“AcquE Sociali: dalla terra al cibo attraverso la mente” è la nuova iniziativa locale promossa dal CEAS “Melidoro Pollino”, gestito dalla Cooperativa Sociale “Collettivo Colobrarese”, nell’ambito di “E…state nei Parchi e nelle aree protette” – Edizione 2015 della Regione Basilicata. L’iniziativa, articolata in ben 3 appuntamenti estivi (11 luglio – 29 agosto – 19 settembre) riportati nel calendario generale regionale, prevede percorsi/esperienze socio-terapeutici-riabilitativi legati al tema della protezione e della valorizzazione della risorsa idrica, da realizzare con soggetti psichiatrici e soggetti svantaggiati del territorio, nonché in stretta collaborazione con altri partner locali, tra cui l’agronomo Domenico Dimatteo, quale promotore ed attuatore di numerose esperienze di agricoltura sociale, la Cooperativa Sociale “Genesis” di Policoro e Masseria “Nivaldine” di Carlo Suriano di Rotondella. Le iniziative previste rappresentano un “continuum” di altre iniziative precedentemente consumate, tra cui il progetto “Linea d’Ombra”, promosso da Fondazione con il Sud e “GREEN’S DAYS”, progetti che hanno consentito il miglioramento della qualità della vita e del benessere individuale dei partecipanti, ovvero un rafforzamento della capacità di agire “pro-attivamente” nel sistema locale dell’agricoltura sociale, facilitando la partecipazione di diversi soggetti, capaci di cooperare nella costruzione e nel consolidamento di pratiche aventi finalità terapeutiche. Le principali attività di formazione e di campo, hanno permesso negli anni di raccogliere ed elaborare dei dati clinici, afferma la Coordinatrice Psicoterapeuta Annamaria Corrado, nonché di registrare l’organizzazione di una serie di eventi, tra i quali i mercatini della sostenibilità, laboratori di approfondimento, momenti di ristorazione sociale collettiva, etc. Con tali iniziative si vuole promuovere l’idea di “agricoltura-natura sociale condivisa”, sensibilizzandone le pratiche nel tessuto produttivo locale, mediante l’attivazione di una rete stabile di soggetti coinvolti/interessati, nonché giungere all’organizzazione di un coordinamento locale sul tema, in maniera tale da dialogare con i diversi portatori di interesse, sia con soggetti pubblici, privati che del terzo settore. Le iniziative, illustrate anche ad Alfonso Pascale, studioso di agricolture civili e sviluppo rurale, rappresentano una innovazione sociale perché, intorno ad un modello avanzato di welfare comunitario, si è costruita una rete di soggetti pubblici e privati disponibili a modificare le relazioni che intercorrono tra loro per conseguire obiettivi condivisi. La sperimentazione è stata resa possibile da un antefatto che poggia su di una realtà contadina locale, in cui i valori di reciprocità e mutuo aiuto costituivano l’amalgama che teneva insieme la comunità. È dunque frutto di un’attitudine mentale, di una predisposizione psicologica che va alimentata con la ricerca, il confronto, lo scambio di più punti di vista. Un’opportunità in tal senso è costituita dalla Programmazione dei Fondi Europei 2014/2020 le cui misure potranno sostenere determinate iniziative perché riconducibili ai concetti di multifunzionalità dell’agricoltura e dell’inclusione sociale, nonché favorire il collegamento tra operatori economici e sociali, istituzioni locali e mondo della ricerca. La Cooperativa negli ultimi anni ha attivato anche diversi piccoli laboratori, aventi finalità terapeutiche-riabilitativi, ovvero legati all’artigianato locale (laboratorio dell’argilla), all’arte (laboratorio di arte-terapia, nello specifico di arte presepiale) ed alla panificazione, con particolare attenzione alle produzioni agroalimentari locali. Tutte le attività, fortemente condivise con il Consorzio delle Cooperative Sociali “La Città Essenziale”, rappresentano processi di sviluppo dell’intero tessuto produttivo sociale, azioni da tutelare e promuovere al fine di creare “cluster” di soggetti territoriali permanenti, ben motivati e con specifiche competenze professionali.
Ago 28