Il consigliere regionale di Centro Democratico Nicola Benedetto commenta la vicenda relativa all’aeroporto di Pisticci e l’arrivo sul territorio lucano del Vice Ministro delle infrastrutture Nencini.
“Non so se l’assessore Berlinguer ha la faccia tosta di ripetere oggi al vice ministro alle Infrastrutture Nencini, il secondo esponente del Governo Renzi (dopo il Ministro Delrio) in in gita turistica a Matera, la storiella che l’aeroporto di Pisticci è nel piano nazionale degli aeroporti grazie ad un comma che ci dà ancora qualche speranza. La verità è che come si dice dalle nostre parti lucane, ma forse anche in Toscana, chi di speranza vive di speranza muore. E i lucani non vogliono certamente morire prima di non aver mai volato dalla pista Mattei. Siamo di fronte all’ennesima dimostrazione dell’incapacità dell’assessore della regione più disconnessa d’Italia ad affrontare una questione nonostante in tanti abbiamo contribuito a consegnargli su un piatto d’argento le soluzioni più semplici ed immediate.
Ricordo che dopo la decisione del Consiglio dei Ministri di impugnare la delibera della Giunta regionale che riguarda la “Partecipazione alla società Consorzio Aeroporto di Salerno – Pontecagnano” con la sottoscrizione di quote per 9 milioni di euro, a valere sul programma dei fondi europei 2014-2020, il Consiglio Regionale ha raccolto la mia proposta per il rafforzamento della dotazione infrastrutturale destinata alla mobilità di persone e merci attraverso un sistema aeroportuale integrato a servizio del territorio regionale. In sostanza, è stata condivisa la mia strategia: per superare le numerose e ripetute disattenzioni degli ultimi governi che si sono succeduti attraverso varie formule di piano nazionale per lo sviluppo aeroportuale che hanno sempre escluso lo scalo di Pisticci tra quelli di interesse nazionale, dobbiamo fare da soli come Regione e fare ‘rete’ con gli aeroporti più vicini ai nostri territori, ciascuno dei quali ha una sua specifica funzione di attrazione di utenza senza alcuna possibilità di competizione con il ‘Mattei’.
Quindi cose semplici, per studenti figuriamoci per professori universitari, da attuare per garantire efficacemente tutte le condizioni ad assicurare finalmente la piena e completa operatività dello scalo aeroportuale di Pisticci al servizio dell’intera utenza regionale come del turismo e delle piccole e medie imprese, tenuto conto che Il 62% delle aziende lucane ritiene che il ritardo infrastrutturale penalizza il sistema locale in modo determinante.
E ancora in attesa di sbloccare la fase di stallo con il Governo e i ministri interessati in tema di Memorandum sul petrolio per realizzare i programmi di viabilità, ferrovie, e i progetti in altri settori, mi auguro che al vice ministro Nencini si ricordino gli impegni annunciati sempre a Matera dal Ministro che l’ha preceduto e che non possono risolversi nel raddoppio della linea Fal Matera-Bari. La Capitale Europea della Cultura 2019 e l’intera provincia d Matera, oltre all’aeroporto di Pisticci, hanno bisogno di servizi di trasporto per favorire la mobilità dei turisti che hanno già determinato il record di città italiana d’arte più visitata in quest’anno. Mi auguro che al vice ministro Nencini, comodamente arrivato a Matera, sia stata illustrata la situazione dei trasporti ferroviari che costano alla Regione 33 milioni di euro l’anno, un costo che commisurato al numero di utenti lucani, potrebbe essere indirizzato meglio per un servizio di limousine decisamente più comodo e meno oneroso“.
Pista Mattei, Giordano (Ugl): “Senza aeroporto, persa grande occasione per territorio”.
“Condividiamo la presa di posizione dell’On. Cosimo Latronico (FI) il quale ha pubblicamente denunciato che il piano nazionale dei trasporti aerei approvato, esclude la Basilicata: questo atto di programmazione la taglierà fuori dai programmi di spesa nazionali ed europei in materia aeroportuale. Ed allora di quale sviluppo la Basilicata sarà coinvolta se la sperata pista ‘Mattei’ di Pisticci non e’ stata inclusa tra gli aeroporti di interesse nazionale? Questi sono ennesimi regali del governo Renzi verso la Basilicata ciò nonostante la Regione Basilicata non abbia alcuno aeroporto e nonostante il flusso turistico milionario programmabile per ‘Matera 2019’”.
Lo afferma il segretario provinciale dell’Ugl di Matera, Giuseppe Giordano per il quale, “diversi imprenditori di alta esperienza nei settori, sono stati sempre pronti per investire sul nostro territorio, ma lacci e laccioli burocratici hanno reso impossibile ed impraticabile ogni forma d’investimento tant’è che hanno deciso definitivamente di invertire rotta ed essere apprezzati altrove dove hanno riconoscenze per posti di lavoro e occasioni di sviluppo che creano. Quella della Pista Mattei doveva essere sicuramente una sfida. La politica deve comprendere che se parliamo di investimenti e sviluppo, parliamo di turismo che deve crescere. Oltre a Matera Capitale della cultura, abbiamo un sito archeologico Metapontino conosciuto nel mondo. Un assetto trasportistico non può essere marginale, ma centrale. Non possiamo pagare una discontinuità territoriale e vedere che quando si va a Salerno inizia un nuovo mondo. Colpa di lentezza e burocrazia dell’apparato regionale venute meno, ora si allontana veramente un sogno lucano di far ‘decollare’ aerei dalla nostra regione. Non solo poteva avvenire il collegamento con gli aeroporti di Napoli, Lamezia Terme, Bari, Brindisi, Lecce, Foggia, Catania, Palermo, Lampedusa, Pantelleria e Trapani, ma si scatenava un servizio che andasse incontro alle esigenze dei cittadini, alle imprese, agli investitori, rendendo più agevoli gli spostamenti. Avrebbe avuto ricadute positive anche e soprattutto dal punto di vista dello sviluppo ed occupazionale. L’Ugl è sempre forte sostenitore che la Pista Mattei è d’interesse vitale per lo sviluppo e l’economia della Basilicata e del Mezzogiorno. Oggi – prosegue il sindacalista – l’aeroporto di Pisticci è strategico per attribuire e sviluppare in Basilicata uno strumento utile a un numero illimitato d’imprenditori e volano d’attrazione per quegli industriali che intendano investire nel Sud. È questo un passaggio fondamentale per l’Ugl – conclude Giordano -, come ha dimostrato la storia di altri scali che nell’arco di alcuni anni hanno esponenzialmente aumentato il fatturato degli stessi aeroporti e dato possibilità di sviluppo a tutte quelle attività e industrie collocate nel territorio, una speranza per il futuro e lo sviluppo del nostro tessuto socio/economico”.
E’ si fanno solo chiacchiere