Pietro Sanchirico, coordinatore Italia Unica: “Se Roberto Speranza non è soddisfatto di come vanno le cose in Regione non possiamo certamente esserlo noi”.
Se Roberto Speranza non è soddisfatto di come vanno le cose in Regione non possiamo certamente esserlo noi.Intanto la “rivoluzione” annunciata si è fermata ai buoni propositi. La riforma della governanceè solo avviata mentre l’eccessiva presenza in ogni campo della vita di imprese e cittadini di una burocrazia soffocante è una delle principali ragioni alla base dell’immobilismo e dell’atrofia in cui versa il tessuto produttivo lucano. L’immane quantità di pratiche da sbrigare e permessi da ottenere, uniti altimore che il quadro normativo possa subire profonde variazioni in corso d’opera, fanno della nostra regione uno dei luoghi meno attraenti agli occhi degli investitori italiani ed esteri. A questa frustrante situazione di stallo, c’è da aggiungere l’inadeguatezza di un ordinamento statuale arcaico, caratterizzato da un eccesso di livelli amministrativi che comportano ingenti quantità di sprechi e una proliferazione di macchine legislative ipertrofiche e di enti inutili e costosi, oltre che l’allocazione improduttiva di personale e risorse che potrebbero trovare impieghi ben più proficui. Senza girarci molto intorno prendiamo il petrolio. Il Presidente Passera da Matera, nel mese di maggio scorso, ha lanciato oltre ad un messaggio politico all’area moderata materana e lucana e ad un progetto a favore del ruolo di Matera come esempio virtuoso per il Mezzogiorno, l’idea progettuale di usare le royalties per farne un grande projectfinancing per lo sviluppo della Basilicata. Si metta mano innanzitutto alla SEL (Società Energetica Lucana) che è rimasta una scatola vuota oltre che area di parcheggio per dirigenti del Pd.E si chiarisca una volta per tutte quale ruolo SEL può avere o altrimenti si sciolga. La Regione ha mancato molto e lo Stato non ha dimostrato grande attenzione. Se utilizziamo parte dei proventi delle royalties per iniziative finalizzate a completare le reti ferroviarie e stradali necessarie, in pochi anni il problema potrebbe essere risolto con benefici enormi per la Basilicata. Bisogna avere, però, una visione di prospettiva, saper usare i proventi del petrolio per investimenti infrastrutturali di lungo periodo. Fare insomma quello che sinora non si è saputo e voluto fare. La mancanza di coraggio di cambiare del Governatore di cui, finalmente, si è accorto anche Speranzasi evidenzia soprattutto qui.