Nicola Pavese, Presidente dell’associazione La Cupola Verde di Ferrandina esprime alcune osservazioni rispetto agli investimenti da effettuare per quanto riguarda la dotazione infrastrutturale sul nostro territorio,
Ferrovie e strade: qualche buona notizia, ma anche tante perplessità. Rilancio della tratta Taranto-Potenza-Roma. Tuttavia, si dice sì a un trenino, anziché alla possibile tratta strategica Ferrandina-Matera-Gioia del Colle-Bari (Taranto).
Tempo d’estate, tempo di turismo. Ma c’è anche tanta gente che viaggia per motivi di lavoro (o altro) che soprattutto in Basilicata deve fare i conti ogni giorno con le paradossali inefficienze di ferrovie e strade, persistenti in particolare in provincia di Matera. Sono da accogliere, quindi, come “buone notizie” quelle annunciate per le nostre infrastrutture dal presidente Pittella e dall’assessore Berlinguer della Regione Basilicata. Esse riguardano, tra l’altro, la richiesta inoltrata al governo centrale circa la velocizzazione degli intercity della tratta Taranto-Potenza-Roma, da raggiungere in poco più di quattro ore da Ferrandina. Inoltre, per tale viaggio la richiesta comprende l’utilizzo di “Frecciabianca” (che migliorerebbero gli standard di qualità), l’instradamento dei treni sull’Alta Velocità da Salerno a Roma e il potenziamento del servizio durante la giornata con quattro coppie di treni, al posto delle due attuali. Previsto, inoltre, il ripristino del collegamento con autobus da Ferrandina scalo per Matera e viceversa. Le “buone notizie” proseguono con la precisa richiesta fatta dal sindaco di Matera, De Ruggieri, al ministro per le Infrastrutture, Delrio, in occasione della “visita-lampo” a Matera di qualche settimana fa. E’, infatti, importante per la Città dei Sassi e per la stessa collina materana la priorità espressa da De Ruggieri per il raddoppio della strada Matera-Ferrandina (progettazione in corso per circa 300 milioni di euro), e per il completamento della Bradanica. Urgenti e indifferibili (come evidenziato più volte dal nostro giornale e dalla nostra Associazione), e sicuramente più agevoli da realizzare, sono il potenziamento e la velocizzazione della tratta TA-PZ-RM, comunque con il nuovo orario invernale 2015-16. E questa “novità”, fortemente voluta dalla Regione Basilicata, sarebbe un bel segnale per il turismo di MateraCapitale e per il rilancio dell’asse basentano e del Metapontino.
Ma a questo quadro promettente, seguono alcuni “indirizzi” che creano non poche perplessità nell’opinione pubblica e bene farebbe la politica ad “aprire gli occhi” perché a settembre saranno prese le decisioni definitive al ministero delle Infrastrutture. Una maggiore attenzione, infatti, ci vorrebbe per migliorare i collegamenti ferroviari da Matera per Bari. Dando per scontato che il segmento lucano riguarda appena 10 km da Matera Sud (Lanera) a Venusio (dove finisce la Basilicata), ci chiediamo: perchè privilegiare investimenti mirati in favore delle FAL da utilizzare in gran parte per i restanti 50-60 km in territorio pugliese con risorse assegnate solo “apparentemente” a Matera? In pratica: perchè Matera e la sua provincia dovrebbero rinunciare a una possibile e strategica tratta delle Ferrovie dello Stato Ferrandina-Matera-Gioia del Colle-Bari (Taranto)? Le FAL, secondo noi, potrebbero continuare a collegare Matera con i centri murgiani, e sarebbe comunque una buona cosa. Invece i vantaggi per Matera, collegata alla rete nazionale FS, sarebbero diversi e tutti rilevanti per il trasporto passeggeri sia con l’ipotesi Gioia-Bari (Taranto), sia in direzione Salerno (via Ferrandina-Potenza) per raggiungere l’Alta Velocità. E per le spedizioni delle merci delle aziende delle zone industriali La Martella e Iesce si potrebbero utilizzare con le suddette tratte FS i porti di Bari,Taranto e Salerno. Non ci sembra poca cosa. Inoltre, da Matera, via Gioia del Colle-Taranto Brindisi, si raggiungerebbe direttamente anche Lecce e il Salento. Va sottolineato, altresì, che da Matera a Gioia del Colle (già attraversata dalla modernissima Bari-Taranto elettrificata, a doppio binario e con treni che superano i 200-230 km/h) non ci sono da costruire grandi opere trattandosi di un territorio prevalentemente in pianura, senza particolari dislivelli altimetrici. I tempi di percorrenza nelle due direzioni, quella adriatica e quella jonica, non andrebbero oltre i 45-50 minuti! D’altronde, perchè il tracciato Matera-Gioia viene ritenuto utile solo per il collegamento stradale (senza tener conto dell’imminente apertura della Altamura-Toritto a quattro corsie) e non per quello ferroviario? E sarebbe sicuramente da preferire il collegamento diretto FS Potenza-Matera-Bari (via Ferrandina) quale seria e concreta alternativa a quanto si ipotizza dal capoluogo lucano verso la sponda barese (via Avigliano-Genzano-Irsina) con le FAL, quindi a scartamento ridotto. Infatti, sono state richieste al governo nazionale (in aggiunta ai Fondi europei) risorse economiche per ripristinare e riaprire al traffico ferroviario (dopo circa venti anni di abbandono per frane e smottamenti!) la tratta a scartamento ridotto delle Ferrovie Appulo Lucane da Potenza a Irsina, per poi proseguire per Bari (con gli stessi treni) via Gravina-Altamura. Costo dell’operazione 60 milioni di euro. Quando la suddetta tratta Potenza-Bari era utilizzabile, si impiegavano circa quattro ore di viaggio. Con l’ “ammodernamento” si potrebbe scendere a tre ore-tre ore e mezza, con una ferrovia comunque a scartamento ridotto. Ebbene, chi dal Potentino la utilizzerebbe per raggiungere con questi tempi di percorrenza il capoluogo pugliese? Oltretutto da Potenza a Gravina non attraversa nemmeno grandi centri e quindi l’utenza sarebbe modesta. Utenza che invece potrebbe continuare a utilizzare i bus che dal Potentino già sono in servizio per raggiungere Bari.
Se si realizzasse quanto ipotizzato non solo i paesi della tratta Potenza-Metaponto sarebbero esclusi da possibili investimenti, ma soprattutto Matera e Potenza continuerebbero a non avere un collegamento diretto. Pertanto, crediamo che ci sia molta materia su cui riflettere per fare investimenti “realmente utili” innanzitutto al territorio materano e alla Basilicata, nonché per creare lavoro alle aziende locali del settore delle costruzioni. Bisogna avere una visione più ampia e comunque inserirsi in un contesto interregionale già esistente e di qualità. Matera non può accontentarsi di un “diversivo turistico”, come definito dal Corsera a ottobre 2014 l’attuale viaggio verso l’Adriatico, o di un “elogio alla lentezza” quale continuerebbe a essere il trenino per Bari. Serve una ferrovia “vera” e moderna capace di collegare direttamente la Capitale europea della cultura con l’Adriatico, lo Jonio e il Tirreno.