Riceviamo e pubblichiamo la nota di Pietro Simonetti, coordinatore dell’organismo regionale per i migranti.
“E’ utile l’iniziativa contro le false cooperative, uno degli strumenti più efficaci utilizzati nel nostro paese dall’industria del caporalato. Dal Nord alle isole è stata costruita una estesa e fortissima rete che produce grandi profitti per i caporali e che nutre l’illegalità diffusa, l’evasione contributiva e il lavoro nero. Occorre una nuova normativa e un diverso comportamento del sistema di impresa che utilizza i caporali e ne sopporta i costi mentre i lavoratori sono sfruttati. Partiamo, per quanto ci riguarda, dal Metapontino, dove la maggioranza dei rapporti di lavoro ufficialmente istaurati nel 2014 sono ad appannaggio delle false coop. Oltre 35 mila lavoratori, quasi tutti migranti, assicurati per pochi giorni da compagini calabre e pugliesi. Come dimostrano ampiamente le ultime iniziative della forze dell’ordine la rete è forte ed ampia. Oltre a nuove norme occorre evitare che le imprese ricorrano ai caporali, 10 euro a testa per lavoratore nel Metapontino e 5 nel Bradano per il solo trasporto. Tocca agli assessorati ai Trasporti di Puglia, Calabria e Basilicata assicurare corse rurali nel Metapontino. Più complessa è l’organizzazione nell’area del Bradano. Liberare imprese e lavoratori dalla tenaglia del caporalato è possibile: oltre ad una firma si può contribuire utilizzando, come nel 2014, il sistema di prenotazione dei centri per l’impiego di Lavello e Policoro”.