“I nuovi modelli di minivan, a marchio Jeep della Fca, di cui si continuano ad occupare giornali e riviste specializzate, dopo il meeting di Las Vegas, di fine agosto, sono per Melfi un’opportunità che va raccolta creando, per tempo, tutte le condizioni favorevoli, soprattutto in previsione, dal nuovo anno, della discesa prooduttiva della Grande Punto”.
A sostenerlo è il segretario regionale della Uil della Basilicata Carmine Vaccaro per il quale “la Regione può fare molto per favorire programmi industriali ed investimenti a Melfi che, come testimonia l’ottima perfomance di vendite di Jeep Renegade e Fiat 500X, dispone di un polo industriale per auto ad alta produttività e ad alto valore aggiunto, grazie alle professionalità maturate negli anni, elementi strategici che compensano le storiche debolezze dell’industria italiana e aprono opportunità sul fronte del lavoro”.
Nel sottolineare che “attualmente nei due turni di Fiat Punto, l’auto di segmento B prossima alla discesa produttiva, lavorano tra le 800 e le 900 unità da trasferire sulle altre linee dei mini suv”, Vaccaro afferma che “l’arricchimento della gamma di jeep della Fca nel corso dei prossimi anni rappresenta l’occasione per raggiungere più obiettivi sul fronte occupazionale che vanno dalla stabilizzazione all’incremento dell’attuale forza lavoro sia pure accresciuta con le recenti 1500 nuove assunzioni, più trecento lavoratori interinali, così come previsto nell’accordo sindacale dei 20 turni lavorativi.
Melfi può dunque svolgere un ruolo sempre più internazionale per le nuove scelte di questo tipo da parte del gruppo guidato da Sergio Marchionne e John Elkann. Siamo orgogliosi di aver previsto questo cammino già dai tempi dell’intesa con Fiat del 2010 e di esserci adoperati perché divenisse realtà. Adesso però – continua il segretario della Uil – dobbiamo avere capacità di lungimiranza e di non fermarci a quello che è lo stabilimento lucano che secondo le prime stime, anche grazie all’arrivo dei nuovi operai, registrerà, a fine 2015, quota 400 mila unità prodotte, contribuendo a costruire il suo nuovo profilo per raccogliere la sfida Fca di leadership mondiale nella gamma più alta di Jeep che ha segnato una crescita a doppia cifra e otto dei modelli, tra i quali quattro modelli Jeep, hanno stabilito record di vendite in rialzo del 2% ad agosto negli USA. Si tratta di auto complesse, con molti motori e molte versioni, che richiedono cura e qualità del montaggio. Non sfugga che secondo autorevoli osservatori a Melfi va formandosi una esperienza di lavoro di alto profilo destinata, se ben gestita, ad arricchire molto il territorio non solo in termini di Pil ma di capitale umano. Melfi, a suo modo, sembra essere la migliore risposta del “made in Italy” al rigido monetarismo e all’austerità della Merkel.
Infine lo stabilimento lucano ha ormai raggiunto, standard qualitativi e quantitativi per diventare uno stabilimento a marchio JEEP a tutti gli effetti.