La Polizia di Stato ha inferto un duro colpo all’attività di spaccio su Bernalda e dintorni con il sequestro nei giorni scorsi di ben kg.16 di piante di Cannabis indica e il contestuale arresto di due uomini, responsabili di aver impiantato la coltivazione.
L’operazione, denominata “Carpe diem”, è stata portata a termine dagli investigatori del Commissariato di P.S. di Pisticci, diretto dal Commissario Capo Gianni Albano, con un’attività che si è protratta per oltre un mese.
Le indagini, avviate con servizi di osservazione nei confronti di soggetti orbitanti nel giro dello spaccio e del consumo di stupefacenti nel comune di Bernalda, hanno portato gli operatori pisticcesi ad effettuare diversi sopralluoghi nell’agro fino al ritrovamento, nascosta dalla fitta macchia mediterranea, di una piantagione di marijuana su un terreno demaniale di difficile accesso in contrada Lumella.
Le piante, in numero di dieci e di altezza variabile tra m.1,70 e m.2 circa, in ottime condizioni, erano ormai giunte a maturazione e pronte per essere raccolte.
Sul luogo del rinvenimento erano presenti tutti gli elementi propri di una coltivazione accurata: recinzione con rete metallica, paletti in ferro lungo il perimetro, un tubo di ferro utilizzato come zappa e un tubo nero in gomma per l’irrigazione.
Sono stati allora organizzati e svolti servizi di osservazione ed appostamento senza soluzione di continuità, che hanno visto impegnato gran parte del personale del Commissariato di P.S. per diverse settimane allo scopo di cogliere in fallo i “coltivatori” al momento del loro arrivo.
La strategia investigativa e la pazienza degli investigatori sortiva gli effetti preventivati: durante l’ennesimo servizio di appostamento, il fine settimana scorso due soggetti, appena giunti sul posto ed ignari della presenza dei poliziotti appostati, hanno cominciato a verificare le condizioni della piantagione e a raccogliere alcune infiorescenze di marijuana, poi quantificate nel peso di 45 grammi.
I due malviventi sono rimasti sorpresi quando i poliziotti sono spuntati all’improvviso, bloccandoli senza dare loro il tempo di tentare alcuna resistenza.
Le piante, debitamente sottoposte a sequestro insieme alla rete, ai paletti, al tubo per l’irrigazione e alla zappa, sono state raccolte e il loro peso misurato in 16 chilogrammi. Dalle analisi scientifiche di seguito esperite, sono risultate di elevata qualità.
Il loro peso, una volta portate ad essiccazione, è stato stimato in circa kg.10, corrispondente ad un valore sul mercato della droga di circa 50-60 mila euro.
I due soggetti, identificati per Favale Francesco classe 1982, segnalato in passato al Prefetto per la detenzione di una modica quantità di sostanza stupefacente, e Silletti Roberto, incensurato, sono stati dichiarati in stato di arresto e, su disposizione dell’A.G., sottoposti al regime degli arresti domiciliari.
Lunedì 31 agosto il G.I.P. presso il Tribunale di Matera ha convalidato gli arresti domiciliari a loro carico.
Dovranno ora rispondere all’accusa di illecita coltivazione e produzione di sostanze stupefacenti con l’aggravante dell’ingente quantità.