La Basilicata con 29,4 milioni di euro (50,8 euro pro capite) è la quarta regione per costi della politica. Un dato che deve far riflettere sull’esigenza, che tutti sostengono “a parole” di ridurre i costi della politica per realizzare quei risparmi da investire principalmente nel welfare e nel lavoro. E’ il commento del segretario regionale della DC-Libertas Giuseppe Potenza al rapporto diffuso dall’Istituto Demoskopika. E’ ancora una conferma – aggiunge – che se non si completa la riforma della governance delle cosiddette partecipate diventa difficile attuare una politica virtuosa di spesa. Si rimetta mano pertanto alle partecipate, ai costi e ai fabbisogni standard ancora in alto mare, perchè sinora siamo a metà strada tra Consorzi di Bonifica da semplificare, società ed azienda che operano nel comparto idrico e in quello agricolo. L’indagine analizza principalmente alcune categorie di spesa e di voci contabili: indennità, compensi e rimborsi per il funzionamento degli organi istituzionali, acquisto di beni e di servizi per le spese di rappresentanza. Cinque le tipologie di enti locali sotto osservazione: Regioni, Comuni, Province, Comunità montane ed Enti parco. I dati – secondo le conclusioni dell’Istituto Demoskopika – confermano che, nell’ultimo quinquennio, si è ridotta la spesa corrente degli enti locali e, malgrado persistano ancora alcuni interessanti spazi di manovra per razionalizzare ulteriormente le spese il funzionamento degli organi istituzionali dei governi locali, la strategia prioritaria di “spremere” ulteriormente gli enti locali sembra poco proficua in termini di risultati provocando, in alcuni casi, inutili tormentoni quali quello sulla soppressione delle Province e delle Comunità montane che, per assenza di una visione chiara e decisionista della politica stessa, ha prodotto situazioni tanto ambigue quanto complesse nella risoluzione. Se vogliamo che la Basilicata non sia più indicata tra le “pecore nere” – dice il segretario Dc – si deve intervenire con più decisione per tagliare tutto ciò che di fatto è spesa superflua. La strada dei risparmi è ancora in salita e l’impegno morale che si deve ai lucani in questi giorni impegnati nel predisporre la domanda per il Reddito Minimo di Inserimento non può essere considerato formale.
Reddito minimo d’inserimento… IPOCRITI!… Vi fa schifo chiamarlo “Reddito di Cittadinanza” che da tre anni il M5S cerca di fare istituire?… Cara vecchia patetica DC, per 50 anni avete “succhiato” un oceano di soldi pubblici per i vostri sporchi personali affari e ora vi svegliate con tutte queste belle parole per ridurre i costi della politica scopiazzando le proposte che il M5S indica da anni… RIDICOLI!… Tornate nella polvere, lì dove siete giustamente caduti!