Riportiamo di seguito un comunicato a firma dei promotori del Comitato referendario “8 sì per tornare a contare”, lanciato da Civati contro la legge elettorale, lo sbloccaitalia, la buonascuola, le grandi opere, il jobs act.
8 sì per tornare a contare: questo il nome che abbiamo scelto per lanciare otto proposte referendarie per mettere al centro una iniziativa politica l’architrave dell’agenda del governo Renzi: Sblocca Italia, Jobs Act, Italicum e [contro]riforma della scuola costituiscono, insieme, non solo una somma di pessimi provvedimenti, ma la trama di una idea di società fondata sulla verticalizzazione delle relazioni e sulla riduzione dei diritti.
Dal via libera generalizzato alle trivellazioni, che oltre a disegnare una idea della politica energetica del tutto sbagliata, espropria le comunità locali di ogni potere decisionale, al Jobs Act che eliminando definitivamente l’articolo 18 e introducendo il demansionamento e il controllo a distanza, mette il lavoratore in una posizione di assoluta subordinazione e di solitudine davanti all’impresa.
Dall’Italicum, che con uno spropositato premio di maggioranza contribuisce a rendere stabile la deformazione della rappresentanza e la aggrava con i capilista bloccati, alla riforma della scuola che tra preside manager e nuovi finanziamenti alle private, assesta un colpo definitivo al carattere pubblico della scuola e alla libertà di insegnamento.
L’impatto di tali interventi è devastante. A questi si aggiunge il disegno di riforma della Costituzione che si propone come l’ossatura generale di questa iniziativa. Non c’è dubbio, quindi, che di fronte ad un intervento di queste dimensioni sia necessario mettere in campo una risposta capace di smontare queste leggi. E non c’è dubbio che di fronte ad un parlamento bloccato e ridotto sostanzialmente ad un luogo di ratifica delle scelte del governo, uno strumento in grado di rimettere in campo la democrazia come il referendum sia necessario.
Il referendum come strumento unificante e capace di mettere insieme forze politiche e sociali, reti di movimento e comitati in un fronte ampio che riparta dai territori, restituendo alle comunità quel protagonismo sottratto a esse dal decisionismo oligarchico che ha oscurato l’elemento politico di una visione alla tecnica gestionale del governo a tutti i costi.
Torniamo a mettere al centro dell’agenda politica un futuro che si riappropri della democrazia come elemento fondante della rappresentanza e riconquisti il tema del cambiamento e dell’alternativa ai processi in atto.. In nome di ciò lanciamo la nostra campagna convocando sin da ora una conferenza stampa – tra tutte e tutti le/gli aderenti al comitato – per lunedì 31 agosto ore 11 c/o la federazione regionale di Sinistra Ecologia Libertà1 che apre tutti i suoi luoghi all’esperienza referendaria.
Per il comitato referendario “8 Sì per tornare a contare”:
Renato Armignacco e Franco Labriola (Possibile Basilicata)
Maria Murante (SeL Basilicata)
Nicola Sardone (Prc Basilicata)
Ottorino Arbia (Arci Basilicata)
Nicola Saponaro (SinistraLavoro Basilicata)
Miko Somma (Comunità Lucana)