Solo un docente come Paolo Frescura, un acuto osservatore della vita quotidiana del proprio paese natìo, Grottole, in cui emerge l’operosità dei propri abitanti e dei relativi mestieri, poteva dare alla stampe un libro dal titolo “Altri tempi, attività e mestieri svaniti” con illustrazioni di Francesco Artese, Nisio Lopergolo e Luigi Guerricchio (edizioni Magister). L’autore ha realizzato un’opera che risulta di facile consultazione per la scuola elementare e quindi se adottato a livello scolastico, consentirà agli alunni di riscoprire gli antichi mestieri, molti dei quali, come dice Frescura, sono svaniti.
Un’opera utile per le maestre che possono ritrovare elementi essenziali per ampliare il raggio di conoscenza della memoria in un paese nel quale l’artigianato è progressivamente scomparso negli anni ’60 con l’avvento, nella piana del Basento di Ferrandina, delle industrieche fagociteranno contadini, artigiani, commercianti, costituendo dopo la crisi industriale, cattedrali nel deserto.
“La scelta di questo titolo è legata ad una precedente pubblicazione in quanto ho voluto proseguire quel legame con il passato perché il presente riemerge con vigore”.
Frescura va avanti con le descrizioni dei mestieri di un tempo raccontando con una forte nota poetica i momenti in cui la nostalgia diventa elemento di grande desiderio e di ricordi.
Il paese, il suo piccolo paese che pullulava di rumori che davano il senso di una vitalità semplice, naturale, è diventato, con il passare degli anni, silenzioso.
Frescura nella prefazione dice: “Con lo sguardo rivolto al futuro, ho pensato alle giovani leve che di quel mondo non hanno conoscenza ed ho voluto lasciare loro una testimonianza, un’eredità culturale. Ho voluto ricomporre il puzzle di un passato che ci appartiene per riappropriarci della nostra identità e non lasciare che il tempo ne cancelli ogni traccia. Sull’onda dei miei ricordi, ho ricostruito, uno per uno, attività e mestieri svaniti ed ho chiamato in mio soccorso persone più avanti negli anni, per avere ragguagli sui lavori scomparsi in epoca antecedente al mio vissuto o per trovare riscontri, laddove la mia memoria vacillava. Chi ha svolto un mestiere in prima persona o ha visto all’opera artigiani, contadini, casalinghe, sa restituire bene ciò che ha registrato e archiviato nel labirinto del suo cervello. Per dirla con Erri De Luca, scrittore napoletano, “La storia non è quella che vediamo attraverso il video, ma è quella che passa attraverso la voce delle persone”.
È stato un lavoro lungo e laborioso, perché ho voluto dettagliare ogni singola attività, per quanto fosse possibile, in modo da accompagnare con mano il lettore in quel meraviglioso mondo dei nostri avi e provare ad immaginare la fatica di quegli “eroi ed eroine” del passato.
Esprimo sentimenti di viva riconoscenza a tutti quelli che, con le loro fotografie e con il loro apporto di pensiero, hanno reso possibile la ricostruzione di questo pezzo di storia.
Sentiti ringraziamenti vanno all’indirizzo di Giacinto Ruzzi per il supporto e lo sprone a portare a compimento questo lavoro e ai due artisti, Francesco Artese e Nisio Lopergolo, che ne hanno impreziosito il contenuto con il loro pregevole contributo grafico.
Ringrazio vivamente il dott. Antonio Guerricchio per avermi consentito di inserire in questa pubblicazione le opere di suo zio, il maestro Luigi Guerricchio, e la foto dello speziale, suo bisavolo”.
I mestieri descritti nel libro di Paolo Frescura sono: l’acquaiolo, l’arrotino, il banditore, il barcaiolo, il barilaio, il bastaio, il calzolaio , il campanaro, la canestraia, il cantoniere, il capillaro, il carbonaio, il carrettiere, il casellante, il cenciaiolo, il cestaio, il cestonaio, il ci ten’ ov’, il “croupier” di strada, il fabbro-maniscalco, il facchino, il falegname, il figulo, il guardafili, l’imbianchino, l’impagliasedie, l’intagliatore, il lampionaio, il lanaiolo, il lattaio, ia lavandaia, la mammana, la materassaia, il mattonaio, il mietitore, il mugnaio, il mulattiere, l’ombrellaio, l’operatore cinematografico, l’orologiaio, l’oste, la panificatrice, il postiglione, la praticona, il procacciatore, il produttore di embrici, il retiere, il salaiolo, il sanaporcelli, la saponiera, il sarto, lo scopaio, il signor maestro, lo spazzacamino, lo speziale, la spigolatrice, lo stagnino, il tavernaio, il venditore di tazze e bicchieri, la tessitrice, il tintore, il venditore di fortuna, il venditore di granite, il venditore di petrolio.
Carlo Abbatino
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