“Con l’interrogazione urgente che avrei voluto discutere oggi in Consiglio e che invece è stata solo iscritta all’ordine del giorno della prossima seduta ho posto una questione di primaria importanza: la sanità lucana fa registrare un deciso e costante declino mentre gli ultimi due decessi avvenuti all’Ospedale San Carlo di Potenza hanno provocato una situazione di sconcerto nell’utenza regionale ed extraregionale che richiede risposte immediate da parte dell’Assessore Franconi”. Lo sostiene il presidente del gruppo Fi alla Regione Michele Napoli evidenziando che “dalla verifica dell’erogazione dei Lea (livelli essenziali assistenza) sui sistemi sanitari regionali la Basilicata è passata dal settimo posto del 2011 all’ottavo posto del 2012 ed è infine scivolata al dodicesimo posto del 2013, annualità nella quale siamo stati sopravanzati anche da Regioni i cui sistemi sanitari presentavano notevoli elementi di criticità come il Lazio e la Sicilia”.
“I dati – aggiunge il capogruppo di Fi – sono contenuti in una classifica che mette in riga tutte le Regioni, dalla prima all’ultima, e stabilisce chi, nella sanità, lavora bene e chi lavora male. Un vero e proprio ‘crollo’, reso eloquente dall’analisi del punteggio attribuito al sistema sanitario lucano nell’annualità 2013 (146 punti), vale a dire ben 23 punti in meno rispetto ai 169 punti attribuiti alla nostra Regione in occasione della verifica relativa all’anno 2012”.
“Si tratta un’indagine oggettivamente rilevante – continua Napoli – perché frutto dell’attività istruttoria del Ministero della Salute e di Agenas sulle modalità con cui le Regioni riescono a garantire i livelli essenziali di assistenza con particolare riguardo all’appropriatezza delle cure e all’efficienza nell’utilizzo delle risorse e perché sulla base della stessa si determinano le regioni Benchmark nella sanità, cioè le regioni “modello” per quanto concerne la qualità dei servizi sanitari erogati e i costi degli stessi. Una classifica che, in definitiva, è il frutto della valutazione di elementi concreti che attengono alle esigenze di quanti necessitano di cure sanitarie: tassi di vaccinazione, assistenza domiciliare e servizi agli anziani, tassi di ospedalizzazione e di degenza preoperatoria, percentuale di cesarei sul totale dei parti, liste di attesa e funzionamento della rete dell’emergenza”.
“Un’ulteriore involuzione del sistema sanitario regionale – conclude Napoli – viene dall’analisi del Programma Nazionale Esiti (PNE) edizione 2014 dell’AGENAS che in base al alcuni indicatori, tra i quali mortalità a 30 g. per bybass, ictus, infarto, valvuloplastica, oppure numero di parti cesari su parti complessivi, colloca la Basilicata in una posizione intermedia tra avanguardia e arretratezza con il 17% degli indicatori del PNE al di sopra della media, il 64% in media e il 19% al di sotto. Da questi elementi di criticità che il nostro Gruppo consiliare ha evidenziato e reso oggetto di proposte migliorative scaturisce la nostra nuova iniziativa”.