le competenze acquisite.
La pronta disponibilità, quindi, si configura come un intervento elettivo, nel quale viene chiamata in causa una competenza specifica, che solo i medici e veterinari appartenenti alla distinta disciplina possono garantire.
Si cita un esempio che esplicita meglio la problematica: un medico ginecologo non può assicurare la pronta disponibilità cardiologica e viceversa.
D’altra parte la stessa Azienda Sanitaria di Potenza organizza i servizi territoriali di pronta disponibilità utilizzando medici e veterinari nelle distinte aree di assegnazione.
Il suddetto comunicato stampa dell’Azienda Sanitaria Locale di Matera considera le legittime e democratiche pretese dei dipendenti come una dichiarazione di guerra.
In buona sostanza, secondo l’Ente pubblico, rivendicare i diritti dei lavoratori è divenuto oramai un reato di lesa maestà.
Invece, riteniamo che il nostro stato di diritto ha apprestato una serie di garanzie volte a tutelare i contraenti più deboli del sistema contrattuale: il lavoratore, il consumatore, ecc.
Le Aule dei Tribunali sono strumenti di democrazia e di civiltà nelle quali i contraenti deboli possono far valere i propri diritti calpestati dal padrone pubblico o privato.
Piuttosto si pone un problema di costi pubblici di un’amministrazione sanitaria che, anziché aderire ad istituti giuridici che il legislatore ha predisposto (conciliazione, mediazione, ecc..), preferisce che i lavoratori si dotino di titoli esecutivi per vedere soddisfatte le proprie pretese.
Ciò determinava inutili costi pubblici dovuti alle condanne definitive comminate dai giudici all’Azienda Sanitaria materana in materia di lavoro straordinario non retribuito, condotta antisindacale, esclusioni illegittime dagli incarichi di coordinamento, ecc..
In conclusione, si ritiene che il potere di indirizzo politico nazionale e regionale si debba interrogare sui costi che gli amministratori pubblici determinano dall’esercizio sistematico dell’abuso del diritto in materia contrattuale.
Infatti, i principi ispiratori dei rapporti contrattuali, previsti dal nostro codice civile, sono quelli della correttezza e della buona fede.
Chi costringe i lavoratori di munirsi di titoli esecutivi per vedere soddisfatto, ad esempio, il diritto al pagamento del lavoro straordinario o a svolgere la pronta disponibilità secondo la disciplina di inquadramento, non ci sembra che agisca nel rispetto dei suddetti principi.
La Direzione Generale dell’Azienda Sanitaria Locale di Matera considera, di fatto, le organizzazioni sindacali non allineate impedite a poter esercitare il legittimo diritto di critica.
Pertanto, la scrivente Federazione ha investito della problematica il Presidente della Giunta Regionale e l’Assessore alla Salute della Regione Basilicata affinchè i principi e i criteri ispiratori che caratterizzano l’esercizio del potere di indirizzo politico e le libertà sindacali non siano sottoposte all’indice di gradimento di un burocrazia prepotente e insensibile al pluralismo democratico.