“Le parole di Monsignor Agostino Superbo nella celebrazione religiosa in onore della Madonna di Viggiano sono un monito pesante per la classe dirigente e politica della Regione perchè, come ha sottolineato con l’autorevolezza che gli deriva dal suo ruolo spirituale, non c’è nulla da festeggiare in una situazione di emergenza sociale sempre più pesante che vive l’intera comunità regionale. Persino il richiamo continuo alla resilienza, a quella che il Governatore chiama la forza interiore del popolo lucano a resistere, dopo l’omelia del presidente della Conferenza Episcopale di Basilicata, non ha più senso. Per raccogliere l’appello chiarissimo di Mons. Superbo – basta parole servono fatti concreti per ridare speranza – non si può chiedere ancora alla stessa gente accorsa per la devozione alla Madonna di continuare a sopportare sofferenze e sacrifici e sperare nel futuro, forse nel Masterplan di Renzi per il Sud. Non vorrei che con l’alibi del significato religioso della festa della Patrona della Basilicata si preferisca diffondere un messaggio di impotenza ad intervenire sui sempre più gravi problemi ‘terreni’ del comparto attività produttive e sulla disoccupazione e che quindi non ci resti che pregare l’intercessione della Madonna per la soluzione di tali problemi. Un messaggio che contribuirebbe ad alimentare l’antipolitica . E non si sottovaluti che le parole del vescovo sono state pronunciate nella capitale della terra del petrolio italiano, che dà ricchezza ad altri e povertà e sofferenza alle comunità locali. Le parole del presule rilanciano infatti l’impegno a tradurre quelle risorse finanziarie (come le altre) in strumenti, occasioni ed opportunità per affrontare le emergenze sociali ed economiche che vivono le nostre popolazioni. Peccato che le parole di Monsignor Superbo non siano state ascoltate dagli assessori regionali assenti dall’evento più importante di fede per la nostra gente, ad eccezione del Presidente Pittella”.
DC-LIBERTAS: PIU’ DIALOGO CON CATTOLICI ED AREA MODERATA
In questa sempre più convulsa stagione politica nazionale e regionale non può servire né strattonare la Chiesa e i suoi rappresentanti e tanto meno strattonare il Premier Renzi come demiurgo del futuro della gente del Sud. Ad affermarlo è il segretario regionale della DC-Libertas Giuseppe Potenza per il quale l’omelia di Monsignor Superbo in onore della Madonna di Viggiano non ha bisogno di interpretazioni perché come ha detto il presidente dei vescovi lucani “anche alla politica servono passi di speranza”. Per noi senza un’alleanza tra la famiglia, i corpi intermedi e la politica, rischiamo di fare delle belle chiacchiere e pochi fatti. Ecco allora che tutti i cattolici, prima dell’impegno in politica, sono chiamati a quello nella comunità. Di altro tenore le parole del Presidente Pittella che se la prende con “il fuoco amico” usando l’appropriata immagine di Penelope. E’ evidente – dice il segretario della Dc – che la chiarezza e la trasparenza delle posizioni sono una priorità nei comportamenti di quanti sostengono (a parole) la Giunta regionale e il progetto del Presidente. Ma credo che, risolte definitivamente le tensioni per un posto in Giunta, sia altrettanto necessario non voler vedere ad ogni costo e dappertutto Penelopi pronte a sfilare il tessuto lavorato dal Governatore. Attenzione a non riconoscere il sostegno amico e a valorizzarne l’apporto. Per questo insistiamo: tenere accesa la fiaccola della speranza del mondo cattolico come ci invita a fare Mons. Superbo per creare le condizioni di una Basilicata più solidale, più vicina al disagio sociale delle famiglie, degli anziani, dei poveri, degli ultimi e dei penultimi, dei giovani senza lavoro, è compito di tutti. Un altro compito che spetta alla politica lucana è quello di affrontare a viso aperto l’antipolitica e con essa tentativi vecchi e nuovi di approfittare del disorientamento e della grande sofferenza della gente. Noi crediamo che serva più proposta ed iniziativa civile che protesta e confidiamo in proposito nelle capacità di Marcello Pittella soprattutto per tenere sempre aperta la porta del dialogo con i cattolici e l’area moderata che sono elementi essenziali per quella svolta promessa. Quando Papa Francesco, diceva che “un buon cattolico si immischia in politica offrendo il meglio di sé, perché il governante possa governare” è al nuovo protagonismo dei cattolici e a quel “ripartiamo dai cittadini” che intendeva riferirsi.
