Con l’abolizione della TASI sulla prima casa il risparmio medio annuo ammonterebbe a 79 euro a Matera e a 65 euro a Potenza. Questi dati emergono da una simulazione elaborata dal Servizio Politiche Territoriali della UIL, nelle 106 Città capoluogo di provincia.
Secondo i risultati della simulazione UIL, il risparmio maggiore in valori assoluti si registra a Torino con 403 euro medi a famiglia; a Roma, invece, il risparmio sarà di 391 euro medi; a Siena 356 euro; a Firenze 346 euro; a Genova 345 euro; a Bari 338 euro; a Bologna 331 euro; a Foggia 326 euro; a Como 321 euro; ad Ancona 318 euro; a Milano 300 euro.
Per la UIL ogni riduzione del carico fiscale a carico delle famiglie è la ben venuta, però, per non incorrere negli errori del passato, sarebbe saggio e opportuno, che contestualmente all’abolizione della TASI, Renzi straccasse 8 mila assegni intestati ai Comuni, con copertura certa, dall’importo complessivo di 4,6 miliardi di euro.
Infatti, a tanto ammonta il gettito per i Comuni derivante dalla TASI, di cui 3,8 miliardi di euro per la prima casa e il resto, 800 milioni, per gli altri immobili. In Basilicata il gettito complessivo si aggira intorno ai 120 milioni di euro con in media 131 euro sulla prima casa e 190 euro per altri immobili; il gettito in valori assoluti ammonta a 65,8 milioni di euro di competenza dei Comuni Lucani (14,9 milioni di euro per la prima casa e 50,9 milioni di euro per gli altri immobili), mentre 50,8 milioni di euro sono di competenza dello Stato centrale.
È vitale garantire la totale copertura finanziaria per evitare che si ripeta ciò che gli Italiani hanno vissuto in questi anni e, cioè, che si cambi il nome ma non la sostanza (ISI, ICI, IMU, TRASI, TUC, IUC, TASI) oppure che i Comuni (consenzienti o inconsapevoli) aumentino, per bilanciare le minori entrate, altre imposte e tasse locali a iniziare dell’IRPEF Comunale (che pesa soprattutto sui lavoratori e pensionati), oppure taglino servizi essenziali per i cittadini.
Ultimo, ma non secondario: prima di parlare di abbassare altre tasse, il Governo si preoccupi di trovare, subito, le coperture per 12,6 miliardi di euro per l’anno prossimo al fine di evitare gli aumenti dell’IVA e delle Accise che peserebbero molto e di più dell’abolizione della TASI, soprattutto per le famiglie a basso reddito.
“Il peso della Ta si delle Addizionali Comunali IRPEF, pari al 13,1% sul totale del gettito dell’IRPEF nazionale – commenta il segretario regionale della Uil Carmine Vaccaro – è un dato significativo che riporta d’attualità il tema del federalismo fiscale e della rilevanza che ha a livello locale la partita per un fisco più equo. Oggi – aggiunge – il territorio ha la facoltà concreta di attuare le misure coerenti con l’obiettivo di far pagare di più chi ha di più, attraverso un mix di interventi sulle imposte, sull’intensificazione della lotta all’irregolarità fiscale e lavorativa, con la riqualificazione della spesa pubblica degli Enti Locali”. Noi – Vaccaro – insistiamo con il rivedere la tassazione sulla casa nell’ambito della revisione complessiva del federalismo fiscale. Sul fisco locale, continua il segretario UIL, servono certezze, perché con cambi di nome, di regole di scadenze, oltre che ad aumentare il peso fiscale si disorientano i 246mila contribuenti lucani. E sulle famiglie pesa la tassa sui rifiuti: 221 euro, a tanto ammonta la tassa annuale sulla gestione dei rifiuti urbani in Basilicata, rispetto ai 290 di media nazionale”.