“Dopo la pubblicazione dell’Anagrafe Scolastica da parte del Miur secondo la quale nella nostra regione, su un totale di 710 censiti, sono 166 gli edifici “non attivi” (edifici in ristrutturazione, in costruzione, dismessi, ecc.) vale a dire in cui non sono svolte attività,è necessaria una verifica per capire se sono sufficienti i 24 progetti che riguardano istituti scolastici della provincia di Matera che rientrano nel recente decreto del ministro dell’Istruzione nell’ambito della programmazione nazionale di edilizia scolastica 2015-2017”.
E’ quanto afferma il consigliere regionale di Forza Italia Paolo Castelluccio.
Nel ricordare che la Regione ha aderito al bando statale “Decreto Mutui” che autorizza le Regioni a stipulare mutui trentennali per gli edifici scolastici con oneri di ammortamento a carico dello Stato, Castelluccio evidenzia che i ritardi degli interventi sono destinati ad avere ripercussioni anche sul nuovo anno scolastico 2015-2016. Secondo i dati diffusi dal Dipartimento Infrastrutture – riferisce il consigliere regionale – il 31 marzo scorso, sono pervenute dai Comuni del Materano 19 domande di finanziamento e 6 dall’Amministrazione Provinciale di Matera
Difficilmente, in piena estate, sarà possibile – continua – attuare interventi straordinari di ristrutturazione, miglioramento, messa in sicurezza, adeguamento antisismico ed efficientamento energetico di immobili di proprietà pubblica e adibiti all’istruzione scolastica ed alla formazione artistica, musicale. Il bando contemplava anche tutti gli immobili, alloggi e residenze per studenti universitari, di proprietà degli enti locali; la costruzione di nuovi edifici scolastici pubblici ed, infine, la realizzazione o la ristrutturazione di palestre nelle scuole.
Ci sono comunque – sottolinea – anche 380 milioni di fondi Pon, ancora tutti da assegnare da pate del Governo Renzi a cinque regioni del Sud (Campania, Calabria, Basilicata, Sicilia e Puglia).
L’Anagrafe fornisce anche dati relativi alla mobilità, alla sostenibilità ambientale e alla qualità delle infrastrutture degli istituti che, ad esempio, nel 63% dei casi dispongono del servizio di scuolabus e nel 40% del trasporto per alunni disabili. Il 71% degli edifici scolastici ha poi preso degli accorgimenti per superare le barriere architettoniche – accesso con rampe, porte di larghezza minima di 0,90 m o servizi igienici per disabili; mentre nel 58% dei casi hanno individuato soluzioni per ridurre i consumi energetici, attraverso zonizzazione dell’impianto termico (64%), vetri doppi (62%), pannelli solari (46%).
Quanto alle condizioni di sicurezza, oltre il 70% delle scuole è in possesso del documento di valutazione del rischio (72%) e di un Piano di emergenza (73%). Il 39% è in possesso del certificato di agibilità/abitabilità. Al riguardo è da ricordare che il 50% degli edifici scolastici è stato costruito prima del 1971, anno di entrata in vigore della normativa che rende obbligatorio il certificato di collaudo statico. L’agibilità, dunque, va confrontata con tale dato e con gli ulteriori adempimenti previsti dalla normativa vigente.
Dunque l’Anagrafe voluta dal Miur segnerà pure una giornata storica per l’edilizia scolastica del nostro Paese, come ha detto il Sottosegretario Faraone, in quanto adesso con un click tutte le famiglie potranno vedere le condizioni della scuola dove mandano il figlio, ma – conclude – si dovranno dare quelle necessarie garanzie di sicurezza alle stesse famiglie oltre che di efficienza degli istituti”.