Sono oltre una cinquantina i casi di pensionati lucani che si sono rivolti agli uffici della Uilp e del Patronato Ital ed hanno ottenuto corrispondenza in merito alla rivalutazione delle pensioni all’inflazione sancita dalla sentenza della Consulta che aveva dichiarato illegittimo il blocco della perequazione. Lo riferisce la Uil Pensionati ricordando che complessivamente sono 24 mila i pensionati della regione interessati. Il nostro orientamento – spiega il segretario Uilp Vincenzo Tortorelli – è di sviluppare l’iniziativa e l’azione sindacale per individuare soluzioni a breve senza i ricorsi che hanno tempi lunghissimi. A questo proposito come Uilp nazionale abbiamo ottenuto l’apertura di un tavolo nazionale di confronto sulle pensioni con il Ministro del lavoro Poletti che affronterà tutte le problematiche che abbiamo posto nella piattaforma unitaria di SPI, FNP e UILP. Inoltre è nostra intenzione tentare qualche causa pilota a livello territoriale per sondare l’orientamento della magistratura, senza bisogno di coinvolgere tutti i pensionati ed esporci ad alti costi. Noi abbiamo il dovere di tutelare gli iscritti anche dagli eventuali errori di valutazioni delle iniziative da intraprendere che potrebbero aggiungere al danno subito anche la beffa di ulteriori costi.
L’Inps – ricorda la Uilp – ha segnalato che per circa 80mila pensionati non è stato possibile procedere al ricalcolo e si sono originati degli scarti perché non gestibili con la procedura di emergenza offline predisposta in attesa dell’adeguamento di tutte le procedure di calcolo centrale (situazioni in cui è variato l’importo della pensione ad es. per supplemento; pensioni ai superstiti per le quali si è verificata la perdita di uno o più contitolari; ecc.). In alcuni di questi casi l’Inps ha provveduto a mettere in pagamento un importo inferiore a quello spettante che sarà conguagliato successivamente.
Al riguardo, le sedi dell’Inps hanno a disposizione la lista delle pensioni scartate.
Le pensioni eliminate prima del pagamento delle spettanze per mancata rivalutazione di cui al decreto legge 65 – periodo 1° gennaio 2012/1° agosto 2015 – non sono state rivalutate in modo automatico.
In queste situazioni è necessaria la presentazione di apposita domanda di ratei maturati e non riscossi, da inoltrare esclusivamente in modalità telematica. Per le pensioni delle gestioni private e spettacolo/sport potrà essere indicato nel campo note “ratei per sentenza Corte Costituzionale 70/2015”.
Sono interessati alla presentazione delle domande di ratei anche gli eredi dei titolari di trattamenti pensionistici destinatari delle disposizioni di cui al decreto 65/2015 aventi diritto alla pensione di reversibilità. Anche se i medesimi soggetti si sono visti già liquidare – a titoli di eredi – somme spettanti al dante causa (es. ratei di tredicesima) gli stessi dovranno presentare specifica domanda.
Precisiamo che nei casi di bititolarità di pensione di cui una a carico della gestione ex Inpdap occorrerà presentare due istanze di rate maturate e non riscosse, utilizzando le specifiche e diverse procedure previste in ambito INPS e INPS/ExInpdap.
Da un anno e mezzo – dice Tortorelli, segretario regionale della Uil pensionati – il governo promette di tagliare le tasse senza che poi seguano i fatti. Dopo l’importante intervento con il bonus di 80 euro per una parte di lavoratori, dimenticandosi dei veri soggetti deboli del nostro paese “ i pensionati” il governo ha smarrito la strada utile a sostenere la ripresa. La prima priorità per la UILP è tagliare le tasse a lavoratori e soprattutto ai tanti pensionati che pagano il doppio delle imposte rispetto all’Europa, senza avere in cambio servizi qualificati come li hanno tutti i pensionati nel resto dell’Europa. La seconda priorità è diminuire la tassazione locale con criteri di equità e progressività. La UILP chiede di intraprendere rapidamente e con coraggio questa strada prima che sia troppo tardi.
Quanto alle condizioni di vita dei pensionati della nostra regione – continua Tortorelli – è sempre più evidente il lento declino del potere di acquisto. È necessario mettere fine a questa deriva che sta spingendo centinaia di migliaia di persone che vivono con una pensione che un tempo era anche «decente», ai limiti della soglia di povertà. Per la Uilp così com’è proposta l’integrazione ai trattamenti è comunque inadeguata. Per la UIL e la UIL Pensionati bisogna ampliare la soglia di calcolo ripristinando un diritto vero di perequazione.