Pietro Sanchirico, coordinatore Italia Unica su presidio docenti precari: riforma annacquata. Di seguito la nota integrale.
Il nuovo presidio oggi davanti la sede della Giunta regionale dei docenti lucani con la valigia, come sono stati ribattezzati i nostri docenti “inviati” dal Ministro Giannini al Nord, ripropone la questione centrale della riforma della scuola voluta dal Governo Renzi: tre miliardi di euro all’anno sono una cifra enorme, si tratta di 30 miliardi in un decennio (aggiuntivi rispetto a quelli già stanziati per l’edilizia scolastica), che potrebbero davvero fare la differenza per le nostre scuole, che, se ben investiti, le metterebbero al passo coi tempi e con i migliori standard internazionali. Invece, la valutazione degli insegnanti, che pareva essere il punto centrale della riforma, è stata annacquata, rimandandola di fatto a quando il Ministero emetterà linee guida in proposito, di alternanza scuola-lavoro si parla, sì, ma quasi fosse solo un contentino.
Si parlava di formazione degli insegnanti, ed ecco che i 500 euro all’anno forniti attraverso una carta elettronica per l’aggiornamento professionale potranno essere utilizzati anche per andare al cinema perché si indicano genericamente “acquisto di libri, strumenti digitali, corsi, mostre ed eventi culturali”.
Viene poi istituita la Giornata nazionale per la sicurezza nelle scuole, come se un evento potesse risolvere il gigantesco problema dell’edilizia scolastica, quando i fondi a essa dedicata sono insufficienti per sistemare le nostre scuole e per trasformarle in luoghi degni di questo nome, attrattivi per i ragazzi, simbolo di futuro. Hanno ragione i nostri docenti a protestare: è venuta fuori una riforma povera, in cui il merito non c’è più, l’innovazione nemmeno. Restano le 100.000 assunzioni : dovevano dipendere dai presidi, valorizzare curricula e competenze professionali, garantire anche un pezzo di autonomia scolastica, sono invece fatte a pioggia dal Ministero, parte ora, parte ad anno scolastico in corso.
Pietro Sanchirico, coordinatore Italia Unica