Ospitalità diffusa per duemila profughi. Presto la sottoscrizione dell’intesa tra Regione Basilicata, Ministero degli Interni, Anci, Upi per il Piano che attraverso il metodo Sprar – Sistema di Protezione per i richiedenti asilo e rifugiati – comporterà a regime anche la creazione di 400 posti di lavoro. Oggi a Potenza si è tenuto in Prefettura un tavolo regionale con la partecipazione dei rappresentanti del Ministero dell’Interno per affrontare le questioni connesse all’articolazione del progetto.
“Un progetto – ha sottolineato il prefetto di Potenza Antonio Dacunto – che governerà i flussi migratori e che darà concretezza dell’attività che svolgono gli enti sul territorio”
“Un territorio che si dimostra essenzialmente accogliente – ha evidenziato il prefetto di Matera. Dobbiamo necessariamente pensare a progetti di lavoro volontario utile e muoverci bene per dilatare la capienza”. Attualmente sono 441 i migranti presenti nella provincia di Potenza ripartiti fra il capoluogo, Pignola, Melfi, Sasso di Castalda, Brienza, Chiaromonte e Melfi. Dal prossimo primo agosto entrerà in vigore il nuovo accordo quadro che stabilisce una diversa distribuzione. Anche il comune di Tito ospiterà 30 migranti, a Potenza che ne conta già 90 il numero aumenterà fino a 150, a Chiaromonte invece gli attuali 70 diminuiranno”.
La gestione degli immigrati non è semplice – hanno puntualizzato i presidenti della Provincia di Matera e della Provincia di Potenza – la popolazione vive con attenzione il fenomeno, dobbiamo fare in modo di abbassare la tensione e di concentrare le nostre attenzioni sulle attività formative e di integrazione di queste persone”.
A Potenza l’assessore comunale ai Servizi Sociali Nicola Stigliani ha riferito del progetto comunale del lavoro volontario utile che verrà attuato nelle prossime settimane anche con l’intervento delle associazioni del comparto. L’accoglienza deve essere un’operazione intelligente anche perché – ha spiegato Salvatore Adduce in rappresentanza dell’Anci – vanno evitate le forme assistenzialistiche e va immaginato un percorso che trasformi l’accoglienza in integrazione. I comuni devono fare la loro parte e vanno coinvolti.
Fino ad ora la Basilicata ha dato un’ottima risposta”.
“Lo Sprar – ha detto la responsabile. Nazionale del progetto Stefania Maselli – ha attivato 13 progetti per 408 posti complessivi. Ben 4 progetti sono rivolti ai minori. La Basilicata sta imparando ad accogliere, in molti territori le opportunità sono enormi e spaziano dal settore economico a quello culturale. La nostra capacità di osmosi tende a realizzare al meglio l’integrazione”.
Il presidente dell’Organismo di coordinamento regionale migranti e rifugiati politici Pietro Simonetti ha posto l’accento sul coordinamento del lavoro dei comuni . Attualmente in Basilicata sono ospitati circa 1200 richiedenti asilo. “L’ex Centro di Identificazione ed espulsione va riconvertito per altri scopi. Serve una struttura capiente che in un primo momento accoglie e poi smista per attuare l’accoglienza diffusa ed integrante. Nelle prossime settimane ci sarà un’accelerazione del fenomeno. Non dimentichiamo che la Basilicata è una regione che si è offerta volontaria per accogliere i profughi. E’ importante sconfiggere la noia degli ospiti, siamo in contatto con la Regione Toscana che ha stanziato una somma esigua per sostenere le attività di volontariato. Vanno programmati i progetti formativi e censite le strutture che devono essere inserite in un catalogo oltre ad un albo dei gestori. Occorre rapidamente siglare l’intesa con le necessarie integrazioni.
L’immigrazione non è un fenomeno che finirà. L’Italia è uno dei Paesi più accoglienti del mondo, gli immigrati continueranno ad arrivare e – ha puntualizzato Carmine Valente, direttore centrale per i Servizi Civili per l’Integrazione e l’Asilo del Ministero Interni – non è vero che siamo un Paese invaso. Oggi in Italia ci sono 83.000 persone, se ogni Comune facesse la propria parte si conterebbero appena 8 profughi per territorio. L’accoglienza rende e quello della Regione Basilicata è un ottimo piano”.
Valente ha annunciato un nuovo bando Sprar per ulteriori 10.000 posti mentre Teresa Marzocchi ha illustrato le altre esperienze regionali in corso ed ha valorizzato la proposta della Basilicata che contiene forti innovazioni e uso ottimale dei comuni e delle capacità di accoglienza e di gestione.
Il direttore generale dell’Ufficio di Presidenza della Regione Basilicata Vito Marsico ha indicato l’esigenza di predisporre i procedimenti amministrativi allo scopo di pervenire rapidamente alla sigla dell’intesa scaturita dal tavolo regionale.
“Un incontro importante – ha concluso il prefetto di Potenza – Facciamo un balzo in avanti per una governance che certamente realizzerà azioni interessanti. La Basilicata è la prima regione del sud che si distingue per la sua disponibilità ad una perfetta accoglienza”.
Quante belle parole: accoglienza, integrazione, attività formative e di integrazione di queste persone,.progetti di lavoro volontario utile, 400 posti di lavoro e tanto altro ancora. Sono pienamente d’accordo per porre in essere tutto quanto discusso per i rifugiati. Possibile però che nessuno ha inteso dire quello che è la volontà del cittadino italiano e mi si consenta, lucano, ossia: che la stragrande maggioranza dei migranti sono di natura economica e quindi, usando un termine forse appropriato “clandestini” devono essere immediatamente rimpatriati?