Per il segretario regionale DC-Libertas “serve un cambio di passo nelle sedi decisionali ma soprattutto serve una visione quanto più unitaria e condivisa, a condizione che unità e condivisione non siano determinati da scelte di destini personali e quindi da compromessi-accordi di potere che noi democristiani, sulla base di decenni di politica di accordi, siamo in grado di riconoscere dall’olfatto”.
La mobilitazione delle parrocchie della diocesi di Potenza, per ospitare in ognuna una famiglia di migranti, chiesta dall’arcivescovo Mons. Superbo, dopo l’appello del Papa, è un fatto rilevante e concreto.
Lo afferma Pietro Simonetti, organo coordinamento migranti della Regione Basilicata.
“Se tale intervento sarà seguito dalle altre diocesi lucane, complessivamente in regione ci sono 262 parrocchie, l’apporto della Chiesa al piano di accoglienza in via di definizione sarà importante. L’intesa proposta dal presidente Marcello Pittella al ministero dell’interno, strutturato dalla Prefettura, dall’Anci e dall’Upi è alla firma del capo dipartimento Immigrazione e libertà civili prefetto Mario Morcone. Contemporaneamente è pronto il protocollo che regola il lavoro volontario utile dei richiedenti asilo predisposto dalla Prefettura di Potenza ,dalla Regione e dalle parti interessate. Si tratta di due interventi che, appena esecutivi, determineranno una decisa svolta della gestione dell’accoglienza diffusa sulla base di parametri e modalità centrate sul superamento dei grandi numeri per centri, sostituiti con piccole aggregazioni che tengano conto del numero degli abitanti per favorire l’integrazione, la formazione e il lavoro utile a favore delle comunità locali ospitanti con l’obbiettivo graduale di accogliere a regime duemila richiedenti asilo”.
Egregio signor Benedetto,
l’assenza degli assessori regionali alla celebrazione religiosa in onore della Madonna di Viggiano, equivalgono alla presenza sua e del presidente della regione. Nelle parole riportate da lei nell’articolo pubblicato e cioè:<< .... basta parole servono fatti concreti per RIDARE SPERANZA....>> vi è tutto il malessere di una comunità. Ridare speranza!!!! Ha centrato bene il problema Mons. Superbo. Perché i politici, tutti, sono riusciti a togliere al popolo lucano anche la “SPERANZA” e cioè l’ultimo sentimento prima di un suicidio o di una sommossa. E’ stata fatta “tabula rasa” da intere classi politiche. Non è il suo caso perché da quello che leggo lei è una persona onesta che dice anche se a volte in maniera “poco Ortodossa” delle crude verità. Io le chiedo se non vede uno stridente contrasto tra le parole dette dal Mons. Superbo ed il vedere ancora in giro politici che hanno rubato; hanno approfittato delle debolezze anche economiche dei lucani per accumulare ricchezze; hanno falsato rendiconti con spese false inesistenti ed addirittura falsificando gli importi delle fatture. Queste persone hanno da rendere conto alla Giustizia Divina ed a quella Terrena. Non avendo noi comuni mortali i “poteri”per ricorrere alla giustizia Divina, vorremmo che almeno quella Terrena faccia il suo regolare corso senza consentire di mandare in prescrizione reati di cui si sono macchiati questi ignobili personaggi. Si impegna lei a portare avanti un battaglia morale del genere? Per quel poco che possa conoscerla ritengo che metterà tutto il suo impegno per sollecitare la magistratura a far sì che il popolo lucano riacquisti prima di tutto la propria dignità e poi forse anche la speranza. Grazie.