L’assessore alle Politiche per la Persona, Flavia Franconi, al tavolo degli Stati Generali voluto dal Presidente Pittella, forse anche lei spaventata dalle previsioni “catastrofiche” sulla riduzione delle royalties del petrolio che, soprattutto in sanità, sono indispensabili al ripiano dei disavanzi delle due Aziende Sanitarie e alla copertura degli sprechi prodotti in buona parte dalle strutture ospedaliere, ha lanciato un messaggio sull’ “efficientamento nell’utilizzo delle risorse”. E’ il caso di dire che,a conclusione delle ferie, la ripresa, sul fronte della sanità, avviene allo stesso punto in cui si è fermata l’attività istituzionale dopo l’Assestamento d Bilancio. Lo sostiene in una nota l’ ANISAP Basilicata.
L’unica novità è che adesso, con risorse ridotte per il 2016, il Dipartimento Salute – è scritto nella nota – sarà costretto a rivedere la strategia di spendingrewiew“a senso unico”, applicata cioè solo per la diagnostica e la FKT accreditata, ed ignorata per la riabilitazione ed altri comparti della sanità pubblica.Come sanno gli utenti che si sono rivolti in queste settimane a strutture ambulatoriali accreditate, tutte quelle che hanno esaurito il budget assegnato frutto di una posizione estremamente ragionieristica, senza pensare minimamente ai risvolti sociali ed occupazionali ricadenti quali conseguenza dell’abbassamento delle tariffe e del blocco dei tetti, se non vogliono rifiutare le prestazioni devono erogarle gratuitamente. Tale situazione è aggravata non solo dalla mancanza di riferimenti concreti per il futuro, ma anche dalle condizioni penalizzanti attualmente vigenti: budget invalicabile assegnato alle struttura (o al settore); sistema tariffario vecchio di circa venti anni e mai adeguato ai continui aumenti dei costi di produzione; adozione di un tariffario regionale per le prestazioni di radiologia, medicina nucleare e di laboratorio che riduce i compensi dal 20 al 47%.Con tali premesse illogiche, inique e penalizzanti, si pretende anche di realizzare la rete regionale dei laboratori di analisi (per adesso), decretando la chiusura di almeno 20 laboratori di analisi, che svolgono un valido ed insostituibile servizio sul territorio regionale.
Per noi – evidenzia la nota di ANISAP – ci sono margini di risparmio che abbiamo più volte indicato a partire ad esempio, dalla separazione della diagnostica dalle altre attività oppure l’accorpamento della FKT con la riabilitazione ex art. 26; valutare la possibilità e la convenienza, sul piano dei rapporti costi-benifici, di assegnare ai privati la rete dei centri prelievi. In sintesi, si potrebbe consentire non solo la contrattualizzazione di nuovi e diversi settori dell’ambulatorialità privata da offrire ai cittadini, ma si potrebbe anche immaginare il pieno rispetto delle previsioni del D. Lgs. n. 229/99 circa la retribuzione, ancorchè in maniera differenziata, delle prestazioni extrabudget così come avviene da oltre un decennio per i contrattualizzati ex art. 26.Su tutto ciò avremmo voluto interloquire, dimostrando di essere in grado di accettare la sfida lanciata dal legislatore nazionale per una assistenza del territorio qualificata, efficace ed efficiente.
Occorre, quindi, ripensare il ruolo dell’ambulatorio e del poliambulatorio specialistico in un’ottica dinamica di riorganizzazione dell’assistenza che, partendo dalla domanda effettiva di servizi al cittadino, riconosca all’attività ambulatoriale un ruolo centrale e vicino all’utenza e al territorio.