Riceviamo e pubblichiamo la nota del consigliere regionale Luigi Bradascio sulla vicenda legata alla richiesta delle compagnie petrolifere di esplorare mare e terra lucana alla ricerca di idrocarburi. Di seguito la nota integrale.
Bradascio: “Una stretta di mano, un impegno tra galantuomini”.
Martedì scorso 21 luglio, Consiglio di Basilicata, in risposta ai vari interventi seguiti alla comunicazione dell’assessore Berlinguer sulle autorizzazioni alla ricerca e coltivazione di idrocarburi sul nostro territorio, il presidente Pittella, in trenta minuti di un discorso che mi piace definire preciso e appassionato, ha ribadito per la “millesima” volta che non ci saranno trivelle nel Golfo di Taranto, che non ci saranno perforazioni oltre quelle già stabilite dagli impegni del 1998 e del 2006 (presi, non è superfluo ricordarlo, da altri politici ed in altri momenti della nostra storia e con ben altra sensibilità ecologica), che non verranno superati i 154mila barili al giorno e che forte sarà l’impegno a potenziare i controlli amministrativi e biologici (riforma dell’Arpab, Fondazione Biomedica, medicina ambientale, Registro tumori), insomma tutto quanto già realizzato o avviato in un anno e mezzo di legislatura e che in vent’anni nessuno si era immaginato lontanamente di fare, oltreché naturalmente un uso delle maggiori risorse, rivenienti dalla nuova contrattazione con il Governo di Roma, prevalentemente a favore degli ultimi e dei penultimi.
Abbiamo sentito dell’impegno ad accelerare nei rapporti con le altre Regioni meridionali per una politica condivisa, a cominciare dalla manifestazione di Venerdì prossimo a Termoli con i Presidenti di altre quattro Regioni meridionali: in definitiva niente di diverso da quanto detto e ridetto in tutte le occasioni possibili, compresa la manifestazione di Policoro.
Tra il sottoscritto ed il Consigliere Perrino a questo punto c’è stata una stretta di mano, quale impegno da parte mia a tornarmene a casa, a dare le dimissioni insomma da Consigliere regionale, qualora solo una di queste condizioni dovesse venire meno.
Il tempo dirà se ancora una volta ci troviamo di fronte alla solita classe politica bugiarda ed infingarda o se invece i colleghi dell’opposizione, almeno su questo argomento, dovranno fare un passo indietro.
Per quanto mi riguarda infine ribadisco con forza quello che ho scritto alcuni mesi fa in una lettera aperta al Presidente Renzi: maggior rispetto per i Lucani, considerazione per il Consiglio regionale e per il suo Presidente, maggior ascolto e condivisione e soprattutto la presa di coscienza che il 7% del petrolio italiano può essere sostituito da politiche energetiche alternative e da comportamenti più corretti da parte di tutti gli italiani.
E Dio non voglia che gli passi per la mente di trasformarci nel deposito unico delle scorie radioattive.
Sebbene invecchiato e decisamente malandato ritroverei in un attimo lo spirito di “Scanziamo le scorie”, alla faccia di tutti gli equilibrismi politici del PD, che a dire il vero mi appassionano sempre meno.
Luigi Bradascio, Consigliere regionale del gruppo Pittella Presidente