La proposta di Assestamento di Bilancio, così come è stata formulata dalla Giunta Regionale ed inviata all’esame degli organismi del Consiglio, per le misure riferite alla sanità non solo è totalmente insoddisfacente ma è destinata ad acuire la frattura con le associazioni di categoria della sanità privata accreditata. E’ il commento a caldo del Presidente di Anisap Basilicata Antonio Flovilla che aggiunge: ci eravamo illusi che la ripresa del confronto con due incontri a distanza di una settimana , dopo un lunghissimo periodo di incomunicabilità, avrebbe potuto rappresentare una svolta e pertanto produrre buoni risultati soprattutto nell’interesse dell’utenza che, è il caso di ricordare, senza i laboratori privati di analisi e gli ambulatori di radiologia e fisioterapia non avrebbero alcuna possibilità di risposte in tempi ravvicinati alle domande di prevenzione e cura. Dobbiamo purtroppo registrare che nella manovra finanziaria di assestamento di bilancio l’attenzione è tutta ed esclusivamente rivolta al riconoscimento dell’Istituto Reumatologico Lucano (I.Re.L.), con un finanziamento di 4 milioni di euro nel triennio 2015-2017 a favore dell’Azienda Ospedaliera Regionale “San Carlo” di Potenza e all’Aias con uno stanziamento di 1,5 milioni di euro a favore del Centro di Melfi. Altre misure sono relative ai Lea aggiuntivi: a decorrere dal 1 ottobre 2015 i livelli sanitari aggiuntivi regionali sono erogati ai soli assistiti con un Indicatore della Situazione economica equivalente (ISEE) inferiore a 20.000,00 euro. Nessuna risposta invece ai problemi sollevati per il comparto della specialistica ambulatoriale accreditata, relativo all’acquisto delle prestazioni ex art. 25 ed ex art. 26 della Legge n. 833/78 e all’istituenda Rete dei Laboratori, in attuazione della Legge di Stabilità Regionale 2015, la diagnostica e la riabilitazione. Tutto ciò – dice Flovilla – fa compiere un passo indietro al confronto sulle politiche sanitarie e sulla programmazione regionale, e direttamente ai livello di partecipazione, trasparenza e coinvolgimento degli interessati. Prendiamo atto che continua ad essere sottovaluto, o forse ignorato del tutto, il rischio concreto della perdita di posti di lavoro che investe il settore, a causa dei limiti imposti dalla Regione. Tale situazione è determinata non solo dalla mancanza di riferimenti concreti per il futuro, ma anche dalle condizioni penalizzanti attualmente vigenti: budget invalicabile assegnato alle struttura (o al settore); sistema tariffario vecchio di circa venti anni e mai adeguato ai continui aumenti dei costi di produzione; adozione di un tariffario regionale per le prestazioni di radiologia, medicina nucleare e di laboratorio che riduce i compensi dal 20 al 47%. Con tali premesse illogiche, inique e penalizzanti, si pretende anche di realizzare la rete regionale dei laboratori di analisi (per adesso), decretando la chiusura di almeno 20 laboratori di analisi, che svolgono un valido ed insostituibile servizio sul territorio regionale.