Il Sud funziona se funzionano le ferrovie – e non basta il protocollo Puglia-Basilicata sulla Matera-Bari – se funzionano le strade, gli aeroporti (con Pisticci sempre fuori dal Piano nazionale), le infrastrutture al servizio del mondo produttivo. Emblematico è il programma Anas: oltre agli interventi per il viadotto Calciano 2 sulla SS 407 Basentana (per 3,5 milioni di euro) altri otto progetti riguardano in Basilicata la manutenzione straordinaria di ponti, viadotti e gallerie per una spesa complessiva di 58,5 milioni di euro secondo quanto prevede il programma straordinario dell’Anas. A riferirlo è il capogruppo di Forza Italia in Consiglio Regionale Michele Napoli precisando che gli interventi più significativi sono quelli del “viadotto Melandro” (SS95) per 13,5 milioni di euro, tre viadotti del raccordo Basentana (Pietrasanta Sud-Platano) per 34,3 milioni di euro, sulla SS 98, dieci viadotti per 4,5 milioni di euro e tre viadotti sulla SS407 per 5,9 milioni.
I bandi di gara previsti per l’attuazione del `Programma di manutenzione straordinaria di ponti, viadotti e gallerie` stabilito dal Ministero delle Infrastrutture e gestiti dall’Anas – afferma Napoli – proseguono a ritmo troppo lento e si limitano a tamponare, peraltro solo parzialmente, situazioni di emergenza per mettere in sicurezza le strade lucane più trafficate. Con la ripresa autunnale si tratta di monitorare in sede di Ministero alle Infrastrutture l’Accordo Interistituzionale Quadro sulla viabilità, l’unico strumento che può contribuire a superare il gravissimo handicap che caratterizza la nostra dotazione infrastrutturale.
L’Istituto Tagliacarne – continua l’esponente azzurro – “ci ricorda che la Basilicata al 2013 è la regione del Sud continentale più indietro con riferimento tanto alla rete stradale (posto un indice di dotazione infrustrutturale dell’Italia pari a 100, l’indice che fa registrare la Basilicata è pari a 72,72) quanto a quella ferroviaria (dato 100 Italia, l’indice Basilicata è pari a 69,26)”. un gap infrastrutturale assolutamente insostenibile per una Regione che non dispone di porti ed aeroporti.
Sono evidenti le responsabilità politiche del Governo regionale alla luce dei cospicui finanziamenti destinati dall’Unione Europea all’incremento della dotazione infrastrutturale delle regioni convergenza e quindi della Basilicata. Basti pensare che il Fondo
Sviluppo e Coesione, alla luce dell’ultima riprogrammazione disposta dalla delibera CIPE dell’anno scorso, assegna alla Basilicata 831 milioni di euro destinati, in parte, proprio allo sviluppo della densità ferroviaria ed autostradale della nostra regione. La capacità di spesa delle risorse di questo Fondo fatta registrare dalla Basilicata al 31 dicembre 2014 è pari al 6,5% Un dato che testimonia come il sottosviluppo regionale non è certamente determinato dalla mancanza di risorse, bensì dall’assenza di prospettive e di adeguate capacità amministrative.
Questi i motivi per i quali – dice Napoli – non possiamo come Regione Basilicata accontentarci del programma di lavori di adeguamento e messa in sicurezza, di completamento di opere già avviate ma programmare la realizzazione di nuove infrastrutture sul territorio lucano, di carattere strategico per l’intero Mezzogiorno, che porterebbero al tanto auspicato rilancio del territorio lucano. Come non possiamo accontentarci di strette di mano e sorrisi tra Emiliano e Pittella. Gli impegni assunti dal Ministro Del Rio a giugno in occasione della sua visita a Matera richiedono – conclude – passi avanti significativi”.
Ago 29