Sono gli stranieri a trainare il turismo made in Italy: negli ultimi 12 mesi il loro numero è aumentato dell’1,8% e rappresentano il 49,6% delle presenze turistiche nel nostro Paese. In calo, invece, dello 0,5% i nostri connazionali che hanno scelto l’Italia per trascorrere le vacanze. E’ quanto emerge dall’analisi di Confartigianato sull’andamento dei flussi turistici e sul peso della crisi sulle vacanze degli italiani, svolta alla vigilia del grande esodo turistico. Il nostro Paese conquista il primato tra i Paesi europei solo per le presenze turistiche concentrate nei 4 mesi estivi da giugno a settembre 2014: il 16,1% del totale Ue, davanti a Francia (15,9%) e Spagna (14,3%). Nella classifica delle regioni che hanno visto la maggiore presenza turistica il primo posto spetta al Veneto (16,3% del totale), seguito dal Trentino Alto Adige (11,8%), dalla Toscana (11,3%) e dall’Emilia Romagna (9,7%).”La crescita di turisti stranieri – sottolinea Confartigianato – è un buon segnale per le attività imprenditoriali connesse al turismo, tra le quali operano 212.691 imprese artigiane”. Secondo la rilevazione di Confartigianato, sulle vacanze degli italiani pesano ancora le incertezze della fase economica. Tanto che soltanto il 24% dei nostri connazionali dichiara che la crisi non influisce sui programmi per le ferie. Nel dettaglio, il 28% degli italiani andrà in vacanza ma spenderà meno, il 13% non andrà in vacanza, il 12% cambierà la durata delle ferie e l’8% sceglierà un periodo diverso da quello consueto. Per quanto riguarda la destinazione, il 52% delle famiglie italiane progetta di trascorrere la vacanza principale del 2015 in Italia, il 19% pensa di visitare un Paese dell’Europa a 28 e il 15% è intenzionata a organizzare un viaggio al di fuori dell’Unione europea. I siti Internet sono la fonte di informazione più gettonata per organizzare le vacanze: lo scorso anno l’ha utilizzata il 55% dei turisti italiani.
Quello che appare chiaro – commenta Rosa Gentile, vice presidente nazionale di Confartigianato, con delega al Mezzogiorno – è che il nostro Paese non coglie ancora appieno le possibilità attrattive e di sviluppo, anche turistico, offerte dall’incomparabile ricchezza paesaggistica e culturale del territorio, in particolare nelle regioni del Sud. Basta pensare che nel Mezzogiorno che possiede il 25% del patrimonio culturale nazionale arriva appena l’8,3% degli stranieri che visitano il nostro Paese. In termini assoluti, secondo l’XI Rapporto di Federculture, nel 2014 sono stati 8,4 milioni, meno di quanti ne siano arrivati nella sola Toscana, 8,6 milioni. Gli arrivi turistici sono, peraltro, fortemente concentrati: l’80%, vale a dire 6,7 milioni, interessano Campania, Puglia e Sicilia. In questo contesto il settore più vivace è quello del turismo culturale. I flussi turistici nelle città d’arte incidono sul totale delle destinazioni turistiche per il 36% in termini di arrivi e per il 27% come presenze, con un trend di crescita costante negli anni e con una performance che è la migliore tra i diversi segmenti turistici. Di qui le grandi opportunità legate a Matera Capitale Europea della Cultura 2019 che come Confartigianato ha evidenziato con la Convention di Matera per lanciare “Progetto Sud 2020” non vanno sprecate.
Per Gentile “l’artigianato e le piccole imprese rappresentano i punti di forza del Mezzogiorno. Il Sud sta anche diventando un ‘laboratorio’ di nuove piccole imprese in settori trainanti: manifatturiero, alimentare, energie rinnovabili, Ict, turismo, smart city, trasporti, edilizia. In questi settori, l’artigianato nel Mezzogiorno conta 348.633 aziende, il 25,1% del totale delle imprese artigiane. Alimentazione e turismo ‘made in Sud’ hanno messo in moto la crescita di piccole aziende. Dunque quelle dell’artigianato e delle piccole imprese – sottolinea – sono potenzialità che vanno aiutate ad emergere con azioni di sostegno coerenti con le peculiarità del patrimonio imprenditoriale del Mezzogiorno. La programmazione della prossima stagione dei Fondi europei 2014-2020 è un’occasione da non perdere per valorizzare il ‘tesoro’ imprenditoriale del Mezzogiorno”.