“Al Vice Ministro dell’Interno e delegato all’esercizio delle competenze nelle aree del Dipartimento della Pubblica Sicurezza, Sen. Filippo Bubbico chiediamo di intervenire personalmente sul procedimento disciplinare per la sospensione dal servizio dell’Assistente della Polizia di Stato, Giovanni Iacoi, solo perché appartenente all’Esercito di Silvio, movimento politico vicino al presidente Silvio Berlusconi. Anche dalla Basilicata chiediamo si rispetti la legge che consente agli uomini in divisa, nel proprio tempo libero, di poter fare attività politica”.
E’ la posizione del segretario regionale generale dell’Ugl Basilicata Giovanni Tancredi e del segretario provinciale dell’Ugl di Matera Pino Giordano per i quali, “a Bubbico chiediamo di intervenire affinché a Giovanni Iacoi, Segretario Generale della LES Polizia (Libertà e Sicurezza), la nuova voce dell’Ugl nella Polizia di Stato, venga riconosciuto il suo diritto Sacro Santo di espressione del proprio pensiero politico: Iacoi, poliziotto dal curriculum esemplare, è sottoposto a procedimento disciplinare solo perché berlusconiano. Siamo stanchi della persecuzione che la sinistra perpetra a tutti i livelli verso coloro che amano e sostengono Silvio Berlusconi. Al poliziotto nonché, nostro collega sindacalista, và tutta la stima e solidarietà. Il Sen. Bubbico è sicuramente a conoscenza che il caso Iacoi ha trovato residenza addirittura in Parlamento, grazie all’interrogazione parlamentare al ministro Alfano a firma del Vice Presidente Commissione lavoro della Camera dei Deputati, On. Renata Polverini (FI), la quale chiede conto del perché sia potuto accadere un atto così grave contro la libertà individuali. Abbiamo avuto modo di condividere l’operato del Segretario Generale della LES Polizia in visita nel territorio materano, avvenuto alcuni giorni fa, apprezzandone i suoi interventi in materia di pubblica Sicurezza. Visitando il Commissariato di Policoro (MT), Iacoi affermò che, “un presidio che deve garantire la sicurezza, in un territorio composto da oltre 10 Comuni, non può avere un organico così esiguo e soli tre Ispettori di Polizia, come risultata dai dati in possesso dell’Ugl. Gli Ispettori cominciano a diventare “merce rara”, quando in realtà dovrebbero essere i responsabili dei vari Uffici e la colonna portante che determina la funzionalità operativa di un Ufficio di Polizia. Senza Ispettori non esiste un Commissariato di Pubblica Sicurezza. Un evidente campanello di allarme. Nonostante ciò gli Ispettori “superstiti”, unitamente a tutti gli agenti, assicurano la loro attività, stracarichi di lavoro, con quello spirito di abnegazione che li lega all’attività di polizia ed assicurano, con non pochi sacrifici, la presenza costante e continua su un territorio difficile come questo. I Poliziotti vanno resi partecipi delle battaglie a livello nazionale che caratterizzano la nostra struttura come quella di chiedere, con ogni mezzo democratico, una riforma epocale della Polizia che si può e si deve realizzare. I cittadini ci chiedono un nuovo modello sicurezza e noi abbiamo il dovere di collaborare per cambiare radicalmente questa Polizia, questo modello è inappropriato ai tempi d’oggi. Noi abbiamo la nostra ricetta per scrivere la Polizia del futuro e farla a costo zero. Tutti parlano di riforme, compreso Matteo Renzi, ma nessuno, ad oggi, ha il coraggio di farla. La Polizia si può riformare in maniera semplice e lo si può fare sostituendo le attuali norme su ordinamento, regolamento di servizio e la disciplina, figlie di mentalità retrograde e di logiche di opportunità degli anni ’70 (gli anni di piombo) che non corrispondono più agli standard di sicurezza attuali e riscriverla in una unica Legge, “Statuto dei Poliziotti”, come avviene già da 70 anni con lo Statuto dei Lavoratori. Solo così regaleremo all’Italia un nuovo modello di sicurezza a costo zero ed al passo con i tempi”.
“Ci rivolgiamo al Vice Ministro Bubbico – concludono Tancredi e Giordano – affinché diventi garante dei diritti dei poliziotti di fare politica tenuto conto che le nostre posizioni sindacali non disturbano affatto la linea politica di Renzi o di qualche funzionario incaricato a punire un poliziotto dal curriculum esemplare ma dalle idee diverse e non allineate al suo Governo”.