Angelo Panio, trapiantato di rene, è pronto per l’Argentina: parteciperà ai Giochi Mondiali dei trapiantati.
La nostra squadra nazionale composta da una trentina di atleti trapiantati di vari organi, rene, fegato, cuore, polmone, midollo e cornee, provenienti da ogni regione italiana, guidata dall’ANED, Associazione Nazionale Emodializzati – Dialisi e Trapianto – Onlus, rappresenterà l’Italia nella World Transplant Games Federation e parteciperà ai Giochi Mondiali dei Trapiantati, che si svolgeranno in Argentina, a Mar del Plata, dal 23 al 30 agosto prossimo.
Angelo Panio, trapiantato di rene nel 1992 e, ritornato in dialisi per qualche anno, trapiantato nuovamente nel 2009, rappresenterà la Basilicata in questa esaltante avventura; si cimenterà nella volleyball e nell’atletica leggera, in particolare nei 1500 m., 5000 m. e nella maratona su strada.
Questi eventi hanno un significato profondo e dimostrano all’opinione pubblica che il trapianto è una terapia efficace, certa e fruibile, che il trapianto non è una sperimentazione, non è un interesse dei medici, ma realtà di una vita ritrovata grazie al mistero di rivivere con un organo di un altro essere che non è più.
Le medaglie degli atleti trapiantati sono un dono prezioso, un messaggio di fiducia a quanti oggi in Italia sono in lista di attesa e vivono i medesimi timori che un tempo hanno vissuto loro stessi.
Sono un messaggio di speranza per uomini, donne e bambini che, molto spesso, hanno trovato sulla loro strada un passaggio a livello chiuso in attesa di un treno che, sembrava, non volesse passare mai.
Quel treno si chiama Trapianto e dona il sogno di riprendere a vivere, di progettare il futuro, di affrontare la maternità e la paternità, di essere riconsegnati ad una pienezza di attività nell’affetto della famiglia e nella solidarietà della società.
Il pieno recupero fisico e i record battuti dai nostri atleti confermano la qualità dei trapianti e la bontà della successiva assistenza nei centri regionali trapianti e negli ospedali italiani.
Le persone trapiantate sono espressione di una società generosa e solidale, che attraverso il prelievo da cadavere e la donazione di organi, consente ai malati gravi di riavere salute e normalità di vita.
Loro che sono già saliti sul podio quando sono usciti dalla sala operatoria salvi e con una nuova vita, chiedono alle Istituzioni e alla società civile un sincero sforzo di comprensione verso una realtà nuova che la scienza “buona” mette a disposizione della vita e solidarietà verso coloro che vedono la vita fuggire nell’attesa di un intervento.
Questi atleti non cercano medaglie né il risultato sportivo eclatante. Certo l’agonismo è componente indissolubile nello sport, ma sono testimoni della strabiliante capacità costruttiva propria dell’uomo, quella dell’aggregazione e dello stare insieme, della comunione di destini e di fraternità fra gli uomini, dei valori che formano il patrimonio più solido della nostra cultura, come la condivisione e l’attenzione al prossimo.
Le persone trapiantate sono la voce che sussurra a chi ha deciso di donare gli organi che sta facendo una scelta giusta, rispettando il dolore e la sofferenza della famiglia per la perdita del loro caro, portandolo nel loro cuore ed esprimendo un semplice gesto di gratitudine.
Ed è questa la vera e quotidiana medaglia d’oro.