“Il terzo stop in poche settimane per la produzione nello stabilimento Fca di Melfi a causa del mancato arrivo dall’estero di componenti per Jeep Renegade e 500X particolarmente richiesti dal mercato conferma che è indispensabile verificare l’attività dell’indotto e sostenere l’impegno di riconversione delle aziende che già operano a San Nicola di Melfi e devono adeguarsi alle nuove commesse e alla riqualificazione del personale anche attraverso una formazione o un aggiornamento professionale mirati. Come bisogna accelerare i tempi di attuazione del Campus Tecnologico destinato a diventare il cervello dei nuovi modelli e della competizione internazionale specie dopo l’individuazione del target medio-alto di qualità”. E’ quanto sostiene il capogruppo di Forza Italia in Consiglio Regionale Michele Napoli per il quale “non è tollerabile che le commesse di componentistica siano realizzate all’estero nonostante l’area industriale di San Nicola di Melfi abbia tutte le carte in regola per infrastrutturazione e servizi per ampliare l’offerta dell’indotto. Per il Presidente Pittella, dopo i selfie e le strette di mano con Marchionne e gli operai in occasione della recente visita a Melfi, si impone la necessità – sostiene il capogruppo di Fi – di passare ad una fase diversa che è quella di dare risposte alle esigenze riferite ai servizi di logistica e infrastrutturali che più volte sono stati sollecitati per accompagnare la nuova impegnativa mission affidata al polo auto di Melfi”.
Nel sottolineare che “il progetto di Centro Tecnologico a Melfi finanziato per il 50 per cento dalla Regione continua a segnare ritardi”, Napoli evidenzia che “le nuove assunzioni testimoniano che la grande industria e nello specifico quella dell’auto, che in tanti tra economisti ed esperti ritenevano sulla strada del fallimento, può dare ancora un contributo importante per rilanciare l’economia produttiva, l’occupazione e le prospettive di crescita del Paese. Dunque, in Italia, è ancora conveniente produrre automobili e i cali di vendita registrati nel corso degli ultimi anni dalla Fiat, come dimostra l’inversione di tendenza con i buoni dati di vendita dei due nuovi modelli, non dipendono dai costi di produzione ma da altri fattori. La strada è nota: investire in sviluppo e progettazione con l’obiettivo di produrre automobili che rispondano realmente alle esigenze del mercato. Per questa ragione la Giunta Regionale dovrebbe accelerare l’iter del Campus di Melfi che ha l’obiettivo di sviluppare la ricerca su nuovi modelli e, soprattutto, sul risparmio della spesa di carburanti, avviare con Marchionne un confronto quanto più efficace per contribuire all’attuazione del programma industriale.
“C’è poi un altro aspetto che negli anni passati ha appassionato il dibattito politico regionale in materia di federalismo fiscale con il ‘sogno’ di poter ottenere, come Regione, almeno in parte, fiscalità dovute allo Stato da Fiat e compagnie petrolifere. Ebbene – sostiene il capogruppo di Forza Italia – relativamente al 2013, l’intero gruppo ha versato 557 milioni di tasse, dei quali ben 244 fanno capo alla sola Fiat. Si tratta – sottolinea – di cifre considerevoli che non entreranno più nelle casse statali italiane, figuriamoci se la Regione avrà qualche beneficio”.